Dopo il ciclo su Strange Adventures, realizzato in buona parte da Neal Adams, Deadman entra a far parte di quella schiera di personaggi secondari della DC Comics che ogni tanto saltano fuori, per ricordarci che ancora esistono, anche se solo in forma immateriale nel caso di Boston Brand.
Ma dopo la Crisi sulle Terre Infinite nuove possibilità si aprono un po' per tutti, anche per Deadman, il quale ricompare in un ciclo pubblicato nel 1988 sui numeri dal 618 al 626 di Action Comics Weekly, intitolato Imprese Funebri (Grave Doings), scritto da Mike Baron e disegnato da Kelley Jones.
Deadman si trova a New Orleans quando si imbatte in Wellman Legros, autoproclamatosi re del voodoo della città. Costui, sfruttando il potere mistico di due gemelle, intende richiamare un esercito di zombie per distruggere la città.
Boston Brand interviene e, nella città americana dell'occulto per eccellenza, può trovare degli insoliti alleati. Tuttavia Deadman non può immaginare che la vera minaccia non sia Legros e si nasconda sotto i suoi stessi occhi.
Quando un personaggio rimane nelle retrovie per così tanto tempo, come in questo caso, un nuovo punto di partenza diventa inevitabile. Per quanto all'epoca le storie di Neal Adams fossero già diventate leggendarie sarebbe stato con ogni probabilità troppo limitante continuare a riferirsi ad esse, con quella infinita ricerca dell'assassino di Boston Brand.
Quando le storie compaiono in una rivista antologica, dove dunque un personaggio condivide lo spazio con altri personaggi, c'è il rischio che non tanto gli eventi quanto ciò che ruota attorno a quegli eventi non venga approfondito al meglio. Per mancanza di spazio più che per mancanza di volontà.
In parte si può dire sia stato per questo ciclo. Compressa in capitoli di otto pagine l'uno, la saga non perde tempo con troppi fronzoli, per usare un termine caduto in disuso. Va subito dritta al punto e al tempo stesso, per tenere desta l'attenzione del lettore, effettua dei continui capovolgimenti di fronte da perderne a un certo punto il conto.
Non si candida dunque a essere qualcosa di memorabile, eppure contribuisce al ritorno sulla scena dopo la Crisi del personaggio di Deadman. Diventando una sorta di lavagna bianca dove tutto si può di nuovo sceneggiare su di lui, Boston Brand si appresta dunque a vivere - se si può usare questo termine nel suo caso - nuove avventure terrene e ultraterrene.
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