lunedì 21 aprile 2025

Fabolous Stack of Comics: Max Fridman - La Porta d'Oriente


La spia destinata a perdere, Max Fridman, personaggio creato da Vittorio Giardino, è comparsa per la prima volta nella storia Rapsodia Ungherese e dietro di sé aveva lasciato le macerie di una missione che faceva presagire futuri orrori. Gli orrori che avevano già generato il nazismo e, di lì a poco, avrebbero causato lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale.
Ma mentre un mondo intero sta per precipitare nel caos, Max Fridman vorrebbe solo godersi qualche attimo di pace. Eppure, questo non gli verrà concesso, neanche in La Porta d'Oriente, pubblicato nel 1985 sulla rivista Corto Maltese.
Estate del 1938. Max Fridman si trova a Istanbul. La sua permanenza nella capitale turca è dovuta a motivi di lavoro e il suo unico obiettivo è di godersi un periodo rilassante, ma qualcuno ha deciso diversamente.
Max Fridman viene infatti coinvolto in un gioco di spie russe per catturare Stern, un presunto traditore della madrepatria. Nonostante Fridman affermi più volte di aver abbandonato il mondo dello spionaggio, nessuno gli crede e si convincono che lui sappia dove si nasconda Stern.
A questo punto all'ex spia, per salvarsi la vita e proteggere una donna di cui si è innamorato, non rimane altro che sciogliere questo mistero.
Dopo averci guidato tra le vie e i misteri della fredda Budapest e le guerre segrete dell'Occidente, Vittorio Giardino volge ora il suo sguardo all'oriente e alla calda Istanbul. Ma anche qui le guerre segrete non tardano ad arrivare.
Interessante notare come Max Fridman sia un uomo che vuole sfuggire al proprio destino, ma non vi riesce non per sue incapacità, bensì per la testardaggine degli esseri umani che si ostinano a inquadrarlo in una categoria a cui ha deciso di non appartenere più. A dimostrazione che per quanto si cerchi di sfuggire al passato, quel passato e gli errori commessi prima o poi torneranno a tormentare le esistenze degli uomini.
Sì, perché, a ben vedere, noi del passato di Max Fridman sappiamo davvero poco, quel poco che Vittorio Giardino ha voluto concederci. Per quanto quello che conti nelle due storie che lo hanno visto protagonista sia il suo presente, il suo stato attuale, questa voluta ombra su ciò che è stato contribuisce ad alimentare il fascino di questo personaggio.
E a gettare nella confusione noi, che lo vediamo sballottato di qua e di là continuamente, quando ai nostri occhi è chiaro che lui non sappia nulla della vicenda riguardante il presunto traditore russo.
Anche in questo caso Vittorio Giardino rimane fedele alla tradizione della spy story, contornando il tutto di misteri, doppi e tripli giochi, belle donne/femme fatale e segreti svelati.
La fine sarà sempre quella: Max Fridman verrà a capo del mistero, ma questo non gli gioverà in alcun modo. La felicità - mai davvero a portata di mano - gli sfuggirà e lui subirà un'altra sconfitta. Una sconfitta che fa da preludio a eventi più drammatici che accadranno entro un anno e rappresenteranno una sconfitta per tutta l'umanità.
Ma anche un antieroe quale è Max Fridman presenta molta più dignità e amor proprio di quelle spie, funzionari e governi che hanno poi causato decine di tragedie e lutti.

Nessun commento:

Posta un commento