lunedì 27 aprile 2020

Fabolous stack of comics: Spider-Man - Gli Spiriti della Terra


Quando si pensa all'Uomo Ragno/Spider-Man, molti considerano anche e a fondata ragione lo straordinario cast di comprimari che caratterizza il suo mondo, a partire dai suoi familiari e amici, fino a includere il parco criminali che l'eroe è costretto ad affrontare.
C'è tuttavia un altrettanto importante comprimario, presente nelle storie di Spider-Man sin dal principio: la città di New York. La Grande Mela, con le sue spire che si protendono nel cielo dove la ragnatela di Spider-Man può intrecciarsi, ha avuto in questi decenni il ruolo di testimone muto delle avventure dell'eroe.
Risultano dunque particolari quelle storie dove questo "comprimario" non è presente, con tutte le conseguenze del caso. Ricordo ad esempio un albo scritto da Peter David in cui Spider-Man si ritrova in una piccola città di periferia, dove la sua ragnatela non può aggrapparsi a nulla, con le inevitabili, ilari conseguenze.
Spider-Man: Spirits of the Earth (Gli Spiriti della Terra), one-shot - o se proprio volete graphic novel - pubblicato nel 1990, rientra in questa curiosa categoria dove Spider-Man è... Far From Home... badum tss.
Scrittore e disegnatore della storia è Charles Vess, specializzato nel genere fantasy e che anni dopo avrebbe iniziato una proficua collaborazione con Neil Gaiman. Risulta dunque comprensibile come dopo poche pagine, grazie a un pretesto narrativo, Spider-Man abbandoni New York insieme a sua moglie Mary Jane Watson per recarsi nelle campagne scozzesi.
La storia, pur non banale a tutti i costi, è molto esile e senza vette particolari. Psicologie dei personaggi, principali e comprimari, ridotte all'essenziale. Quello che interessa principalmente a Vess è poter ritrarre - con una maestria difficilmente eguagliabile - le distese e i paesaggi della Scozia, rendendo omaggio al folklore che anima quei luoghi, compresi streghe, folletti e fantasmi.
All'autore piacciono gli scenari ampi, verdeggianti, dove lo sguardo riesce a fatica a scrutare l'orizzonte. Tra i grattacieli di New York si sarebbe trovato di certo confinato e limitato. E infatti il lettore, più che dalla trama, si fa incantare dai particolari ritratti da Vess, cercando di intuirne anche le sfumature.
Non si rimane delusi dal risultato finale, ma non si può fare a meno di interrogarsi su come questa storia avrebbe potuto avere un risultato migliore se i dialoghi fossero stati maggiormente curati. C'è da dire comunque che i disegni, oserei dire i dipinti, di Vess compensano in maniera abbondante questa mancanza. Spirits of the Earth è quello che si può definire un progetto tarato sul disegnatore e le sue capacità, dove la sua libertà di esprimersi è rilasciata allo stato brado... con tutti i pro e i contro che ne possono derivare.

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