mercoledì 17 dicembre 2025

Netflix Original 187: Un Principe per Natale - Royal Baby


Si sa che il cinema adora le trilogie (e negli ultimi anni anche le quadrilogie, eptalogie e così via) e che la terza parte di una saga è quella che tira i fili in sospeso dei primi due capitoli, di solito almeno. Quella che risolve le trame che si sono dipanate per anni. Così è stato ad esempio per la trilogia originale di Star Wars oppure Ritorno al Futuro.
E perciò anche la saga del regno di Aldovia (dite che ho esagerato con gli esempi di riferimento?), iniziata con Un Principe per Natale e proseguita con Un Principe per Natale: Matrimonio Reale, giunge alla sua regale - scusate, volevo usare quest'aggettivo - conclusione con Un Principe per Natale: Royal Baby, diretto da John Schultz, scritto da Nate Atkins e distribuito su Netflix a partire dal 5 dicembre 2019.
Due anni dopo aver conosciuto il suo principe azzurro e un anno dopo averlo sposato, sempre rigorosamente durante il periodo natalizio, l'ex giornalista ora principessa reale Amber Moore (Rose McIver) vive una vita felice circondata dal lusso e dalla ricchezza, sì i soldi non fanno la felicità ma aiutano tanto, e in procinto di partorire l'erede della casata, il Royal Baby.
Dal canto suo, Re Richard (Ben Lamb) si divide tra i suoi impegni privati e quelli pubblici, il più importante dei quali è il rinnovo di un trattato di pace secolare col confinante regno di Penglia, da finalizzare prima di Natale. Ma la notte prima della firma, il trattato viene trafugato misteriosamente.
Col colpevole che si aggira con ogni probabilità tra le sale del palazzo reale e un regno che rischia di scivolare verso una crisi internazionale, Amber e Richard devono unire le forze per salvare i loro sudditi... sempre che un parto improvviso non decida di scombinare i piani.
Cinderella all the way, per questo ultimo capitolo. Nel primo la nostra eroina indipendente ha trovato l'amore, nel secondo lo ha sposato (quello che spesso le fiabe raccontano solo all'ultima riga) e qui... il coronamento di un sogno, una famiglia reale al gran completo.
Il fatto che l'indipendenza e l'affermazione di sé passino attraverso la famiglia tradizionale, perché dopotutto questo è un prodotto cinematografico natalizio, alla fine non è un paradosso: una persona può realizzare un sogno e affermare sé stessa in tanti modi, dopotutto.
Tanto che si sottolinea, in modo molto retorico e inevitabile... ma questo è un prodotto natalizio lo abbiamo già detto, come le donne/principesse di oggi non siano più quelle di un tempo, anche se la Regina Elisabetta II credo avrebbe qualcosa da dire al riguardo, e possano e debbano dire la loro nelle faccende importanti.
Dopo aver fatto sì che un'americana "raddrizzasse" una monarchia europea rimasta ancorata al ventesimo secolo, qui si aggiunge anche un regno di matrice orientale, per sottolineare come le differenze tra culture e società possano e debbano essere superate (negli ultimi tempi, nonostante alcune piccole tensioni, i rapporti tra USA, Cina e Giappone sono molto stretti)... e come gli americani siano sempre i migliori.
A parte questo, il classico mix di volemose bene, amore della mia vita che ti conosco solo da pochi mesi vuoi sposarmi e buon natale a tutti (in stile James Stewart o Eddie Murphy, decidete voi). Una conclusione inevitabile, rassicurante e senza sorprese.
Tranne... con un curioso easter egg si cita il regno di Belgravia, che scopriamo essere confinante con Aldovia, lo stesso regno teatro delle vicende di Nei Panni di una Principessa. Non rimarrà un caso isolato.

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