sabato 16 maggio 2020

Fabolous Stack of Comics: Spaceman



L'accoppiata formata da Brian Azzarello ed Eduardo Risso è nota per aver concepito una delle più apprezzate serie della Vertigo, ovvero 100 Bullets. Una collaborazione alla Stan Lee/Jack Kirby, oserei dire, poiché è andata avanti per dieci anni - dal 1999 al 2009 - e, appunto, 100 numeri.
I due tornano a collaborare nel 2011, ancora per l'etichetta Vertigo, grazie alla miniserie in nove numeri, preceduta da un prologo, Spaceman, dove intraprendono nuove strade narrative.
La storia è un continuo alternarsi tra passato e presente ambientato in un prossimo futuro da incubo. Un futuro dove le risorse del pianeta Marte sono state sfruttate grazie a persone modificate geneticamente per adattarsi alla superficie del pianeta, cosa che però li ha anche resi dei paria agli occhi della cosiddetta società "perbene". Il tutto ovviamente a scopi economici e militaristi.
Uno di  questi Uomini dello Spazio, Orson, ritornato sulla Terra, finisce a vivere in un quartiere povero, ma rimane coinvolto - suo malgrado o meno non è dato sapere - in un reality show in cui è protagonista la figlia adottata di una coppia di celebrità, rapita da alcuni loschi figuri. Il tutto si intreccerà con quanto accaduto in passato su Marte a lui e agli altri suoi "fratelli", uno dei quali ha il dente avvelenato nei suoi confronti.
Azzarello dipinge una società dove sembrano non esistere zone di grigio, o forse addirittura non esiste né il bianco né il nero e tutti ma proprio tutti sono pedine di forze più grandi di loro. Una società mediatica invisibile, ma al tempo stesso presente in ogni aspetto delle vite altrui, quelle vite su cui esercita controllo e manipolazione.
Lo sceneggiatore non fa mistero di detestare questo tipo di dittatura farsesca, specchio degli Stati Uniti in cui vive, dove la vita di una persona quando finisce sotto gli occhi dei riflettori viene stritolata. Una dittatura che in quanto tale non guarda in faccia a nessuno, prendendosela anche e soprattutto con le persone più deboli e indifese. È possibile sfuggire ad essa? La risposta di Azzarello potrebbe non essere delle più rassicuranti.
Eduardo Risso rende la narrazione per immagini frenetica, concentrandola in numerose vignette per pagina e facendo invece scarso uso di vignette a tutta o mezza pagina. Così che ogni vignetta ti porti subito a scrutare la successiva. Un lavoro davvero eccellente.
Spaceman è una storia ancora relativamente recente e le cui visioni risultano più attuali che mai, soprattutto nella sempre più ampia disparità tra classi agiate e classi medie e nell'invadenza dei mezzi televisivi nelle vite ordinarie di ognuno di noi.

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