domenica 20 giugno 2021

Fabolous Stack of Comics: Mostri Scatenati


Monsters Unleashed è stata una serie in bianco e nero pubblicata dalla Marvel tra il 1973 e il 1975, per un totale di undici numeri. Tra le sue pagine - come suggerisce il titolo - protagonisti assoluti erano i cosiddetti "mostri", tra cui Licantropus, l'Uomo Cosa e il Mostro di Frankenstein.
Buona parte di queste storie, pubblicate in epoca vintage dalla Corno, sono poi state ristampate di recente - o pubblicate per la prima volta - in quei volumi giganti pornolusso che riescono ogni volta a fare breccia nel mio cuore.
Molti anni dopo, i Mostri Scatenati fanno il loro ritorno, ma in un'epoca molto diversa dai seventies e in una società profondamente cambiata di cui non si può non tenere conto.
Monsters Unleashed (Vol. II) è una miniserie di cinque numeri pubblicata nel 2017, sceneggiata da Cullen Bunn e disegnata da Steve McNiven, Greg Land, Leinil Francis Yu, Salvador Larroca e Adam Kubert (sì, un disegnatore per numero e mix più variegato non si poteva avere).
Essendo una storia che coinvolge l'intero Marvel Universe, a contorno di essa sono stati pubblicati vari one-shot con protagonisti gli Avengers, gli X-Men, gli Inumani e altri personaggi.
Annunciati da cadute di meteoriti, lungo tutto il globo terrestre iniziano a comparire dei terribili mostri, che persino i più grandi supereroi del pianeta fanno fatica a fronteggiare. I mostri sono collettivamente noti come Leviatani e annunciano la prossima venuta della loro regina.
E l'eroe che potrebbe sventare la minaccia è il più impensabile di tutti: Kei Kawade, un ragazzo capace di trasferire nella realtà i mostri da lui disegnati sulla carta, mostri che non sono altro che le creature che animavano le testate Marvel pre-supereroistiche!
L'impianto di base della trama è quanto di più semplice ci possa essere, se si presta un attimo di attenzione. C'è la classica minaccia grande grandissima e che nessuno sa come sconfiggere, finché arriva il deus ex machina della situazione - di cui prima si ignorava l'esistenza, ovviamente - il quale dopo indicibili dubbi sulle sue presunte incapacità riesce infine ad avere la meglio.
Se dunque ben presto si capisce già dove va a parare la storia e come andrà a finire, quello che interessa vedere è come l'autore di turno sfrutta le dinamiche tra i personaggi. Cullen Bunn in questo caso procede sul sicuro, ma non in maniera svogliata.
Partendo dal protagonista, Kei Kawade. Un figlio di due mondi, poiché suo padre è orientale, mentre sua madre è americana. Figlio di quell'integrazione ben presente negli Stati Uniti, ma l'autore non lo sottolinea in ogni pagina, dandola per assodato come è giusto che sia. Kei diventa poi figlio di un terzo mondo, che lo collega così all'universo supereroistico.
A fargli da mentore troviamo Elsa Bloodstone, la figlia di Ulysses Bloodstone, il cacciatore di mostri. Ovviamente c'è un'apparente dicotomia - la figlia di un cacciatore di mostri alleata a un ragazzo che i mostri invece li crea - ma viene analizzata e trova risoluzione. Il tutto mentre gli altri eroi Marvel, tranne poche eccezioni (Moon Girl, i Campioni) fanno da tappezzeria, ma ci può stare, i riflettori dovevano puntarsi su altri personaggi.
In ultima analisi infine la miniserie è un sentito omaggio alle storie degli anni '50 del ventesimo secolo della Marvel, quando si chiamava Atlas e - in maniera particolare - Stan Lee, Jack Kirby e Steve Ditko sfornavano decine di storie con protagonisti mostri dai nomi impronunciabili quali Fin Fang Foom o Googam, sconfitti sempre da un'umanità mai doma. Per molti sarà una scoperta assoluta, per altri una riscoperta.
Ma laddove si mette un punto fermo rispetto al passato, dall'altro si costruiscono nuovi scenari narrativi e nuovi personaggi per portare avanti in un contesto moderno quella tipologia di racconti. Nuovi scenari che verranno ben presto esplorati.

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