Tornano gli apocrifi incentrati su Sherlock Holmes e pubblicati su Il Giallo Mondadori: Sherlock, con uno squarcio che si proietta nei primi anni del ventesimo secolo. Il nuovo romanzo sotto i riflettori è La Pietra del Destino (The Stone of Destiny: A Sherlock Holmes Adventure), pubblicato nel 2017 e scritto da Richard T. Ryan.
Gli eventi di questo romanzo hanno luogo tra gennaio e febbraio del 1901 e partono da un evento storico reale: la morte della Regina Vittoria e l'ascesa al trono solo l'anno successivo di Re Edoardo VII. Il romanzo immagina che, dopo la scomparsa della Regina, la Pietra di Scone (la Pietra del Destino del titolo), sulla quale vengono incoronati tutti i sovrani d'Inghilterra, venga trafugata dalla Fratellanza Repubblicana Irlandese per chiedere al nuovo sovrano l'indipendenza dell'Irlanda.
Sherlock Holmes viene incaricato da suo fratello Mycroft di indagare sul caso e recuperare la Pietra. Insieme a lui non può mancare il fido John Watson, per un viaggio in Irlanda che si rivelerà più insidioso del previsto.
Può sfuggire a una prima lettura, ma il "Canone" di Arthur Conan Doyle è profondamente radicato nell'era Vittoriana, considerato che si svolge prevalentemente in un arco temporale compreso tra il 1881 e il 1903 (pur essendovi qualche racconto ambientato dopo quest'epoca) e - per motivi ovviamente di rispetto e riserbo - Conan Doyle non ha mai approfondito troppo il rapporto tra Sherlock Holmes e la monarchia inglese della sua epoca, per conto della quale comunque il detective ha indagato alcune volte, come confessato da Watson stesso.
Insomma, questo romanzo è una sorta di omaggio a quel personaggio dietro le quinte, la Regina Vittoria, la cui ombra spesso ha aleggiato sulle atmosfere o sulle storie del detective inglese. La trama si divide sia tra il punto di vista di Watson che da quello dei repubblicani irlandesi (tra cui vi è anche un giovanissimo Michael Collins), procedendo su binari consolidati senza troppe sorprese e concludendosi - era una vita che volevo dirlo - "a tarallucci e vino".
Dunque, in ultima analisi, nulla di memorabile, ma chi è appassionato di Sherlock Holmes ed è disposto a chiudere mezzo occhio potrebbe anche apprezzarlo. Inoltre offre anche una panoramica di quella che era la procedura di incoronazione dei reali inglesi: la Pietra del Destino infatti è esistita davvero ed esiste tuttora e oggi si trova in Scozia (perché allora la trafugano gli irlandesi? Be', c'è il romanzo apposta per questo).
E dall'Era Vittoriana è tutto. Al prossimo apocrifo.
Nessun commento:
Posta un commento