domenica 26 maggio 2013

Cosa resterà di Before Watchmen


Ma alla fine cos'è che rimane del progetto Before Watchmen?
Partiamo con una premessa, anche se forse lascia il tempo che trova. Dopo la conclusione di Watchmen, Alan Moore fu il primo a proporre alla DC Comics un prequel della sua storia, incentrato sui Minutemen, in una sorta di omaggio revisionista alla Golden Age. Sappiamo poi bene come andarono le cose.
Stacco a più di vent'anni dopo, la DC Comics riprende infine quello spunto e amplia quell'idea con otto miniserie e un one-shot dedicati a vari personaggi del mondo di Watchmen la cui pubblicazione si è conclusa anche in Italia. Sarà forse troppo prematuro dare un giudizio adesso, col "cadavere" ancora fresco? Vedremo. Attenzione, non andremo a trattare le singole storie dando un giudizio positivo o negativo (anche se mentirei se vi dicessi che le miniserie di Brian Azzarello non mi sono piaciute).
Un primo dato di fatto è che solo l'annuncio di Before Watchmen ha scatenato delle polemiche, ma direi più in Italia che negli USA. Qui da noi c'è stata gente che si è stracciata le vesti, che ha gridato alla lesa maestà, che ha invitato al boicottaggio. Reazioni che di certo ci sono state anche oltreoceano (mi pare che un paio di sceneggiatori abbiano perso il loro lavoro in DC Comics per avere pubblicamente espresso il loro disappunto sul progetto), ma a parte quella "vecchia cariatide" di Alan Moore non è che altri siano scesi in piazza per protestare. Addirittura il disegnatore della maxiserie originale, Dave Gibbons, ha augurato un in bocca al lupo ai suoi successori, cosa di per sè innocente e superflua, ma che comunque lo ha escluso dall'invio di cartoline di Natale da parte della famiglia Moore.
Team creativi stellari, nulla da dire, ma nel frattempo il mondo del fumetto come reagiva? Reagiva andando avanti come sempre. La DC Comics stessa pianificava il secondo anno dei New 52, molto più importante del primo per consolidare le posizioni di predominio ottenute nei 12 mesi precedenti; la Marvel rilanciava il suo intero universo col Marvel Now, qualcosa senza eguali nella pur lunga storia editoriale di questa casa editrice, e pubblicava il primo crossover Marvel/Ultimate; usciva il nr. 100 di The Walking Dead, storica e ormai leggendaria serie indipendente e così via. Quello che voglio dire è che non sono state messe in atto delle specifiche contromosse al progetto, tutto questo ci sarebbe stato con o senza Before Watchmen.
Quindi, in ultima analisi, i lettori su cosa hanno concentrato la loro attenzione? Non penso che, economicamente parlando, Before Watchmen sia stato un fallimento, anzi con la pubblicazione dei Trade Paperback Dan DiDio avrà modo di sfregarsi le mani soddisfatto. Però da quello che ho visto la gente ha reagito con l'atteggiamento peggiore, seppur legittimo, che si possa dare ad un fumetto (e a un film, e a un libro): l'indifferenza. Che è ben peggio del boicottaggio, almeno lì puoi inscenare il ruolo del finto martire...
E mentre anche sui siti specializzati si parlava del Marvel Now, dell'Uomo Ragno Superiore, del tragico epilogo di Batman Inc. o Morte In Famiglia II, Before Watchmen finiva sotto i riflettori, che so, per la scena in cui Ozymandias spiegava come andava pronunciato correttamente il suo nome. Forse in pochi sanno che il progetto si sarebbe dovuto concludere con un albo intitolato in via provvisoria Epilogue: pur non essendo stato annunciato sui cataloghi ufficiali, la DC Comics lo aveva comunque pubblicizzato, salvo poi tornare sui propri passi. A mio avviso non per caso.
Ma allora cosa ci si aspettava da Before Watchmen? Ci si aspettava (giustamente, aggiungo io!) qualcosa di epocale. Si pubblicano nuovi racconti ambientati in un universo narrativo la cui unica storia ancora oggi, a 27 anni di distanza, viene ricordata e celebrata e cosa si ha alla fine? Storie già viste sotto altra forma: trattare un certo tipo di tematiche poteva essere innovativo nel 1986, ma oggi sono state sviscerate in ogni modo possibile e riproporle (tranne nelle storie di Azzarello, guarda caso) non fa altro che dare adito a un sospetto, un legittimo sospetto.
Fermo restando che è il consumatore alla fine che decide e una casa editrice pubblica quello che vuole senza costringere nessuno all'acquisto, viviamo in un'epoca dove tutto appare effimero e nulla sembra più duraturo. E anche se gli sceneggiatori e i disegnatori si saranno dati da fare per darci qualcosa di indimenticabile, davvero alla fine Before Watchmen è stato concepito dalla DC Comics come nient'altro che un progetto economicamente fruttuoso nel breve termine, potendo contare su un brand di sicuro riconoscimento? Perchè attenzione, era solo il brand che contava e doveva essere messo in risalto, il resto passava tutto in secondo piano. Che se tutto va alla grande, magari metti in cantiere anche dei sequel, se invece tutto non va secondo i piani, che ti importa? Cancelli quell'ultimo one-shot che avevi pianificato e coi TP rientri dalle spese e ci guadagni pure qualche dollaro. Insomma, e magari oggi è inevitabile che sia così altrimenti chiudi i battenti, sembra che nulla sia più ideato come un progetto a lungo termine.
Si vive tutto dell'ora e subito. Quindi alla fine non rimane nulla? E invece no, qualcosa rimane: rimangono degli sceneggiatori che hanno perso il posto per aver espresso una opinione; rimane un'amicizia ultradecennale ormai infranta per sempre.
In un precedente post mi chiedevo se, dal momento che Watchmen generava oggi ancora interesse, avremmo continuato a parlare di Before Watchmen per almeno altri 25 anni. Sono abbastanza certo ora che la risposta sia no.

Nessun commento:

Posta un commento