lunedì 28 ottobre 2024

Fabolous Stack of Comics: Capitan Marvel - E un Fanciullo Ti Guiderà


Al termine del ciclo realizzato da Arnold Drake e Gary Friedrich, Capitan Marvel è riuscito a riscattarsi dalle accuse che i suoi nemici gli avevano affibbiato e a ottenere un nuovo costume ideato dalla Suprema Intelligenza in persona... esatto, Gil Kane.
Ma con Yon-Rogg ancora a piede libero, Carol Danvers sua prigioniera e Mar-Vell rimasto bloccato nella Zona Negativa, sembra non mettersi bene per il nostro eroe. Ed ecco dunque che ritorna il team creativo originario, o quasi, ovvero Roy Thomas ai testi e Gil Kane ai disegni, che rimette Capitan Marvel in carreggiata con un nuovo ciclo che viene tuttavia pubblicato a fasi alterne tra il 1969 e il 1970, viste le vendite non eccelse.
Rimasto imprigionato nella Zona Negativa, Mar-Vell riesce a contattare Rick Jones, reduce da una sfortunata collaborazione con Capitan America. Il giovane ritrova in una caverna delle negabande appartenute al popolo Kree in passato e, sbattendole, scopre di potersi scambiare di posto per tre ore con Capitan Marvel.
L'eroe può dunque andare al salvataggio di Carol Danvers e avere la resa dei conti finale con Yon-Rogg, ma questo è solo l'inizio di un periglioso viaggio che lo porterà ad affrontare Hulk. Mentre la convivenza con Rick Jones, che sta cercando un proprio scopo nella vita, non è delle più facili.
Il ciclo si pone l'obiettivo dichiarato di dare un nuovo percorso narrativo a Capitan Marvel, allontanandolo dal precedente status quo, evidentemente ritenuto non soddisfacente (e che comunque giocava sempre sulle stesse variabili che si ripetevano in continuazione).
Via dunque lo storico avversario Yon-Rogg, che finisce seppellito sotto una valanga di rocce. Fuori dai giochi Carol Danvers, anche se solo temporaneamente come vedremo. Ed ecco l'ingresso di un nuovo comprimario, Rick Jones, peraltro ben noto ai lettori della Marvel.
Da qui si iniziano a costruire nuove dinamiche, inserite all'interno di una consolidata cornice supereroistica, basate sull'interazione e la convivenza forzata tra Mar-Vell e Rick Jones, convivenza che non li porta peraltro a incontrarsi mai fisicamente.
Rick Jones è il giovane ribelle che vive di ideali e vuole sfondare nel campo della musica, la sua passione, mentre Mar-Vell è l'adulto saggio e che già molte drammatiche esperienze di vita alle spalle. Sembra quasi, ma toglierei il quasi, che questa sia un'allegoria del periodo in cui le storie vennero pubblicate.
Anni che facevano seguito alle contestazioni giovanili del 1968, con dei ragazzi - cresciuti in una società in continua crescita - con nuove idee che non riuscivano a parlare o farsi comprendere dalle generazioni precedenti, che avevano vissuto almeno un conflitto bellico mondiale. Dinamiche peraltro che si sono poi ripetute nel tempo in maniera costante.
A seguito di questo breve ciclo, Capitan Marvel continua a vivere altre avventure, in una serie di fill-in che vengono pubblicati in un arco di tre anni in maniera molto intermittente. Fino a quando giunge uno sceneggiatore che cambia tutto.

martedì 15 ottobre 2024

Fabolous Stack of Comics: Devilman


Nei testi biblici la figura di Satana è ben presente e non viene mai nascosta. Poiché ad opporsi al bene assoluto può esserci solo il male assoluto. Satana è dunque il diavolo tentatore, che ha cacciato gli umani dal Paradiso Terrestre e provato invano a portare Gesù Cristo ad abbandonare il proprio Padre.
Ma Satana, in testi non appartenenti al canone biblico (sì, esiste la continuity anche per la Bibbia) e inoltre nella Divina Commedia di Dante Alighieri, è anche l'angelo caduto Lucifero, cacciato da Dio stesso dal Paradiso e fatto affondare nelle profondità terrestri, che sono poi divenute l'Inferno.
Il contrasto tra Satana e l'umanità, con un differente tipo di "messia", si ritrova in Devilman (Debiruman), manga scritto e disegnata da Go Nagai, pubblicato tra il 1972 e il 1973.
Millenni fa vi fu una tremenda lotta tra gli angeli della luce e i demoni oscuri, al termine della quale questi ultimi vennero imprigionati nelle profondità glaciali.
Liberati da una spedizione di ricerca, i demoni tornano a diffondersi lungo il pianeta. Il giovane studente Ryo Asuka intuisce il pericolo rovistando tra i documenti appartenuti al defunto padre e chiama al suo fianco l'amico Akira Fudo, che lega a un demone, Amon, a seguito di un sabba mistico.
Akira Fudo diventa così Devilman e si ritrova a lottare contro altri demoni inviati dal demone supremo, Lord Zenon. Akira Fudo rischia in più momenti di perdere la propria umanità a discapito del demone Amon, ma a sostenerlo vi è l'amore per Miki Makimura e la famiglia che l'ha adottato.
Eppure il demone più insidioso, più subdolo sta per fare la sua comparsa sulla scena.
Se pensiamo che questa storia è stata pubblicata più di cinquanta anni fa, c'è da restare stupiti e sconvolti di fronte alle scene di violenza che la costellano e che non lasciano indifferenti. L'autore non si fa problemi a mostrare fiotti di sangue, città distrutte, stragi, donne e bambini decapitati, poiché in ultima analisi questa è un'opera dove pervade un forte sentimento di cinismo e disillusione nei confronti dell'umanità.
Devilman appare come la visione del mondo e delle sue contraddizioni da parte di un autore giapponese cresciuto nell'immediato dopoguerra (Go Nagai nasce nel 1945) che, oltre a vedere il Giappone perdere la propria indipendenza da altri paesi e divenire più globalizzato, constata coi suoi occhi che tutti quei conflitti, tutti quei milioni di morti e le distruzioni causate dalle bombe atomiche paiono non aver insegnato nulla.
Quando Devilman viene pubblicato, infatti, la Guerra Fredda non si è ancora del tutto placata e con essa permane l'ombra di un conflitto nucleare. Inoltre, sta infuriando il conflitto in Vietnam, dove vengono impiegate anche devastanti armi chimiche.
Quindi quell'autore, che da bambino ha camminato tra le rovine del Giappone sconfitto e gli orrori che il conflitto bellico aveva portato con sé, ora vede di fronte a sé da adulto un nuovo scenario da incubo. Uno scenario apocalittico.
Ed ecco dunque tutta la sua delusione e rabbia nei confronti dell'umanità, esemplificate da Akira Fudo. Perché i demoni, pur nella loro spietatezza, hanno una motivazione che li guida: vogliono riprendersi qualcosa che apparteneva loro e che a loro avviso è stato insozzato dagli umani. Mentre gli umani non si fanno scrupolo ad attaccare i loro simili per futili motivi.
Poiché alla fine l'atto più crudele, più drammatico e più tragico di questa storia non viene compiuto dai demoni, bensì dagli umani, che collettivamente come razza si rivelano i peggiori. Satana stesso lo dice: i demoni non devono fare nulla per riconquistare il pianeta, devono solo far sì che gli umani si distruggano da soli. Poiché essi stessi sono i loro peggiori nemici.
E come dare torto al diavolo tentatore?

giovedì 10 ottobre 2024

Fabolous Stack of Comics: Black Hammer - Origini Segrete


Può capitare a volte che i supereroi siano sbalzati in un'altra dimensione, magari senza memoria del loro mondo di provenienza e con solo dei ricordi sbiaditi delle loro precedenti vite. Ma in tutti i casi visti finora la trama si è sempre concentrata sul ritorno nel loro mondo e il recupero delle loro identità.
Ma cosa accadrebbe se quei supereroi rimanessero bloccati in quest'altra dimensione addirittura per anni? Ne dà una risposta Black Hammer, serie ideata da Jeff Lemire e pubblicata dalla Dark Horse a partire dal 2016. La prima saga di sei numeri, disegnata da Dean Ormston, si intitola Origini Segrete (Secret Origins).
In un anonimo villaggio di campagna vive da dieci anni un'anonima famiglia, il cui impegno quotidiano più emozionante sembrerebbe coltivare i campi e accudire gli animali della fattoria.
In realtà non è così: i componenti di questa presunta famiglia, alcuni dei quali non possono rivelarsi al pubblico visto il loro aspetto inumano, sono in realtà gli eroi di Spiral City, precipitati in un'altra dimensione a seguito di una crisi cosmica in cui era coinvolto il loro scomparso compagno di squadra Black Hammer.
Da anni gli eroi cercano un modo per tornare nel loro mondo, ma ormai hanno perso le speranze. E mentre si abituano con fatica alle loro nuove vite, la figlia di Black Hammer non ha ancora rinunciato a ricercare suo padre e i suoi sperduti alleati.
Ecco cosa non troverete in quest'opera. Non troverete lunghe e prolungate battaglie tra supereroi e supercriminali. Non vedrete i suddetti supereroi sventare all'ultimo momento possibile la minaccia che rischia di distruggere il mondo. Non vedrete eleganti quartier generali o invenzioni fantascientifiche.
In questo caso, infatti, Jeff Lemire mischia, per sua stessa ammissione, le atmosfere di Essex County che pubblicava agli esordi con quelle delle storie supereroistiche con cui si è fatto conoscere dal grande pubblico.
Lo fa mettendo in scena un meraviglioso contrasto tra il passato dei sei supereroi e la loro vita attuale. Abraham Slam, Colonnello Weird, Goldel Gail, Barbalien, Talky-Walky e Madame Dragonfly. Sei personaggi che ricordano a modo loro altri eroi e le epoche d'oro e d'argento del fumetto.
Personaggi, però, che sono ormai l'ombra di ciò che erano un tempo e i flashback che li riguardano sembrano quasi essere incentrati su altri.
Ci troviamo dunque di fronte a una storia molto intimista, che scava nei caratteri e nelle psicologie di personaggi profondamente differenti che per uno strano scherzo del destino, o forse chissà qualche piano di cui non sappiamo ancora nulla, si ritrovano ora insieme.
Ma al tempo stesso c'è una trama generale che va avanti e che di sicuro ci riserverà altre sorprese.

mercoledì 9 ottobre 2024

Libri a caso: Il Pericolo Senza Nome


Si sa, il lavoro dell'investigatore (letterario) non conosce periodi di pausa o ferie. Anche quando il detective prova a prendersi un momento di riposo, accade qualcosa che lo distrae dal suo relax e - proprio perché non può farne a meno - si rituffa a capofitto in una nuova indagine.
Succedeva a Sherlock Holmes quando si è trasferito nel Sussex e la stessa cosa accade a Hercule Poirot, il personaggio ideato da Agatha Christie, in Il Pericolo Senza Nome (Peril At End House), pubblicato nel 1932.
Qualche tempo dopo gli eventi de Il Mistero del Treno Azzurro, Poirot ed Arthur Hastings si stanno concedendo un periodo di riposo in Cornovaglia quando fanno la conoscenza di un'affascinante ragazza di nome Nicky Buckley. L'incontro non è privo di conseguenze poiché, esaminando il suo cappello e trovandovi un foro, l'investigatore si convince sia stata vittima di un attentato a cui è sfuggita per miracolo.
Ulteriori rivelazioni della ragazza portano alla luce che nei giorni recenti altri tre tentativi di assassinio ai suoi danni sono stati perpetrati e a tutti è sfuggita per poco. Chi è che ha preso di mira Nicky Buckley e per quale motivo, considerato che - a parte una piccola casa - non è ricca, non ha amanti segreti o possiede alcun oggetto di valore? Ma alla fine un omicidio ha luogo.
La consolidata, si fa per dire, coppia Poirot-Hastings adora frequentare i luoghi di villeggiatura, seppur per motivi prettamente lavorativi, come visto ad esempio in Aiuto Poirot! oppure in La Serie Infernale.
Questo rientra peraltro nel consueto "modus operandi" di Agatha Christie che - almeno per quello che abbiamo visto finora - non ha mai ambientato i suoi romanzi in grandi città come Londra o Liverpool, probabilmente troppo caotiche per una dama inglese, preferendovi sempre i piccoli centri abitati. Luoghi dove il male può annidarsi dietro l'angolo e provenire da parte di persone fidate.
Ci ritroviamo dunque di fronte a uno schema narrativo consolidato attorno a cui la scrittrice costruisce le sue trame fatte di misteri, piccoli segreti, strane e a volte sconvolgenti rivelazioni.
Senza dimenticare il classico finale, ma che forse qui compare per la prima volta: la scena dove Hercule Poirot raduna tutti i sospettati e mette su uno "spettacolo" - improponibile nella realtà, anche in quella realtà più innocente di novanta anni fa - che porta allo smascheramento del colpevole.
Non c'è nulla di nuovo e probabilmente non ci deve neanche essere: basta la consueta abilità di Agatha Christie nel delineare gli eventi e descrivere, a volte bastano anche poche parole, i personaggi che compaiono sul palcoscenico di questo dramma.

martedì 8 ottobre 2024

Libri a caso: Il Caso Kodra


Gli investigatori letterari italiani hanno una marcia differente rispetto a quelli inglesi o francesi. Non in più, bensì differente. Vuoi per i diversi tipi di società, vuoi anche per le diverse popolazioni che abitano le tre nazioni e le loro abitudini.
Ovviamente, l'Inghilterra può vantare i più celebri investigatori, ma anche l'Italia ben si difende - come abbiamo visto in passato - grazie a personaggi come Carlo De Vincenzi o Riccardo Ranieri.
Quello che colpisce è come tali investigatori risultino profondamente radicati nel tessuto sociale in cui vivono nel momento in cui le loro storie sono pubblicate. Non è da meno in tal senso il Commissario Giulio Ambrosio, ideato da Renato Olivieri, il cui primo romanzo che lo vede protagonista è Il Caso Kodra, pubblicato nel 1978.
In una fredda e nebbiosa giornata di Epifania, dei testimoni assistono a quello che appare come un caso di pirateria stradale, che vede coinvolta una donna di nome Anna Kodra, originaria dell'Istria.
La donna sopravvive, ma muore una volta giunta in ospedale, riuscendo a pronunciare un'ultima parola: Paola. A indagare su quello che appare un caso drammatico ma purtroppo simile a tanti altri è il Vice Commissario Ambrosio della questura di Milano, di recente separatosi dalla moglie e che sta sostituendo un collega in ferie.
Oltretutto l'incidente è avvenuto in Via Catalani, da lui frequentata da ragazzo insieme alla prima fidanzata e di cui conserva cari ricordi. Tuttavia c'è qualcosa che non torna. Anna Kodra è una donna fin troppo inquadrata, sempre chiusa nel proprio appartamento o impegnata con la sua attività di insegnante.
Ma qualche piccola falla, in questo schema in apparenza inattaccabile, c'è, a partire da quel nome pronunciato in punto di morte e quei piccoli segreti che ogni esistenza porta con sé, come degli amanti o soldi di dubbia provenienza. Il tutto in una Milano di gennaio segnata dalla nebbia, dal freddo e dalla crudeltà.
In questo romanzo ci troviamo nel periodo storico degli anni di piombo, al contempo nel momento più critico ma al tempo stesso anche quello in cui - a seguito dell'omicidio di Aldo Moro - dopo qualche anno si entrerà in un altro decennio che segnerà profondamente la società italiana, nel bene e nel male.
Ma questo Giulio Ambrosio, in quel gennaio del 1977 in cui si svolgono gli eventi, non può saperlo. Con lui non ci troviamo certo di fronte a un personaggio granitico come Jules Maigret e men che meno a macchine pensanti quasi prive di empatia come Sherlock Holmes o Hercule Poirot.
Ambrosio è un uomo forse sin troppo emotivo, la cui nostalgia per i tempi che furono lo porta a provare un forte rancore verso sé stesso e ciò che ritiene di essere diventato, un perdente solitario. E la nuova criminalità che sta emergendo è qualcosa che lui ancora fatica a concepire e comprendere.
Tuttavia, il caso di Anna Kodra lo porta, ormai prossimo ai cinquant'anni, a trovare un nuovo percorso di vita. Oltre all'indagine in sé, i ricordi che questa suscita, ricordi a volte scatenati dalla vista di un parco o da un odore, e la nostalgia per quel tempo che non tornerà più spinge Ambrosio a riconsiderare la sua posizione, la sua stessa solitudine.
Una maggior sicurezza di sé, un desiderio di portare giustizia in quello che appare come un caso insignificante, un animo che rinasce anche grazie a una nuova storia d'amore. A volte bisogna affrontare il male per arrivare al bene. Giulio Ambrosio ovviamente quel bene non lo ha ancora conquistato, dopo anni di lotte nelle retrovie, ma da questo momento si incammina sulla giusta strada.
L'altra protagonista di questa storia è la città stessa. Milano. La Milano del presente, così fredda ed enigmatica, e quella del passato, idealizzata dal Commissario che la filtra attraverso una patina di innocenza. Una Milano non ancora del tutto preda dell'urbanizzazione sfrenata e della sovrappopolazione, ma che protende i suoi artigli invisibili verso tutti i personaggi coinvolti in questa indagine.
Artigli che infine riusciranno a ghermire.