Ci sono pellicole che trascendono la loro natura per entrare nell'olimpo dei capolavori cinematografici e divenire oggetto di culto, film il cui impatto visivo e le cui idee narrative sono così forti da costringere l'industria del cinema a rivedere le proprie posizioni. Pioniere di un nuovo modo di comunicare. E una di queste pellicole è senza ombra di dubbio Sharknado.
Esiste una casa di produzione chiamata Asylum, che ha un metodo di lavorazione e produzione a mio avviso eccezionale. Ci sono blockbuster che ogni tot mesi invadono le sale cinematografiche (in questi ultimi tempi ad esempio, per dire il primo titolo che mi viene in mente, Pacific Rim). La Asylum, basandosi sui trailer e sulle sinossi dei film distribuiti prima dell'uscita ufficiale, mette in piedi un cosiddetto mockbuster, cioè un film a basso costo e dal titolo quasi uguale che cavalchi l'onda del successo del blockbuster. Un film la cui produzione dura pochi mesi - dalla sceneggiatura al montaggio finale - di modo che quando il DVD del blockbuster viene messo in commercio contemporaneamente esce anche il DVD del mockbuster per cogliere di sorpresa lo spettatore e togliergli un paio di euro dal portafogli. Pacific Rim, dicevamo? Be', ecco arrivare Atlantic Rim! Ma ne parleremo in un'altra occasione.
Sì, perché a volte la Asylum ha idee tutte sue (adesso, idee...). Idee che devono molto a quel cinema catastrofista degli anni '70 in cui vecchie glorie del grande schermo potevano assaporare ancora una volta le luci della ribalta. Con la differenza che con la Asylum le vecchie glorie sono quelle dei telefilm degli anni '90, su un livello come dire leggermente diverso. Con Sharknado riemergono gli scheletri dall'armadio Ian Ziering, lo Steve Sanders faccia da schiaffi e da pirla di Beverly Hills 90210, e la meteora Tara Reid dopo un tuffo in una piscina di botox. Entrambi nel leggere la sceneggiatura capirono che la storia era "forse" un po' sopra le righe, ma dopotutto tutti noi dobbiamo mangiare.
Curiosa la storia del successo di questo film, che deve molto ai nuovi mezzi di comunicazione di questo millennio, i social network. La pellicola doveva essere una produzione originale a basso costo che sarebbe stata trasmessa dal canale a pagamento SyFy, la quale già in passato aveva trasmesso pellicole della Asylum e persino un "Marvel-Movie" (virgolette a più non posso) come Man-Thing. Canale che peraltro in passato aveva trasmesso anche telefilm di tutto rispetto come Battlestar Galactica o Farscape. Un primo passaggio di Sharknado nell'estate 2013 ottenne un'audience poco sotto i canoni della rete, anche se non nelle aspettative. Poi ci fu il diluvio, altro che il tornado: il film divenne un hashtag popolarissimo su Twitter commentato anche da celebrità come Damon Lindelof (che si sarà disperato per non aver pensato a questa idea come risoluzione del mistero di Lost) e Olivia Wilde. Un tam tam mediatico che convinse SyFy a trasmettere una replica del film la settimana seguente... con un incremento dell'audience vicino al 40%. Una terza replica ottenne un'audience ancora più alta, rendendolo il film più visto della storia della rete.
Venne poi organizzata addirittura una "premiere" cinematografica in cinema selezionati, che tuttavia non andò come sperato. Oramai però gli squali e i tornadi erano entrati nell'immaginario collettivo e anche Youtube si ritrovò invasa da spezzoni della pellicola, su cui trionfavano commenti entusiasti come:"WTF is that shit?". L'eco del successo di Sharknado travolse anche l'edizione 2013 di Lucca Comics, con una proiezione che ebbe un pubblico maggiore di quello di Thor: The Dark World (ehm, forse sto un tantino esagerando). Alla fine uscì il DVD del film, che venne distribuito anche in Europa e in Italia tramite la Minerva Pictures, che già in passato aveva importato alcuni film della Asylum (che culo).
Ma ora buio in sala, prego, è il momento della proiezione (sì, questo film ha un'aura così potente che abbiamo deciso di dedicargli due post!).
E CONTINUA PURE...
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