giovedì 6 giugno 2013

La storia dei Capitan Marvel (I)

Riuscite a pensare ad un eroe il cui alias sia stato utilizzato da più persone nel corso degli anni? Qualcuno di certo vi viene subito in mente, come Starman o Flash (per non contare le Legioni dei Sostituti tanto care a questo blog). Tuttavia, forse, nessun alias è stato più usato di... Capitan Marvel! In sè l'unione di questi due sostantivi è eccezionale: Capitano, che esprime autorità ma anche leadership e forza caratteriale; Meraviglia, parola che non ha bisogno di ulteriori aggiunte. Capitan Marvel, un eroe per tutte le stagioni e per più case editrici. E chi è stato il primo?


BILLY BATSON

Per varie ragioni l'origine di questo eroe è legata a doppio filo con quella di Superman. Il primo supereroe della storia infatti diede vita alla creazione di molti suoi epigoni, alcuni dei quali durati lo spazio di un amen o di una causa in tribunale. Capitan Marvel traeva certo ispirazione da Superman, ma se ne distaccava sia per un tono diverso nelle storie sia per alcuni particolari (le sue origini magiche, il suo background, ecc...). Il personaggio venne creato nel 1939 dallo scrittore Bill Parker e dall'artista C.C. Beck: inizialmente doveva chiamarsi Capitan Thunder, ma per motivi di copyright si scelse poi l'alias più celebre. Le origini le conoscete sicuramente: Billy Batson, orfano, lavora come speaker alla radio - sfruttamento di lavoro minorile - quando ottiene da un mago di nome Shazam i poteri di sei personalità dell'antichità (Salomone, Ercole, Atlante, Zeus, Achille, Mercurio) che userà per combattere il crimine e insoliti nemici come il Dr. Sivana o il verme Mr. Mind.
Il personaggio comparve per la prima volta al pubblico nel secondo numero di Whiz Comics, edito dalla rampante casa editrice Fawcett Comics. E subito, da buon orfano, si circondò di decine di comprimari: una sorella perduta, uno zio, una tigre parlante, un sidekick... e molti altri. Questo variegato cast divenne subito noto col nome di Marvel Family e comparve su decine di testate. Fu un successo straordinario, la leggenda narra che gli albi di Capitan Marvel vendessero anche più di quelli di Superman. Erano storie in pieno spirito Golden Age, scanzonate e - viste con l'occhio di oggi - surreali.
Si potrebbe pensare a questo punto che fu per invidia e per eliminare un pericoloso concorrente che la DC Comics, allora nota come National Publications, fece causa alla Fawcett per plagio. Probabilmente fu anche per questo, ma a quel tempo la casa editrice intentava decine di queste cause vincendole praticamente quasi tutte. Quella con la Fawcett fu però diversa da tutte le altre. Molto spesso sentiamo dire, doverosamente, che la giustizia italiana ha tempi biblici e occorrono anni per una sentenza... non come la giustizia americana, che è rapida e veloce. Ebbene, la causa Fawcett/National iniziò nel 1941 e durò più di dieci anni. Una prima sentenza favorevole alla Fawcett venne ribaltata in secondo grado. Tuttavia, per quanto possa sembrare strano, non fu questa la causa principale del crollo di questa casa editrice. Con l'inizio degli anni '50 le vendite delle serie supereroistiche ebbero un crollo verticale e le testate della Marvel Family (su cui la Fawcett basava praticamente il suo intero fatturato) non fecero eccezione, nonostante alcuni infruttuosi tentativi di revival.
Quindi dopo la sconfitta in tribunale, la Fawcett non poteva nemmeno concepire una alternativa a Capitan Marvel, ormai non più di moda. Chissà, forse senza un decennio di spese processuali (un totale di 400.000 dollari, una cifra notevole ancora oggi) questa casa editrice avrebbe in qualche modo tirato avanti... ma il destino aveva in mente altro. E così all'inizio del 1954 venne pubblicato l'ultimo albo con protagonista la Marvel Family. La Fawcett continuò ad esistere, ma non pubblicò mai più albi supereroistici.
E così Billy Batson e la sua famiglia rimasero nella memoria di coloro che avevano letto le sue storie. Una memoria che non si sarebbe mai spenta, neanche un paio di decenni dopo. Gli anni passavano e il trademark di Capitan Marvel, ritenuto un asset non più fruttoso, non venne rinnovato o rilevato dalla Fawcett o dalla National Comics. E col tempo questo generò dei risvolti interessanti.

PROSSIMAMENTE: IL CURIOSO CASO DI MARVELMAN

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