domenica 23 agosto 2020

Fabolous Stack of Comics: Batman - Guerra al Crimine


Dopo Superman, il secondo eroe su cui Paul Dini e Alex Ross concentrano i loro sforzi è Batman, grazie al one-shot Batman: Guerra al Crimine (Batman: War on Crime), pubblicato nel novembre 1999. L'intento principale, già dichiarato nella storia con protagonista l'Uomo d'Acciaio, è quello di cercare di far riappropriare questi esseri semidivini della loro condizione umana, che negli anni passati era andata perduta a discapito di una prevalenza dell'identità mascherata.
Ma questo può applicarsi anche a Batman? Dopotutto lui lavora già a una condizione "umana", pattugliando le strade della sua città tutte le notti. E per quanto riguarda la sua identità, spesso è stato detto che quella di Bruce Wayne è solo una maschera che l'eroe adotta agli occhi di una società che non potrà mai comprendere fino in fondo la sua crociata.
Queste due identità vengono a confronto quando, durante un'opera di riqualificazione di un quartiere di periferia di Gotham City sovvenzionato dalle Industrie Wayne, Batman incappa in una banda criminale responsabile di un ingente traffico d'armi, la quale ha reso orfano Marcus, che ha la stessa età di quando Bruce perse i suoi genitori.
L'eroe capisce che, se procedesse con tale riqualificazione, il quartiere andrebbe perduto e molti giovani come Marcus - senza più alcuna speranza o appiglio - finirebbero tra le grinfie della criminalità e quindi, come Batman, sconfigge la gang del traffico d'armi, mentre, come Bruce Wayne, ricostruisce il quartiere per venire incontro alle esigenze dei suoi abitanti piuttosto che quelle degli imprenditori che vogliono costruirvi centri commerciali.
Per Dini e Ross le due anime, le due identità di questo eroe non sono antitetiche, ma possono coesistere e non essere in contrasto tra loro e collaborare. Se Batman agisce di notte, eliminando la malvagità dalle strade, Bruce Wayne dal canto suo - grazie alle sue finanze e al suo animo da filantropo - può portare luce e speranza in quelle strade di giorno. Altrimenti il lavoro di Batman sarebbe incompleto.
Forse una visione un po' troppo manichea e per certi versi semplicistica, ma funzionale nel contesto della storia. E siccome questa è alla fin fine una storia di Batman, non c'è un finale solare come nel racconto dedicato a Superman, con un'amara apologia sulla missione di Batman e il suo infinito perpetuarsi nel tempo.
Anche in questo caso Alex Ross ritrae un eroe forte e muscoloso, ma sul cui volto appaiono chiari i segni della stanchezza e delle battaglie che ha dovuto combattere, di modo tale da mostrare in una volta sola sia la sua grande forza che anche la sua immensa fragilità. Poiché quella di Batman è una missione di un sol uomo, capace di provare anche la mente più forte.

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