Dopo Un Ristretto in Tazza Grande, torna Riccardo Ranieri, il giornalista impacciato con la passione per il golf e l'investigazione che agisce a Padova e nella provincia. E insieme a lui torna anche Giulia Dal Nero, procuratore della Repubblica. Tutto questo grazie al secondo romanzo del ciclo scritto da Federico Maria Rivalta, Come Tracce sulla Sabbia, pubblicato nel 2014 da Amazon Publishing.
Sono passati due anni dagli eventi del primo libro. Riccardo e Giulia si sono un po' persi di vista, ingabbiati dalle loro rispettive carriere, ma le loro vite rimangono di nuovo intrecciate quando un serial killer irrompe sulla scena, uccidendo degli adolescenti.
Il suo metodo di agire è piuttosto peculiare, poiché lascia in anticipo dei messaggi, basati sulle terzine dell'Inferno di Dante Alighieri, che annunciano la sua prossima vittima. Il killer è efficiente e spietato e gli unici indizi che potrebbero portare alla scoperta della sua identità sono collegati a dei lavori di appalto con agenti inquinanti compiuti da una società di smaltimento rifiuti.
L'opera seconda deve essere in grado di confermare quanto visto nella prima, magari cercando di ampliare lo scenario originario per offrire nuovi spunti e nuove possibilità narrative. Come Tracce sulla Sabbia opera in questo senso.
Innanzitutto il punto di vista e il progredire degli eventi non sono più concentrati solo e unicamente su Riccardo Ranieri, ma ampio spazio ottiene in questo secondo libro Giulia Dal Nero, tanto da divenire una vera e propria co-protagonista (nel primo libro, invece, proprio sullo sfondo non era, ma quasi). Il tutto ovviamente è in funzione di una più efficace narrazione, anche per via di alcuni eventi che renderebbero la trama deficitaria se visti solo attraverso gli occhi di Ranieri.
Questo porta anche ad ampliare i rispettivi mondi dei due protagonisti, mondi chiaramente destinati a rimanere legati in maniera indissolubile, introducendo nuovi personaggi o dando più spazio ai comprimari del primo libro, approfondendone certe caratteristiche.
I due protagonisti rimangono bloccati nelle loro peculiarità indicate in Un Ristretto in Tazza Grande e vanno poco avanti rispetto a dove si erano fermati, diciamo che questo secondo capitolo rappresenta sia una sorta di punto fermo rispetto a prima, sia l'inizio di un nuovo paragrafo che verrà esplorato e ampliato in future avventure, almeno questa è l'impressione.
Vi è anche sottotraccia, ma fino a un certo punto, una critica a una certa politica regionale - incurante della salute dei cittadini - e a una certa imprenditoria - incurante di molte altre cose - che sfruttano e martoriano il territorio senza pensare, o meglio senza tenere in considerazione, alle conseguenze che ciò avrà sul bene pubblico. Finché un giorno qualcuno vorrà saldare i conti.
Nessun commento:
Posta un commento