sabato 27 settembre 2025

Libri a caso: La Parola alla Difesa


Nei romanzi gialli di solito ammiriamo le imprese di un investigatore, privato nella maggior parte dei casi, che indaga su un mistero che sembra in realtà già risolto. E con un colpevole pronto a essere condannato. Salvo poi scoprire un'altra, incredibile verità.
Ma difficilmente si vede il seguito, ovvero di come poi il vero colpevole venga portato davanti a un tribunale e condannato. Tanto che a un certo punto sia la letteratura, pensiamo solo al ciclo di Perry Mason, che soprattutto le produzioni televisive e cinematografiche hanno allegramente "pasteggiato" su questa fase, con letteralmente centinaia di prodotti all'attivo che continuano a essere sfornati.
E poteva forse Agatha Christie lasciarsi sfuggire questa occasione? Certo che no. Ecco dunque La Parola alla Difesa (Sad Cypress), pubblicato nel 1940.
Elinor Carlisle sembra avere ricevuto tutto dalla vita, nonostante alcune inevitabili difficoltà. C'è una persona accanto a lei che la ama, Roderick Welman, e una zia, Laura Welman, che le vuole bene come fosse una figlia. Tanto che nel testamento l'ha indicata come principale erede.
All'improvviso, però, proprio quando la zia si ammala gravemente, una lettera anonima informa Elinor che Laura Welman intende cambiare il testamento e che vuole nominare come erede principale Mary Gerrard, un'orfana che ha preso sotto la sua tutela.
Elinor si reca al capezzale della zia, ma costei muore all'improvviso e il testamento non viene cambiato, seppure fosse già prevista una rendita per Mary Gerrard che lei decide di mantenere. Ma quest'ultima muore all'improvviso.
La verità è sconvolgente: Mary Gerrard è stata avvelenata. E l'unica persona che aveva, oltre che il movente, la possibilità di farlo è proprio Elinor Carlisle! Trascinata in tribunale, una sentenza di condanna per lei sembra inevitabile. Ma in suo aiuto accorre Hercule Poirot.
La campagna inglese del tempo immediatamente precedente alla Seconda Guerra Mondiale, prima che lo scenario politico e sociale cambi in maniera drastica. Un tempo fatto di famiglie altolocate che vivono nei loro manieri in campagna, ma anche di invidie sotterranee e rancori.
Un tempo ritratto alla perfezione da Agatha Christie, avendone essa stessa fatto parte, e quindi in grado di riprodurre al meglio questi scenari. Scenari in cui la presenza di un omicidio giunge a scardinare quella patina di convenzioni e finte simpatie, mentre i protagonisti mostrano la loro vera natura, non solo gli assassini.
Il tutto a volte con solo brevi descrizioni dei personaggi o degli ambienti in cui agiscono e interagiscono, poche parole in grado di giungere subito al cuore della vicenda.
Come anticipato, rispetto ai romanzi precedenti vi è una predominante seconda parte che è incentrata sul processo contro Elinor Carlisle, mentre la prima si concentra nel delineare gli eventi principali che l'hanno portata a essere portata in giudizio. Ma non aspettatevi di vedere Hercule Poirot assumere il ruolo di avvocato o salire sul banco dei testimoni per sciorinare un'incredibile verità.
Il celebre investigatore belga è infatti quasi del tutto assente nella prima parte, metodo narrativo che abbiamo già visto utilizzato da altri scrittori e che la Christie adotta senza troppi problemi per togliere in via temporanea dalla scacchiera un elemento troppo ingombrante.
Come si può intuire, però, appena Poirot irrompe sulla scena prende subito il sopravvento sugli altri e la situazione - da caotica e disperata che era - diventa più chiara agli occhi di tutti, anche e soprattutto dei lettori, e giunge la soluzione al mistero.
C'è sempre poi una terza fase, quella in cui i protagonisti devono vivere i giorni successivi a questi drammatici eventi, ma suddetta fase non ha ancora trovato i favori del pubblico. Sappiamo solo che il nostro investigatore si ritroverà ben presto con nuovi casi da risolvere.

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