martedì 24 agosto 2021

Fabolous Stack of Comics: Joker - L'Avvocato del Diavolo


Di storie incentrate sulla dicotomia tra Batman e Joker (ovvero l'Ordine e il Caos) ve ne sono decine e decine. Ogni autore che si sia cimentato col Cavaliere Oscuro e abbia scritto più di un albo su Batman (o anche uno solo, come Alan Moore) prima o poi non ha potuto fare a meno di dire la sua su questo argomento, troppo affascinante per poter essere messo da parte.
Tra questi autori che hanno detto la loro su questa dicotomia vi è anche Chuck Dixon, il quale ha scritto negli anni '90 del ventesimo secolo un luuuuuunghissimo ciclo di Detective Comics e qualche testata spin-off incentrata sugli alleati di Batman. Insomma, possiamo dire che è un abituale frequentatore di Gotham City.
Dixon offre una visione un po' diversa dal solito dei due opposti caratteri di Batman e Joker in un one-shot pubblicato nel 1996 intitolato Joker: L'Avvocato del Diavolo (The Joker: Devil's Advocate). Il disegnatore è Graham Nolan, un frequente collaboratore di Dixon: insieme i due hanno creato Bane, la nemesi di Batman più memorabile dopo la fine della Silver Age.
La trama sembra partire come una storia degli anni '70: vengono messi in commercio dei francobolli raffiguranti i più grandi comici della storia e Joker inizia a seminare distruzione a modo suo poiché lui non è presente nella collezione. Al contempo, alcune persone muoiono a causa di un veleno presente nella colla dei francobolli, un veleno riconducibile al Joker.
Catturato da Batman, il criminale viene portato in tribunale e giudicato in via eccezionale come una persona sana di mente. Questo garantisce una condanna alla pena di morte che verrà eseguita entro poche settimane. Joker proclama la sua innocenza e solo una persona gli crede: Batman.
Andando contro tutti i suoi alleati (James Gordon, Oracolo), i quali decidono di non aiutarlo convinti che l'uccisione di Joker sia una cosa giusta anche se per dei delitti che non ha commesso, Batman cerca di scoprire la verità, lottando inoltre contro la tentazione di liberarsi per sempre del suo più insidioso avversario.
Dixon rovescia in questa storia la classica dicotomia Batman/Joker... non utilizzandola e rendendo il Cavaliere Oscuro l'avvocato del diavolo del titolo, nonché l'unico che attivamente si prodiga per proclamare l'innocenza di Joker.
La storia porta all'estremo - ma in maniera credibile - lo spasmodico desiderio di giustizia di Batman e il fatto che lui non uccida né possa permettere che per un suo mancato intervento un innocente muoia. Anche se alla fine c'è un curioso rovescio della medaglia.
Nel leggere la storia dobbiamo far finta di dimenticare che Batman passi sopra il fatto che Joker abbia ucciso in maniera brutale Jason Todd (almeno, era ancora fuori dai giochi al tempo della pubblicazione dell'albo) non molto tempo prima in termini narrativi.
Il Joker che vediamo qui è quello giocoso e che adora stare sotto i riflettori uscito direttamente dal ciclo di Steve Englehart. Perché si sa, il caos può assumere infinite sfaccettature, anche quelle che in principio possono strapparci un sorriso.
Non aspettatevi comunque grandi approfondimenti psicologici dei personaggi. Chuck Dixon non è Alan Moore (ecco, al limite dopo rileggetevi The Killing Joke, a meno che non lo conosciate a memoria), i personaggi vengono inquadrati giusto quel minimo necessario che serve al lettore disimpegnato. Dopodiché si punta tutto quanto sull'azione e sulla risoluzione del mistero, in maniera lineare e prevedibile.
Quindi, una storia senza particolari colpi di scena, ma che presenta un punto di vista inedito (perlomeno, credo che lo sia, Scott Snyder doveva ancora arrivare) sul rapporto tra Batman e Joker e che risulta un'ottima lettura di evasione.

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