venerdì 27 settembre 2024

Libri a caso: Il Crocevia delle Tre Vedove


La provincia, la piccola cittadina, una classica ambientazione teatro di così tanti delitti e misteri, come abilmente descritti da Agatha Christie e Georges Simenon. Piccole realtà che nascondono però grandi tragedie.
Ma è possibile fare ancora di più, utilizzando meno? Un piccolo agglomerato di case, magari tre, può essere teatro di un insolito enigma? Per Simenon la risposta è sì e lo dimostra in Il Crocevia delle Tre Vedove (La Nuit du Carrefour), pubblicato nel 1931.
Carl Andersen, un insignificante creatore di tessuti, viene incriminato dell'omicidio di un commerciante di diamanti, Isaac Goldberg. La dinamica è di certo particolare, poiché l'auto del defunto è stata ritrovata nel garage di Andersen, la cui autovettura viene ritrovata invece nel garage di un suo vicino.
Nonostante uno strenuo interrogatorio di diciassette ore, Carl Andersen non cede di un millimetro e si dichiara innocente, cosa che colpisce molto il Commissario Maigret, il quale decide di recarsi presso il luogo dove è stato ritrovato il cadavere.
Si tratta di un piccolo agglomerato di case noto come il Crocevia delle Tre Vedove. Due abitazioni e un'autorimessa, poche metri che separano un'abitazione dall'altra ma al contempo tanti misteri che le circondano e che trascineranno Maigret in un'avventura per lui inedita.
Georges Simenon torna dunque a un'ambientazione a lui cara, ovvero la piccola cittadina dove tutti conoscono tutti e vi è qualche inevitabile diffidenza. Curioso notare come questa ambientazione, a vari livelli, sia stata presente in tutti e sette i romanzi con protagonisti Maigret visti finora.
Lo scrittore porta dunque all'estremo quel concetto, riducendo l'area dove si svolge l'azione a poche centinaia di metri, che diventano però per Maigret una sorta di territorio ignoto. Un territorio dove anche oggetti comuni, come un pozzo, una stanza o un quadro possono risultare pericolosi.
Stavolta, infatti, oltre all'indagine su un delitto, il Commissario dovrà far fronte anche a delle sparatorie, tuffi nel vuoto e inseguimenti in auto, eventi con cui non si trova molto a suo agio (in questi sette romanzi, Maigret ha solo estratto la pistola, ma non ha mai sparato un colpo).
L'approccio narrativo è invece particolare e forse esasperato. Poiché vi sono pochi personaggi sulla scena e scopriremo che ognuno di quei personaggi non è chi dice di essere, tramutando il Crocevia del titolo in una sorta di teatro dell'assurdo verso la fine.
Un assurdo che però non ha nulla che susciti una risata, mentre un'implacabile condanna giungerà per tutti coloro che si sono macchiati di un peccato.

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