lunedì 4 maggio 2020

Libri a caso: Il Visitatore


John Brunner è stato uno scrittore di fantascienza atipico nel panorama americano. L'elemento fantastico nelle sue storie era sì presente, ma nella maggior parte dei casi rimaneva sullo sfondo, poiché lui preferiva concentrarsi sulle interazioni umane e analizzare alcune dinamiche e problematiche sociali della sua epoca, che venivano presentate sotto forma di metafora nei vari romanzi da lui prodotti.
Il Visitatore (Web of Everywhere), pubblicato nel 1974, rientra in questa categoria di romanzi. L'ambientazione che fa da sfondo a questa storia è un mondo che si è appropriato di una tecnologia di teletrasporto che ha causato delle grandi guerre e, a seguito della conclusione della più letale di essa, una pandemia che ha più che decimato la popolazione terrestre. Tale tecnologia, denominata Skelter, è stata dunque resa sicura e messa a disposizione di una classe di privilegiati e delle autorità di polizia.
John Brunner compie un'opera coraggiosa, facendo sì che i protagonisti della storia siano due personaggi, se non proprio negativi, che non rispettano i canoni dell'eroe classico. Da un lato abbiamo Hans Dykstra, cercatore di tesori del mondo pre-epidemia, dall'altro Mustafà Sharif, poeta e filosofo.
La negatività di queste due persone nasce dal fatto che, oltre a essere "contrabbandieri" dei codici che permettono di accedere alla tecnologia degli Skelter, hanno entrambi una personalità prevaricante nei confronti di chi ha la sfortuna di incrociare la loro strada: piegano le volontà delle persone ai loro desideri, giustificano le loro mancanze dando sempre la colpa agli altri, in un caso uno di loro porta addirittura un'altra persona al suicidio. Risulta dunque difficile, per non dire impossibile, e credo che fosse proprio questo l'obiettivo di Brunner, identificarsi in loro.
In questo romanzo vediamo un mondo disastrato attraverso gli occhi e la mente di due antieroi. Dove quindi lo spazio per la speranza viene messo da parte in maniera rapida. Un confronto finale tra loro due sarà inevitabile e, se proprio dovessi puntare il dito su un difetto di questa storia, è forse l'eccessiva frettolosità del finale.
Come anticipato, l'elemento fantastico (la tecnologia di teletrasporto e il suo abuso) rimane in buona parte sullo sfondo e l'autore concentra la trama sulle interazioni dei due protagonisti con gli altri personaggi della storia, vittime ma al tempo stesso anche carnefici dei due. E analizza questa società introducendo dinamiche sociali molto coraggiose, per l'epoca in cui il romanzo fu scritto, parlando apertamente di convivenza e matrimoni tra persone dello stesso sesso.
Brunner sembra voler suggerire che è il giudizio sulle scelte che compiamo - buone o cattive che siano - che ci definisce davvero agli occhi della società. Dykstra e Sharif vedono ciò che fanno come, seppur non giusto, inevitabile e figlio di questo nuovo mondo. I due avrebbero anche potuto avere una vita felice, ma hanno scelto sentieri che porteranno ognuno di loro a un epilogo differente. Un epilogo non scelto da loro e di certo non desiderato, ma la gabbia invisibile che si sono costruiti attorno per tutta la loro vita non ha concesso loro altre opzioni.

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