venerdì 19 settembre 2025

Fabolous Stack of Comics: Tex - Il Giuramento


Già più volte abbiamo visto Tex Willer ribellarsi alle ingiustizie, anche se sobillate o coperte da gente potente, incurante di quelle che possono essere le conseguenze. Ad esempio per vendicare una tribù Navajo in Sangue Navajo o ancora per riscattare gli Apache in Fiesta di Morte.
Ma quando queste ingiustizie lo toccano nel personale, negli affetti più profondi? Sì, la sua vendetta sarà davvero spietata, come ne Il Giuramento, pubblicato nel 1969 nei numeri dal 103 al 106 della collana di Tex, scritto da Gianluigi Bonelli e disegnato da Aurelio Galleppini.
Mentre stanno procurandosi viveri e munizioni, i quattro pards leggono su un giornale della fuga di un banchiere di nome Brennan, dopo che costui ha truffato decine di persone.
La cosa suscita l'ira di Tex, ma non per la notizia in sé come si potrebbe pensare. Brennan, e un altro banchiere di nome Teller, sono infatti stati i responsabili, molti anni prima, di una fornitura di coperte infettate dal vaiolo che hanno portato un'epidemia nella tribù Navajo. E una delle vittime è stata Lilyth, moglie di Tex Willer.
Per anni il ranger ha cercato i responsabili dell'epidemia e portato avanti una sua personale vendetta. Ora questo percorso vendicativo può concludersi, ma potrebbe comportare anche un prezzo molto alto da pagare.
Una vendetta personale per Tex. Che si riallaccia alla storia Il Patto di Sangue, in cui aveva incontrato la sua compagna Lilyth. Che poi non era più ricomparsa, se non per ricordare come Tex fosse rimasto vedovo e con una "traccia" fondamentale quale il figlio Kit.
Questo per una convinzione diffusa del fumetto italiano, e non solo, per cui un eroe deve combattere le proprie battaglie senza avere una famiglia o legami stretti, che limiterebbero tali battaglie (esistono delle eccezioni, comunque, anche all'interno della Bonelli stessa). E quindi, all'epoca, via Lilyth senza troppi ripensamenti.
Salvo poi ripensarci alcuni anni dopo, quando si capisce che comunque una figura quale quella della moglie rimane importante nella vita di una persona, anche se questa vive solo sulla carta. La scomparsa, però, non può che essere tragica, per spronare l'eroe a nuove battaglie da portare avanti e giurare la propria vendetta sulla tomba di Lilyth stessa.
E questa è la parte drammatica della storia. Dopodiché si passa all'azione, ovvero di come un determinato Tex, nell'arco di venti anni, riesca infine a portare a termine questa vendetta, scovando ed eliminando tutti gli esecutori materiali e i mandanti della procurata epidemia di vaiolo.
Se oggi ci ritroviamo di fronte a eroi più spietati e che non si fanno scrupolo ad uccidere a sangue freddo, Tex Willer nasce e vive in un'altra epoca fumettistica, dove la figura dell'eroe è qualcosa di simile al sacro (ancor più nel suo caso) e dove dunque si vedrebbe male qualcosa di diretto e immediato come un'agguato non annunciato.
Quindi la vendetta è più fumettistica che realistica. Per eliminare l'ultimo mandante, pur sapendo dove si trova, Tex e i pards organizzano un piano talmente complicato e con decine di variabili che possono sfuggire al loro controllo da chiedersi - con la forse eccessiva malizia odierna - come mai si siano dati tanta pena.
Si potrebbe risolvere in tutto tirando in ballo l'ingenuità, o forse le minori preoccupazioni e aspettative, dei lettori di 60 anni fa, cosa che non si presenta necessariamente come un male.
Di umano, invece, rimane la rabbia di un eroe che compare solo sulla carta ma che, nel giurare vendetta sulla tomba della moglie piantandovi una lancia a eterno ricordo, si distacca - per quelle poche volte - da quella sua aura di incrollabilità e fiducia nei propri mezzi. Avvicinandolo dunque a quel lettore, di qualsiasi età, il quale in quella perdita può ritrovarsi e, ognuno a modo suo, trovare la forza di andare avanti.

Nessun commento:

Posta un commento