Nei testi biblici la figura di Satana è ben presente e non viene mai nascosta. Poiché ad opporsi al bene assoluto può esserci solo il male assoluto. Satana è dunque il diavolo tentatore, che ha cacciato gli umani dal Paradiso Terrestre e provato invano a portare Gesù Cristo ad abbandonare il proprio Padre.
Ma Satana, in testi non appartenenti al canone biblico (sì, esiste la continuity anche per la Bibbia) e inoltre nella Divina Commedia di Dante Alighieri, è anche l'angelo caduto Lucifero, cacciato da Dio stesso dal Paradiso e fatto affondare nelle profondità terrestri, che sono poi divenute l'Inferno.
Il contrasto tra Satana e l'umanità, con un differente tipo di "messia", si ritrova in Devilman (Debiruman), manga scritto e disegnata da Go Nagai, pubblicato tra il 1972 e il 1973.
Millenni fa vi fu una tremenda lotta tra gli angeli della luce e i demoni oscuri, al termine della quale questi ultimi vennero imprigionati nelle profondità glaciali.
Liberati da una spedizione di ricerca, i demoni tornano a diffondersi lungo il pianeta. Il giovane studente Ryo Asuka intuisce il pericolo rovistando tra i documenti appartenuti al defunto padre e chiama al suo fianco l'amico Akira Fudo, che lega a un demone, Amon, a seguito di un sabba mistico.
Akira Fudo diventa così Devilman e si ritrova a lottare contro altri demoni inviati dal demone supremo, Lord Zenon. Akira Fudo rischia in più momenti di perdere la propria umanità a discapito del demone Amon, ma a sostenerlo vi è l'amore per Miki Makimura e la famiglia che l'ha adottato.
Eppure il demone più insidioso, più subdolo sta per fare la sua comparsa sulla scena.
Se pensiamo che questa storia è stata pubblicata più di cinquanta anni fa, c'è da restare stupiti e sconvolti di fronte alle scene di violenza che la costellano e che non lasciano indifferenti. L'autore non si fa problemi a mostrare fiotti di sangue, città distrutte, stragi, donne e bambini decapitati, poiché in ultima analisi questa è un'opera dove pervade un forte sentimento di cinismo e disillusione nei confronti dell'umanità.
Devilman appare come la visione del mondo e delle sue contraddizioni da parte di un autore giapponese cresciuto nell'immediato dopoguerra (Go Nagai nasce nel 1945) che, oltre a vedere il Giappone perdere la propria indipendenza da altri paesi e divenire più globalizzato, constata coi suoi occhi che tutti quei conflitti, tutti quei milioni di morti e le distruzioni causate dalle bombe atomiche paiono non aver insegnato nulla.
Quando Devilman viene pubblicato, infatti, la Guerra Fredda non si è ancora del tutto placata e con essa permane l'ombra di un conflitto nucleare. Inoltre, sta infuriando il conflitto in Vietnam, dove vengono impiegate anche devastanti armi chimiche.
Quindi quell'autore, che da bambino ha camminato tra le rovine del Giappone sconfitto e gli orrori che il conflitto bellico aveva portato con sé, ora vede di fronte a sé da adulto un nuovo scenario da incubo. Uno scenario apocalittico.
Ed ecco dunque tutta la sua delusione e rabbia nei confronti dell'umanità, esemplificate da Akira Fudo. Perché i demoni, pur nella loro spietatezza, hanno una motivazione che li guida: vogliono riprendersi qualcosa che apparteneva loro e che a loro avviso è stato insozzato dagli umani. Mentre gli umani non si fanno scrupolo ad attaccare i loro simili per futili motivi.
Poiché alla fine l'atto più crudele, più drammatico e più tragico di questa storia non viene compiuto dai demoni, bensì dagli umani, che collettivamente come razza si rivelano i peggiori. Satana stesso lo dice: i demoni non devono fare nulla per riconquistare il pianeta, devono solo far sì che gli umani si distruggano da soli. Poiché essi stessi sono i loro peggiori nemici.
E come dare torto al diavolo tentatore?
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