Ma vi ricordate di Iron Man: Extremis? Quell'unione empia tra Warren Ellis e Adi Granov che ha dato vita, tra il 2005 e il 2006, a una storyline che (aspettate che leggo dal copione) ha esteso le sue ramificazioni in tutto l'Universo Marvel per molti anni, con buona pace di alcuni (LA CONTINUITY, MARIAAAAAA!).
Noi che ci siamo goduti i bei volumi autoconclusivi pubblicati in questi anni non ne siamo stati toccati, ma in USA la saga è stata soggetta a numerosi ritardi di pubblicazione causati dalla lentezza del disegnatore Adi Granov (in totale, sei numeri pubblicati in sedici mesi), che probabilmente era impegnato in palestra.
E così Tom Brevoort, messo in ginocchio sui ceci da Joe Quesada per non essere riuscito a fare il suo lavoro di editor, vagando disperato per i corridoi della Marvel chiese a Joe Casey una miniserie riempitivo per capitalizzare sul comunque crescente successo della storyline. Doveva essere una sorta di filler di ampia durata e non fare troppi riferimenti a Extremis per non rovinare il finale della storia.
Ne uscì fuori Iron Man: The Inevitable, una miniserie di sei numeri disegnata da Frazer Irving e pubblicata dal febbraio al luglio 2006... ah ma allora è possibile tenere un ritmo mensile e fare un lavoro artistico eccelso!
The Inevitable è una storia sulla rinascita e il senso di identità, sensazioni che vengono filtrate attraverso tre personaggi. Il primo è Spymaster: rinascita nel senso che tale ruolo viene assunto da una nuova persona, Sinclair Abbott, ma la sua identità come nemico di Iron Man non viene meno e sembra che il personaggio sia in grado di vivere solo di questo, sacrificando sull'altare di una vendetta che non può esistere il suo legame affettivo più importante.
Il secondo è il Laser Vivente. Rinascita nel senso che letteralmente rinasce sotto forma di energia fotonica senziente. Ma piuttosto che esplorare questa sua nuova condizione semidivina, il suo primo atto è tentare di uccidere Iron Man, come la vecchia, insignificante identità di Arthur Parks avrebbe fatto, sacrificando sull'altare di una vendetta priva di significato la sua appena ritrovata libertà.
Il terzo, infine, è Iron Man. La sua rinascita è avvenuta tramite il virus Extremis, che l'ha elevato oltre i limiti della condizione umana. Tony Stark è dunque divenuto qualcosa di unico ma, a differenza di Spymaster e del Laser Vivente, non vuole rimanere ingabbiato dalla sua precedente identità o dagli schemi prefissi, anzi, afferma più di una volta che gli scontri supereroe/supercriminale sono ormai qualcosa di anacronistico.
Tuttavia eventi più grandi di lui lo costringeranno a indossare la sua vecchia "maschera" e anche lui sarà costretto a un sacrificio, perdendo una persona di sua fiducia.
Per tutti e tre dunque la perdita di qualcosa di caro dovuto al cambiamento è un fatto inevitabile.
Oggi Joe Casey non è più un nome di primo piano, sotterrato da Young Guns e Rebirth vari, ma non mi sentirete ora dire quanto ciò sia una tragedia immane per il mondo del fumetto intero. Probabilmente, era destino, però state tranquilli: grazie a Ben 10 non ha problemi ad arrivare alla fine del mese.
E nel suo piccolo ha contribuito alla pubblicazione di belle storie, come questa miniserie. Doveva essere un riempitivo, è divenuta col tempo un gioiellino.
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