martedì 24 novembre 2020

Fabolous Stack of Comics: Zagor - Le Origini


Il personaggio di Zagor, lo Spirito con la Scure, protettore di Darkwood, è stato creato da Sergio Bonelli/Guido Nolitta e Gallieno Ferri nel 1961. Sono quindi quasi sessant'anni che Za-Gor-Te-Nay difende Darkwood e non solo da ogni ingiustizia, sempre accompagnato dal fedele amico Cico dai mille cognomi.
Ogni eroe ha una sua origine e quella di Zagor non arrivò che nel 1969, otto anni dopo la sua creazione (uno Stan Lee al contrario, insomma, il caro Bonelli), grazie alla storia Zagor Racconta. Quella storia, e tutti i retroscena che hanno ruotato attorno ad essa tramite altre storie pubblicate negli anni successivi, divengono la base per la miniserie in sei numeri Zagor: Le Origini, pubblicata dal giugno al novembre 2019, scritta da Moreno Burattini e disegnata da svariati artisti: Giuseppe Candita, Maurizio Di Vincenzo, Giovanni Freghieri, Valerio Piccioni, Oskar, Walter Trono.
Il piccolo Pat Wilding cresce felice in una capanna vicina alle rive del Clear Water, insieme ai suoi genitori. Ma tutto cambia quando gli indiani Abenaki, guidati dal predicatore Salomon Kinsky, attaccano la dimora per vendicarsi di Mike Wilding, padre del futuro eroe, reo di aver in passato guidato un assalto dell'esercito contro la loro tribù, generato in massacro.
I genitori di Pat vengono uccisi, mentre lui viene salvato dal trapper Wandering Fitzy, che negli anni successivi gli insegnerà come usare la scure e altre armi, mentre da alcuni artisti circensi apprenderà altre utili lezioni. Ma un tarlo si insinua nella mente di Pat Wilding, il demone della vendetta contro Salomon Kinsky, che rischia di bloccare sul nascere la strada per diventare un eroe.
La prima domanda che ci si potrebbe porre è: questa miniserie è fruibile da chi Zagor lo conosce poco o addirittura non ha mai letto un albo con lui protagonista? La risposta è sì, facilitata dal fatto che questa è la storia delle origini di un eroe, dove dunque non c'è alcun background pregresso. Certo, la conoscenza di alcune storie, tra cui lo Zagor Racconta citato in precedenza, può aiutare meglio la comprensione, ma non è affatto bloccante.
Questa miniserie si è rivelata più cruda e realistica di quanto mi aspettassi. Qui abbiamo proprio un futuro eroe alle prime armi, un futuro eroe che in quanto tale commette qualche ingenuità, sbaglia a volte a usare le armi - così come è capitato al Bruce Wayne di Batman: Anno Uno - e che da questi stessi errori impara, per divenire infine il personaggio da tanti amato, ai limiti dell'infallibilità.
Cruda e realistica anche per una serie di scene abbastanza violente, forse inaspettate in un fumetto Bonelli, ma nessuna di esse gratuita, bensì perfettamente inserite nel contesto della storia. Se proprio dovessimo trovare un difetto è la presenza di un paio di "spiegoni" (alcuni personaggi amano raccontare per filo e per segno dove sono stati, cosa hanno fatto, perché ce l'hanno tanto con quell'altro personaggio...).
Apprezzatissimo anche il comparto grafico. Di solito, quando un'unica storia viene affidata a più disegnatori, ciò si rivela come l'anticamera del disastro, ma non in questo caso. Anche se ognuno degli artisti porta avanti e giustamente il proprio stile non ci sono stacchi grafici di rilievo da un numero all'altro, cosa che contribuisce a far apprezzare il tratto di ogni singolo disegnatore coinvolto.
Questa miniserie analizza la leggenda di Zagor, una leggenda che - per quanto riguarda le sue origini - potrebbe avere ancora qualcosa da dire. Vedremo se in futuro apprenderemo qualcosa di più sul giovane e non più inesperto Pat Wilding. La storia è appena all'inizio.

3 commenti:

  1. Molto interessante.
    Io non la presi, peccato.
    Ma quindi cosa raccontava l'albo del 1969?
    Qui, diciamo, viene esplorato meglio tutta la questione?

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Nella storia originaria, Zagor raccontava a Cico essenzialmente il primo attacco di Kinsky, l'allenamento con Wandering Fitzy e il confronto finale con Kinsky (più un piccolo epilogo che spiega perché assunse quel costume). In questa storia Burattini amplia molto di più gli eventi narrati da Bonelli e chiude dei punti in sospeso narrativi, accettabili nel 1969, meno cinquant'anni dopo.

      Elimina
    2. Perfetto, capito.
      Un po' come hanno fatto con Diabolik all'Astorina, insomma^^

      Moz-

      Elimina