10/1982
L'AGONIA DI ATLANTIDE (AGONY IN ATLANTIS!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Danny Bulanadi (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)
Rom e Sub-Mariner osservano con terrore e sgomento l'Uomo Alga, che già qualche anno fa diede del filo da torcere al sovrano dei sette mari (V. Fantastici Quattro 330/331), ora richiamato dalla sinistra magia degli Spettri Neri e reso più grande e di gran lunga più potente. Dai suoi occhi emanano ondate di oscurità, che provocano una violenta tempesta marina, nei cui vortici Namor e Rom vengono risucchiati. Alla fine i due riescono a liberarsi, ma la mostruosa creatura si è già incamminata, diretta verso una nuova destinazione: Atlantide. Sub-Mariner non intende permetterle di seminare distruzione nella sua città e prontamente la insegue, tallonato a ruota da Rom.
Atlantide: Ancora ignara dell'imminente pericolo, la città sottomarina sta vivendo un momento di tranquillità. Ad un tratto una guardia nota l'avvicinarsi di una persona: è Sybil, ancora all'interno della bolla d'aria creata da un pesce richiamato da Namor. Vashti le si avvicina e le chiede chi sia e come sia giunta fin qui. La ragazza gli risponde prontamente, poi avverte gli atlantidei della minaccia degli Spettri Neri, che si annidano anche qui in profondità, mettendo in serio pericolo Atlantide. L'oracolo del dio Nettuno conferma le parole di Sybil: è proprio per questo che ha mandato il sovrano della città verso la fonte del pericolo. Ma la verità è un'altra: l'oracolo ha fatto questo perchè sperava che Namor venisse ucciso dai suoi fratelli. Con lui morto, la sua razza avrebbe esteso facilmente il suo dominio su Atlantide. Ma ora si è parato un inaspettato ostacolo: Sybil. La ragazza a quanto pare possiede un particolare sesto senso che le consente di penetrare le loro false guise. Rischia dunque di scoprire la recente infiltrazione avvenuta nella città sottomarina ed operata dagli Spettri Neri. Ed abbandonando il suo aspetto atlantideo, il malvagio alieno riassume la sua consueta foggia. A quella ragazza non deve essere permesso di vivere ancora a lungo.
Ma prima che lo Spettro Nero possa mettere in atto il suo sinistro intento, Sybil lancia l'allarme: il regno di Atlantide sta per essere attaccato. Tutti si voltano verso il luogo da lei indicato, rimanendo di sasso: c'è un immenso mostro alle porte della città. L'Uomo Alga. Grazie ai raggi di oscurità emessi dai suoi occhi, si sbarazza facilmente dei primi soldati che provano ad affrontarlo, distruggendo nel contempo tutte le guglie dorate che trova sulla sua strada, le quali in mille pezzi crollano al suolo. Vashti si riprende dallo stupore e, dopo aver dato l'ordine di suonare l'allarme generale, richiama ogni soldato disponibile e ordina loro di andare all'attacco e colpire con tutte le loro forze l'empia creatura. In pochi secondi, perciò, il palazzo reale atlantideo viene abbandonato, tutti i militari recatisi a confrontare il nemico. Sybil rimane dunque sola, all'interno della bolla che le permette di respirare: ad un tratto, però, avverte vicino a sé la presenza di un altro pericolo. Allora, emergendo dalle ombre, avanza verso di lei lo Spettro Nero che si fingeva l'oracolo del dio Nettuno, nella sua mano un'arma affilata e lucente. La ragazza grida, invocando aiuto, ma gli atlantidei sono ormai troppo lontani perchè possano sentirla.
Nel frattempo l'intero esercito della città sottomarina sta facendo tutto ciò che è nelle sue possibilità per bloccare la furia devastatrice dell'Uomo Alga. Ma per quanto grande sia il loro coraggio e la loro abnegazione a difendere il regno, nulla possono contro i raggi di oscurità emessi dalla creatura, che incenerisce coloro che si avvicinano troppo oppure, distruggendo i palazzi, seppellisce sotto le loro macerie chiunque abbia la sventura di trovarsi di sotto. Ma vi sono esseri che bramano questo massacro, che provano felicità alla vista dei guerrieri caduti: sono i cospiratori e traditori atlantidei, nonché i loro alleati alieni, gli Spettri Neri. Ormai sicuri della loro vittoria, conquistano con estrema facilità il palazzo reale non più sorvegliato.
Contemporaneamente, Namor e Rom arrivano finalmente ad Atlantide e subito senza mostrare alcuna paura scatenano la loro furia, i loro pugni e le loro armi contro l'Uomo Alga. Di fronte alla vista del loro sovrano, gli atlantidei provati dalla battaglia si rialzano con rinnovata speranza, radunano le loro legioni e ripartono all'attacco della mostruosa creatura. Sarebbe una menzogna affermare che nei loro cuori non vi è alcuna paura, dopotutto hanno visto cadere già molti dei loro compagni. Ma il loro regno è ancora in pericolo e seguiranno il loro monarca ovunque lui li conduca. Nei giorni a venire, alle future generazioni di atlantidei i menestrelli canteranno le saghe della battaglia contro l'Uomo Alga: una battaglia che assumerà ben presto le proporzioni di un mito. I giovani immagineranno un potente esercito, guidato da un fiero sovrano contro un demone sottomarino, ma verrà loro raccontato anche che, al fianco degli atlantidei, combatté un uomo proveniente da un altro pianeta in possesso di un'arma potenziata dalla luce di stelle distanti. I ragazzi andranno a letto avendo sogni di giorni gloriosi ormai passati, non immaginando mai che tutte quelle storie sono realmente accadute.
Nonostante l'ardore, nonostante il coraggio, nonostante la forza messa in campo la mostruosa creatura non arretra di un passo. Nemmeno il Neutralizzatore di Rom riesce a fare molto: eppure quest'arma dovrebbe disfare il male creato dagli Spettri Neri. Namor, però, è di diverso parere: l'orrore che stanno affrontando era già vecchio quando la Terra era giovane, gli alieni mutaforma hanno solamente potenziato la sua già immensa forza. Nemmeno lui riuscì a sconfiggerlo la prima volta che l'affrontò, solo a rallentarlo grazie ad un vortice da lui stesso generato: ma allora la creatura era più piccola, dunque ora si dovrebbe creare un vortice molto più grande per compensare la sua immensa possanza, ma questo significherebbe anche spargere più distruzione su Atlantide di quanto abbia finora fatto l'Uomo Alga. È giusto intraprendere questa azione? In quel momento un soldato si avvicina a Namor: già troppi cittadini sono caduti, dunque che si faccia quello che è doveroso fare prima che accadano altre tragedie. Atlantide può essere ricostruita, le vite umane invece non potranno più essere rivendicate. Sub-Mariner trova assennate le parole del suo suddito e riparte dunque alla carica del mostro, chiedendo a Rom di assisterlo. Intanto Vashti invita tutti gli altri atlantidei a ritirarsi al più presto.
Namor inizia a vorticare a gran velocità attorno all'Uomo Alga, mentre Rom col suo Neutralizzatore impedisce che il sovrano dei sette mari venga colpito dalle raffiche di oscurità della creatura. Sub-Mariner gira in modo sempre più veloce e in cerchi sempre più ampi, finchè si perde di vista il mostro, perduto tra le spire del vortice: contemporaneamente le correnti sottomarine richiamate da Namor distruggono quei pochi palazzi finora risparmiati dalla furia dell'Uomo Alga. In ogni luogo, gli atlantidei cercano un rifugio, un posto cui aggrapparsi, mentre osservano le loro case ed i loro beni portati via dalla violenta tempesta marina: tuttavia sono consapevoli del fatto che questo è un sacrificio necessario e confidano ancora nel giudizio del loro sovrano. Improvvisamente, mentre il vortice creato da Sub-Mariner sta per raggiungere la sua massima intensità, Rom si fa cogliere con la guardia abbassata e viene colpito da una raffica oscura dell'Uomo Alga: ma con stoicismo, il Cavaliere Spaziale resiste al dolore e controbatte con una raffica energetica del suo Neutralizzatore, che colpisce dritto in mezzo agli occhi del mostro, il quale pare urlare di dolore. Namor ne approfitta per portare a conclusione il suo vortice ed allontanarsi: e così l'azzardata manovra ha successo. Il mostro viene distrutto dal vortice e poco dopo una pioggia di innocue alghe, ciò che rimane della creatura, cade sul regno dorato di fronte agli sguardi stupiti degli atlantidei.
Esausti per la battaglia appena conclusasi, Rom e Sub-Mariner tornano ad Atlantide, solo per scoprire che un altro pericolo la minaccia: Vashti infatti li informa della conquista del palazzo reale da parte dei cospiratori e dei loro alleati, gli Spettri Neri. Preoccupati per la sorte di Sybil, che pare essere svanita nel nulla, i due eroi si precipitano all'interno dell'edificio ancora intatto, facendosi facilmente strada tra coloro che invano provano a fermarli. Giungono infine nella sala centrale, dove vi è un gruppo di alieni mutaforma capitanati da una Strega Suprema: davanti a loro vi è Sybil, inesorabilmente affogata dopo essere stata estratta dalla bolla d'aria in cui Namor l'aveva messa. Sconvolto da questa vista, Rom attiva il suo Neutralizzatore e con esso esilia nel Limbo gli Spettri Neri. Contemporaneamente, Sub-Mariner afferra un tridente, scagliandolo contro la Strega Suprema ed impalandola contro una parete, dove riassume per breve tempo la sua forma transitoria prima di ridursi in cenere che rapidamente viene portata via dalle correnti sottomarine. Rom poi afferra tra le sue braccia Sybil, rammaricandosi per il fatto di non essere riuscito a proteggerla come aveva giurato. Ma Namor lo invita a non farsi soverchiare dal dolore: la ragazza è stata immersa nell'acqua solo per poco tempo, può esserci ancora una speranza, può essere ancora salvata. Seppur stupito da queste parole, il Cavaliere Spaziale affida Sybil alle cure di Namor, il quale la posiziona su un letto a forma di conchiglia. Tale giaciglio è collegato ad alcuni macchinari, i cui raggi rivitalizzanti possono riportare Sybil in vita. Sub-Mariner li attiva ed in pochi secondi, sotto lo sguardo speranzoso di Rom, la ragazza assume dapprima il colorito blu caratteristico degli atlantidei, poi riapre gli occhi: i raggi rivitalizzanti concepiti dalla tecnologia avanzata del regno sottomarino hanno alterato la sua struttura genetica, di modo da permetterle di respirare sott'acqua. È una necessità che Sybil abbraccia con gioia: gli Spettri Neri hanno ucciso i suoi genitori e l'hanno privata della sua infanzia, forse qui ad Atlantide potrà trovare una nuova famiglia ed iniziare una nuova vita. E tutti gli atlantidei la adoreranno, perchè è stata lei ad avvertirli per prima del pericolo ed a portare con sé il loro salvatore: Rom, Cavaliere Spaziale!
CONTINUA...
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