Nel giugno 1940 esordì sulle pagine di alcuni quotidiani statunitensi The Spirit, il detective mascherato Danny Colt ritornato dalla tomba per muovere guerra alla criminalità organizzata di Central City e affrontare insoliti, bizzarri nemici.
Questo personaggio, ideato da Will Eisner, si è rivelato molto popolare e, pur tra alterne fortune e occasionali scomparse, le sue avventure continuano a essere pubblicate di tanto in tanto ancora oggi ed è divenuto protagonista anche di un film sceneggiato e diretto da Frank Miller.
E se quest'anno ricorrono gli ottant'anni di vita editoriale di The Spirit, cinque anni fa, nel 2015, per il settantacinquesimo anniversario la casa editrice Dynamite pubblicò una maxiserie in dodici numeri intitolata Will Eisner's The Spirit. Lo sceneggiatore d'eccezione di questa storia è Matt Wagner, il creatore di Grendel, mentre ai disegni troviamo Dan Schkade.
Una celebrazione che rischia essere di breve durata, poiché all'inizio della storia Spirit è scomparso nel nulla da circa due anni e dato per morto. Il suo compare Aloysius "Ebony" White, tuttavia, non crede affatto che il suo amico sia davvero divenuto uno spirito, in senso letterale stavolta, e inizia a indagare nel sottobosco criminale.
Sarà però proprio lo stesso Spirit, praticamente risorto dalle acque, a risolvere il mistero, che vede dietro la sua scomparsa un temibile, nuovo criminale di nome Mikado Vaas.
Matt Wagner compie un'operazione narrativa molto astuta relegando, nei primi capitoli di questa maxiserie, Spirit in secondo piano a causa della sua presunta morte, consentendoci così di farci meglio conoscere e apprezzare l'ambientazione in cui si svolgono le sue storie e i comprimari che ruotano attorno a lui, inclusi i bizzarri criminali che si ritrova ad affrontare.
Questo perché, quando infine Spirit ricompare sulla scena in pianta stabile, la sua potenza iconica - insospettabile per chi è a digiuno di questo personaggio - è così grande da relegare chiunque altro in secondo piano. Un po' come quando Superman o Batman o Tex Willer irrompono sulla scena dopo una manciata di pagine: sei sicuro che scalzeranno gli altri personaggi dal podio.
La maxiserie porta a compimento il compito che si era prefissa, grazie a una consolidata maestria e tecnica narrativa: celebrare The Spirit e il suo mondo e, al contempo, celebrare anche Will Eisner e la sua inventiva. Questo non significa ovviamente che la trama sia lasciata in secondo piano o non considerata, anzi, viene portata avanti da Wagner con consumata abilità e lascia anche spazio per un eventuale seguito. Seguito di cui, però, alla data odierna non vi è traccia.
The Spirit però non è morto e come potrebbe essere altrimenti? Nuove avventure su di lui continuano a essere pubblicate ed è probabile che presto o tardi riapparirà di nuovo sulle scene, trionfante come sempre.
Spirit, la prima volta che lo vidi in fumetteria lo ribattezzai "Sprint" e non sono dislessico!
RispondiEliminaSapevo fosse vecchio ma non così tanto.
Il film l'ho totalmente rimosso o forse non l'ho visto? Strano perché ne ho un ricordo piacevole. Possibile che basi i miei ricordi solo sul trailer?
Fai bene a citare Superman, mi ha ricordato il periodo della morte, quando poi tornava a sorpresa.
Io il film lo ricordo per Scarlett Johansson :) E' del 2008, ma l'ho recuperato qualche anno dopo in DVD e credo che al momento non sia su alcuna piattaforma
EliminaEffettivamente è un personaggio che meriterebbe una seconda chance cinematografica... o addirittura televisiva.
RispondiEliminaMi fa piacere che continua a esere pubblicato con nuove storie, effettivamente come dici tu è una vera e propria icona... anche se per qualche pagina lo danno per morto :P
Moz-