Gli investigatori privati hanno questa pessima abitudine di volersi complicare la vita, anche quando gli eventi sembrano essere facilmente decifrabili. Persino quello che appare come il caso più ordinario rischia talvolta di tramutarsi in una incredibile epopea.
E in questo non fa eccezione Nero Wolfe, il personaggio ideato da Rex Stout, come dimostra Nero Wolfe, Difenditi! (The Mother Hunt), pubblicato nel 1963.
Lucy Valdon, vedova del famoso romanziere Richard Valdon, si presenta al cospetto di Nero Wolfe e Archie Goodwin con un caso in apparenza semplice. Qualcuno ha lasciato un neonato davanti alla porta di casa sua, con un criptico messaggio che lascia intendere che il padre sia proprio il defunto Richard Valdon.
L'incarico è ben remunerato e appare come una passeggiata: scoprire chi sia la madre del bambino e capire se Richard Valdon ne sia davvero il padre. Tuttavia, quando nel corso delle indagini un possibile testimone viene ucciso, si capisce subito che c'è qualcosa di molto più serio dietro questa vicenda.
Qualcosa che costringerà Nero Wolfe a un vero e proprio tour de force.
Mi piace vedere questo romanzo come una sorta di aria tratta da un'opera lirica, di cui l'acculturato Nero Wolfe è di sicuro un appassionato, tipo "La Calunnia è un Venticello" di Giacomo Rossini. Ovvero inizia molto in sordina: un caso semplice, fin troppo semplice, sembrerebbe quasi non valere il tempo di Nero Wolfe se non fosse per il congruo onorario.
Dopodiché, come nel migliore dei crescendo, la faccenda diventa una matassa sempre più ingarbugliata da districare, tanto che praticamente tutte le persone che ruotano attorno a Nero Wolfe ne rimangono coinvolte a vario titolo.
E, come ciliegina sulla proverbiale torta, Nero Wolfe si ritrova costretto a uscire di casa per venire a capo dell'enigma. Una cosa che lui eviterebbe molto volentieri. Come un colpo di cannone, per citare l'aria lirica di cui sopra.
Un modo insolito di mettere in difficoltà l'investigatore privato (e il suo pard, Archie Goodwin) che tuttavia viene affrontato con i classici sbuffi e rimbrotti tipici del personaggio. E senza dimenticare che è molto difficile comunque cogliere sempre di sorpresa il sedentario investigatore amante della cucina e delle orchidee.
Anche il ritmo della trama segue questa progressione: in apparenza lento nel principio, sempre più frenetico man mano che la vicenda si delinea.
E state tranquilli, comunque. In nessuna pagina vedrete Nero Wolfe o Archie Goodwin deliziarsi con le gioie della paternità. Gli investigatori privati hanno questa pessima abitudine di voler restare single a vita.
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