giovedì 16 aprile 2020

Fabolous Stack of Comics: Corto Maltese - Equatoria


Corto Maltese e Hugo Pratt. Parrebbero qualcosa di inscindibile, molti sono convinti che il primo non possa sopravvivere senza l'altro, in una sorta di simbiosi narrativa. Invece non è così. In questi ultimi anni, Corto Maltese è andato avanti, nonostante la scomparsa del suo creatore nel 1995. E più di una volta.
I responsabili delle sue nuove avventure sono lo sceneggiatore Juan Diaz Canales, ideatore di Blacksad, e il disegnatore Ruben Pellejero, scelti dalla Rizzoli Lizard come portatori di questa ingombrante eredità, ma anche appassionante sfida editoriale.
La loro prima storia, pubblicata nel 2015, si intitola Sotto il Sole di Mezzanotte. La seconda, invece, oggetto di questo articolo, è Equatoria ed è stata pubblicata nel 2017.
I due autori compiono la scelta più saggia - e forse anche inevitabile - non andando a toccare la "mitologia" creata da Pratt, cercando magari di coprirne dei fantomatici o meno buchi. Dopotutto, se il modello di riferimento è per sua natura inarrivabile, perché cercare di raggiungerlo o, Rasputin non volesse, superarlo?
Ecco dunque Canales e Pellejero andare a rivisitare alcuni dei temi più cari a Pratt quali il viaggio, inteso in senso sia fisico che metafisico, la dimensione onirica, l'avventura in luoghi esotici, la ricerca di un tesoro perduto (che a Corto non interessa più di tanto tenere per sé, quanto aver avuto il piacere di averlo trovato e capirne la natura).
Non che mancassero inoltre figure femminili forti nelle opere di Pratt, ma in questa storia Canales decide di rendere le co-protagoniste femminili il vero centro dell'attenzione oltre a Corto Maltese, protagoniste per il loro carattere e la loro indipendenza, non per il loro essere donna. Spiriti liberi e indipendenti, come anche Corto Maltese ama essere, e che dunque le considera sue pari.
A circondare il tutto la tematica dell'eterno viaggiatore, quel Corto Maltese che rappresenta tutta l'umanità capace di elevarsi al di sopra delle proprie meschinità, il cui spirito indomito li porta lontani da casa. Una casa a cui forse non faranno mai più ritorno.
Un plauso infine va a Ruben Pellejero. Non ha cercato personalismi o costruzioni ingegnose della tavola: si è adattato in maniera perfetta allo stile di Hugo Pratt, pur alla fine non risultando un suo banale clone. Non era così semplice.
Quindi che dire, in ultima analisi? È una lettura a cui gli appassionati di Corto Maltese, se non l'hanno già fatto, dovrebbero dare un'occhiata. Ritroveranno di certo situazioni e atmosfere a loro care.
Invece per me è giunto il tempo di recuperare la prima storia di Corto Maltese a opera del duo Canales-Pellejero.

3 commenti:

  1. Sai, un paio di anni fa Equatoria stavo per comprarlo, ne avevo letto una sorta di anteprima su un giornale (un quotidiano, mi pare)... poi non lo feci più :o
    Mi sa che devo recuperare!

    Moz-

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    1. Doveva essere l'anteprima su Repubblica. Io lo acquistai per curiosità più che altro (infatti non è nemmeno la prima storia scritta da Canales), mi è piaciuto. Insomma, l'autore di Blacksad, non l'ultimo degli sprovveduti.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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