martedì 24 settembre 2024

Fabolous Stack of Comics: Space Bandits


Ci sono molte saghe che incarnano il concetto di space opera, ma c'è ne è principalmente una che - in anticipo sui tempi - ha eletto una donna come sua protagonista principale, forse volontariamente o forse no. E questa saga è ovviamente quella di Alien, la quale è divenuta seminale non solo per questo motivo chiaramente.
Decenni dopo, le space opera con protagoniste femminili sono ormai consolidate e una di queste è Space Bandits, miniserie di cinque numeri pubblicata da Image Comics nel 2019, scritta da Mark Millar e disegnata da Matteo Scalera.
Cody Blue e Thena Khole sono due criminali spaziali i cui colpi sono rivolti verso gente ricca e benestante. Niente può andare storto grazie alle grandi capacità di pianificazione della prima e le notevoli doti fisiche e di combattimento della seconda.
I loro destini si incrociano quando i loro rispettivi uomini li tradiscono e, abbandonandole al loro destino, le fanno catturare dalle autorità. Incontratesi in una prigione di massima sicurezza, le due donne stringono una forte amicizia e un'ancora più forte alleanza, che ha un obiettivo finale ben preciso: riuscire a evadere e vendicarsi di coloro che le hanno tradite.
Siamo sul filone consolidato di un action movie sotto forma di fumetto, un fumetto che rende dichiaratamente omaggio agli anni '80 del ventesimo secolo citando Lionel Ritchie, Molly Ringwald e molti altri.
L'estetica grafica e i dialoghi, certo, sono di stampo moderno, ma non si può fare a meno di notare come questa miniserie abbia in sé tutti i generi che hanno reso celebre quel decennio. Action, certo, ma anche un'ambientazione fantascientifica alla Star Wars, un revenge movie portato avanti dalle due protagoniste, un prison movie con tanto di evasione in apparenza impossibile e un heist movie, infine, se consideriamo il "lavoro" di Cody Blue e Thena Khole.
Le due protagoniste stesse, il braccio e la mente, sembrano quasi una sorta di Starsky & Hutch o, meglio, Tango & Cash in salsa femminile.
Quindi un background molto interessante al servizio di una trama che procede su binari consolidati e con scene di sicuro create per lasciar mano libera a Matteo Scalera e alle sue capacità grafiche.
Il finale è quello che ci aspettiamo e lascia spazio per un eventuale seguito, poiché alla fine ci troviamo in un universo più ampio, dove molte cose possono ancora accadere. E molti altri omaggi agli anni '80 possono ancora essere pensati.

Nessun commento:

Posta un commento