11/1982
LO SPAVENTAPASSERI (THE SIGN OF THE VICTIM IS... SCARECROW!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Ian Akin/Brian Garvey (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)
Atlantide: Dopo aver salutato Vashti, Namor e Sybil, nominata all'unanimità nuovo oracolo del dio Nettuno per via delle sue doti di preveggenza, Rom abbandona questo regno sottomarino, acclamato da tutti gli atlantidei. Pochi istanti dopo, il Cavaliere Spaziale riemerge in superficie, venendo accolto da gabbiani e delfini che solcano le acque in cui lui è riaffiorato: mentre contempla la bellezza di questi animali, numerose, immense creature gli passano vicino. Sono balene e sembrano quasi domare le onde: sono centinaia ed il loro canto, gioioso ed acuto al tempo stesso, risuona nei ricettori audio dell'armatura del Cavaliere Spaziale. Desideroso di comprendere a fondo cosa stanno cantando, Rom richiama il suo Traduttore Universale, capace di penetrare ogni barriera linguistica. Nelle ore seguenti l'eroe ascolta sotto forma di canto leggende, speranze e sogni antichi quanto la Terra stessa: l'ecologia di questo pianeta, la bellezza e la varietà della sua flora e della sua fauna, è qualcosa che Rom non aveva mai immaginato, un qualcosa per cui vale la pena continuare a combattere e vincere la guerra contro gli Spettri Neri. Per preservare un mondo che ormai è entrato nel cuore del Cavaliere Spaziale, anche se la sua umanità è per sempre perduta.
Cimitero di Clairton: Brandy Clark è inginocchiata davanti alla tomba di Starshine: come lei, ha amato Rom. Come lei, lo ha perduto per sempre e non sa ancora darsi pace. Improvvisamente una intensa luce inonda il cimitero, una luce propagata da una figura librata in aria: il fantasma di Starshine! Inizialmente Brandy pensa di essere impazzita, poi però l'apparizione comincia a parlare: dice alla donna di non avere paura, perchè loro due sono sorelle nell'anima. L'umanità di Starshine è perita per mano degli Spettri Neri, ma il suo spirito, la sua essenza luminosa, è stato liberato dal Neutralizzatore di Rom (nr. 29). Uno spirito che desidera amare Rom, proprio come Brandy Clark. Dunque il fantasma di Starshine tende una mano verso la donna, avvolgendola nella sua luce e trasferendole il suo potere. Brandy sente la sua anima come espandersi per via di questa luce, poi i primi raggi solari del mattino appaiono all'orizzonte e lei si chiede se tutto ciò che ha visto non sia stata un'allucinazione. Inoltre non può avere il potere di Starshine, è solo un'umana. Tuttavia, se divenisse un Cavaliere Spaziale, forse Rom potrebbe amarla. Istintivamente, Brandy allunga una mano verso la lapide di Starshine e, non appena le sue dita accarezzano la fredda pietra, il suo corpo inizia a rilasciare un torrente di luce. Sul volto della donna si dipinge un'emozione di inesprimibile meraviglia e gioia incontenibile.
Intanto, a centinaia di miglia di distanza, Rom ringrazia le balene per aver voluto condividere con lui il loro canto e si libra nuovamente in volo, intravedendo dopo pochi minuti all'orizzonte la terraferma: è la costa rocciosa del Galles quella che accoglie il Cavaliere Spaziale, il suo arrivo notato solo da qualche sporadico cane o gabbiano. Rom vola a quota bassa per alcuni chilometri fino a quando uno spettacolo agghiacciante si para davanti ai suoi occhi: vi è un campo di grano e, al centro di esso, è stata piazzata una croce a cui è stato legato un ragazzo, che si dibatte a malapena, bloccato com'è dai legacci. Un vero e proprio spaventapasseri umano. Rom atterra davanti al ragazzo il quale, il terrore nei suoi occhi e nella sua voce, chiede al Cavaliere Spaziale se sia venuto qui per portarlo via come è successo agli altri. L'eroe invece lo libera ed il ragazzo crolla tra le braccia di Rom, tremando in modo incontrollabile. Il Cavaliere Spaziale domanda allora al ragazzo chi si sia reso responsabile di un simile orrore. Smettendo di tremare, il ragazzo risponde che sono stati i suoi genitori: era stato prescelto per allontanare il male dalla sua città, Gwillyn Dale.
Vedendo Rom sempre più confuso, il ragazzo narra l'intera storia: Gwillyn Dale era un tempo un bel posto in cui vivere. Poi una notte giunse il male, sotto forma di gabbiani che assunsero ben presto un aspetto più sinistro. Tali esseri agirono con velocità quasi sovrannaturale, rapendo e portando via la gran parte dei bambini della città. Dopo aver superato gli iniziali attimi di terrore, gli abitanti di Gwillyn Dale cominciarono le ricerche, con ogni tipo di arma a loro disposizione. Ma apparve subito chiaro che nessuna arma, semplice o sofisticata che fosse, poteva competere con la magia nera dei mutaforma: comparve improvvisamente davanti agli abitanti della città un essere ricoperto da un'ampia tunica, il quale li scacciò e fece un'ulteriore minaccia. Se Gwillyn Dale avesse voluto continuare ad esistere, avrebbe dovuto offrire altri ragazzi in sacrificio all'arrivo di ogni luna piena. Poi l'essere scomparve, misteriosamente come era apparso. I cittadini, terrorizzati, decisero infine che avrebbero eseguito gli ordini dell'essere fino a quando avessero trovato un modo per riavere indietro i loro bambini. E così, stasera che c'è la luna piena, il ragazzo è stato prescelto e legato ad una croce di legno.
Costui, per tutta la sua vita, ha sentito dai suoi genitori storie sui tempi antichi, quando vi erano valorosi cavalieri. E così ha pregato San Stephen, che per coincidenza è anche il suo nome, di mandare a Gwillyn Dale un protettore, qualcuno capace di estirpare il male dalla città. Rom indossa una scintillante armatura: è forse giunto in risposta alle sue preghiere? L'eroe risponde che farà tutto ciò che è in suo potere per allontanare l'orrore da Gwillyn Dale. In quel momento il Cavaliere Spaziale avverte una presenza alle sue spalle: si volta e vede venire verso di lui un intero stormo di Deathwing, esseri originari della Nebulosa Oscura un cui rappresentante sconfisse molto tempo fa. Poi, una volta atterrati, i letali predatori riassumono il loro vero aspetto: quello degli Spettri Neri! E dietro di loro compare come dal nulla una Strega Suprema, un'altra in così breve tempo. La malvagia creatura ne spiega il motivo: ogni anno le stelle si dispongono in un sacrilego allineamento e, attraverso svariati anni luce, il Sole Nero della Nebulosa Oscura estende il suo manto tenebroso lungo il cosmo, fino a giungere sulla Terra. E finché quest'ombra attraversa l'orbita terrestre, la magia nera degli Spettri Neri è al suo massimo potenziale: i mutaforma vogliono approfittare di questa situazione soprattutto per alterare misticamente i bambini della Terra, per farli rinascere a loro immagine e somiglianza, eternamente loro fedeli alleati nella conquista di questo pianeta. La stessa cosa che avevano provato a fare con Sybil.
Rom fa fuoco col Neutralizzatore, ma la Strega evita il raggio poi, mentre i suoi simili attaccano alle spalle il Cavaliere Spaziale, approfitta della situazione per svanire alla vista. L'eroe si riprende prontamente e fa nuovamente fuoco, riuscendo stavolta ad esiliare nel Limbo uno degli alieni mutaforma. Immediatamente, però, altri suoi compagni imbracciano delle armi energetiche e colpiscono alle spalle Rom, facendolo urlare di dolore e costringendolo a cadere a terra. Gli Spettri Neri allora balzano subito contro di lui, ma l'armatura dell'eroe resiste ad ogni attacco. Mentre Rom è bloccato, tuttavia, altri due alieni afferrano Stephen ed iniziano a trascinarlo via. Le grida di aiuto del ragazzo alimentano la rabbia del Cavaliere Spaziale, che riesce a liberarsi dei suoi assalitori, ma prima che possa fare fuoco uno Spettro Nero, con un'altra raffica energetica, riesce a disarmarlo. Intanto un buco si apre nel terreno, un buco in cui stanno per calarsi i due Spettri Neri che hanno preso prigioniero Stephen. Rom allora attiva i suoi retrorazzi, facendosi strada tra gli alieni mutaforma che invano provano a fermarlo, ma per quanto velocemente voli non riesce ad impedire che il ragazzo venga come inghiottito dal terreno, che si richiude dietro di lui. Il Cavaliere Spaziale con le sue sole mani prova a scavare, ma viene nuovamente abbrancato alle spalle da altri Spettri Neri. L'eroe riesce a liberarsi di uno di loro, poi afferra alla gola un altro mutaforma, stringendolo così forte da strozzarlo ed ucciderlo. L'evento sconvolge Rom: ha giurato di salvaguardare la vita in ogni sua forma, ma ne ha appena estirpata una, seppur vile e malvagia come quella di uno Spettro Nero. Altri due alieni, intanto, afferrano il Neutralizzatore per portarlo via, ma il Cavaliere Spaziale li raggiunge e fa cozzare violentemente le loro teste, uccidendo anche loro. Che sia alla fine la morte la punizione più adatta per questa razza? Poi Rom riprende in mano la sua arma e si volta ad affrontare i restanti Spettri Neri: costoro fanno fuoco con le loro armi energetiche, che però non riescono ad intaccare l'integrità dell'armatura dell'eroe, il quale può così esiliarli nel Limbo, finché dei suoi nemici non rimangono che pile fumanti e maleodoranti di cenere.
Poi Rom si volta ad osservare la croce a cui era stato legato Stephen: aveva giurato di proteggerlo, ma il ragazzo è stato comunque rapito. Stephen aveva paragonato Rom ad un mitico cavaliere medioevale, sperava che potesse essere un valoroso eroe. E il Cavaliere Spaziale non verrà meno alla sua promessa: come i guerrieri delle leggende terrestri, Rom non avrà pace fino a quando i bambini di Gwillyn Dale non saranno stati salvati!
CONTINUA...
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