martedì 23 giugno 2020

A scuola di cinema: Confessioni di una Mente Pericolosa (2002)

1984: Uno dei più importanti autori e presentatori della televisione americana, Chuck Barris, pubblica un'insolita autobiografia intitolata Confessions of a Dangerous Mind.
Chuck Barris ha creato, negli anni '60 e '70 del ventesimo secolo, alcuni format televisivi di successo, di cui uno - The Dating Game - esportato con successo in più paesi all'estero (in Italia diviene noto come Il Gioco Delle Coppie e viene trasmesso per quasi dieci anni sulle reti Mediaset).
La sua autobiografia, tuttavia, rivela anche altro. Chuck Barris dichiara infatti che nei due decenni precedenti ha lavorato come sicario al soldo della Central Intelligence Agency (CIA), uccidendo in tale ruolo molte persone.
La cosa appare poco, anzi per nulla plausibile sin dal principio, tanto che, in una delle prime interviste rilasciate durante il tour promozionale del libro, Barris afferma che in realtà non è andata proprio così. È vero che aveva fatto richiesta di diventare un agente operativo della CIA, ma una volta divenuto autore televisivo vi aveva rinunciato.
Confessions of a Dangerous Mind rappresenta dunque una sua fantasia su cosa sarebbe accaduto se le cose fossero andate in maniera diversa, e trae origine da un periodo nero della vita dell'autore in cui si è ritrovato all'improvviso senza più un ingaggio ed è caduto in depressione, portandolo a concepire questa bizzarra fantasia.
Negli anni successivi, tuttavia, Chuck Barris ritratta questa sua prima dichiarazione, lasciando sempre un velo di ambiguità su questa vicenda. Una vicenda perfetta per il grande schermo.


Qualche anno dopo l'uscita del libro, Chuck Barris, tramite il suo agente, ne vende i diritti di sfruttamento alla Columbia Pictures, grazie all'intercessione di Dawn Steel. Viene individuato un regista in Jim McBride, ma non si riesce a trovare l'interprete principale, poiché Barris è visto da molti esponenti dello star system come una persona volgare e arrogante. Questo, unito all'allontanamento dalla Columbia di Dawn Steel nel 1989, fa naufragare il progetto.
Nel 1997, i diritti vengono acquisiti dal produttore Andrew Lazar, che stringe un accordo con la Warner Bros. La sceneggiatura viene affidata a Charlie Kaufman, mentre la regia a Curtis Hanson. Per interpretare Chuck Barris, viene selezionato Sean Penn.
Kaufman consegna una prima bozza verso la fine del 1997. Ma, quando Hanson decide di ritirarsi dal progetto, inizia un valzer di svariati, possibili sostituti che portano all'allontanamento anche di Sean Penn. David Fincher e Mike Myers vengono infine scelti come nuovo regista e nuovo interprete principale, ma quando verso la metà del 2000 la Warner Bros. mette la produzione della pellicola in stand-by i due decidono di dedicarsi ad altri progetti.
Interviene a quel punto la Miramax Films, che si offre di distribuire e co-produrre la pellicola, e vengono scelti un nuovo regista, Bryan Singer, e un nuovo protagonista, Ben Stiller. Sorgono a quel punto problemi relativi a chi debba occuparsi della distribuzione nazionale e internazionale e al budget, che si aggira sui 35 milioni di dollari, ma si vorrebbe arrivasse a trenta.
Con la rinuncia di Singer e Stiller dovuta a questi troppi ritardi, si fa avanti allora un nuovo soggetto, un attore che era stato selezionato tempo prima per un ruolo secondario e crede molto in questo progetto: George Clooney.
Clooney assicura la Miramax che il budget del film non sforerà i 30 milioni di dollari e sarà coinvolta nella produzione anche la sua società Section Eight Productions. Chiede solo che gli sia affidata la regia della pellicola. Essendo il suo primo incarico in tal senso - dunque permettendo un risparmio dei costi al riguardo - la richiesta viene accettata.
Clooney elimina di sua iniziativa dalla sceneggiatura di Charlie Kaufman alcune scene da lui ritenute troppo surreali o fuori contesto. Lo sceneggiatore non ne rimane troppo soddisfatto e, pur non serbando rancore alcuno verso Clooney, non si trova d'accordo col risultato finale del film.
Clooney propone come interprete principale Sam Rockwell, con il quale ha già collaborato nel film Welcome to Collinwood, ma la Miramax ritiene non sia un nome di richiamo. Clooney allora contatta Drew Barrymore e Julia Roberts, con quest'ultima è in buoni rapporti di amicizia dai tempi di Ocean's Eleven, le quali accettano di partecipare alla pellicola in ruoli da co-protagonista.
Per limitare i costi di ingaggio, le due attrici accettano un salario, inferiore al consueto, di 250.000 dollari. Sempre a tale scopo, Clooney lavora a titolo gratuito come attore e lo stesso fanno Brad Pitt e Matt Damon, che compaiono in dei cameo per fare un favore al loro amico.
Con questa rosa di star, Rockwell viene finalmente inserito nella produzione. Per prepararsi alla parte, l'attore dapprima osserva alcuni filmati degli show televisivi condotti da Chuck Barris e contatta poi la sua reale controparte, studiandone per un paio di mesi le movenze e registrando alcune sue frasi per poterle risentire, arrivando infine a imitare il suo modo di parlare e persino di camminare.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 14 gennaio 2002, svolgendosi principalmente a Montreal, in Arizona e in California. Durano 65 giorni e si concludono nel mese di aprile del 2002. Durante la produzione, lo stesso Chuck Barris è presente sul set per dare consigli e suggerimenti.
Confessioni di una Mente Pericolosa (Confessions of a Dangerous Mind) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 31 dicembre 2002. A fronte di un budget di 30 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale poco più di 33 milioni di dollari. Che, ovviamente, non è il risultato sperato. Non un debutto eccezionale dunque come regista per George Clooney, che tuttavia negli anni successivi dirigerà altre pellicole.
Il film, però, un effetto lo sortisce. Siccome grazie ad esso la storia di Chuck Barris ritorna comunque alla ribalta, la CIA emana poco dopo l'uscita della pellicola un comunicato ufficiale con il quale dichiara che Chuck Barris non ha mai lavorato per la Central Intelligence Agency, a nessun titolo.
A onor del vero, era una verità nota da quasi vent'anni, ma il cinema ha questo potere di riesumare vecchi scheletri e dare loro una definitiva sistemazione. E ce ne sarebbero di storie al riguardo da raccontare.

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