venerdì 7 marzo 2014

Libri a caso: Le Cronache Del Ghiaccio E Del Fuoco Vol. II


A Clash Of Kings, del 1998, è il secondo volume facente parte dell'opus magnum (anche se non altrettanto magnum come il suo autore) Le Cronache Del Ghiaccio e Del Fuoco, di George R.R. Martin. Come nelle migliori saghe fantasy, anche le peggiori a ben vedere, questo libro segue direttamente le vicende del primo volume, quindi sarebbe leggermente inutile leggerlo a sè stante. L'impostazione è la medesima: un prologo, seguito dalle vicende descritte secondo il punto di vista di 9 personaggi (Daenerys Targaryen, Catelyn Stark, Arya Stark, Sansa Stark, Bran Stark, Tyrion Lannister, Jon Snow e le new entries Theon Greyjoy e Davos Seaworth).
A seguito del maldestro rapimento di Tyrion Lannister e dell'esecuzione pubblica di Eddard Stark, i sette regni precipitano in una terribile guerra fomentata da cinque autoproclamatosi re (Joffrey Baratheon di Approdo del Re, Stannis Baratheon della Roccia del Drago, Renly Baratheon di Alto Giardino, Robb Stark Re del Nord e Balon Greyjoy delle Isole di Ferro): uno di loro sarà la prima tragica vittima di questo conflitto in cui sono coinvolte forze che vanno aldilà della semplice logica e coinvolgono un mondo, quello della magia, che sembrava essere svanito per sempre. Nel frattempo, sulla Barriera, Jon Snow va alla ricerca del suo scomparso zio, ma si ritroverà a compiere una dolorosa scelta, mentre oltre il Mare Stretto Daenerys con pochi seguaci al suo fianco trova una inaspettata possibilità di riscatto nella città di Qarth e in una strana cometa color rosso sangue. Ribadisco che è sempre difficile sintetizzare avvenimenti concentrati in circa 900 pagine.
Ritengo questo secondo tomo alla pari, se non addirittura superiore al primo. La personalità dei personaggi che già conoscevamo era già stata definita, e rivoltata come un guanto, da Martin nel volume precedente, mentre l'arrivo di molti nuovi personaggi - alcuni dei quali centrali nelle vicende del libro - non risulta affatto invadente o esorbitante. Se poi le vicende del primo libro risultavano di per sè già devastanti, qui l'asticella viene ancora alzata tra draghi, stregoni, guerre fratricide, streghe, demoni oscuri, complotti, tradimenti familiari, lutti e tragedie. Di Martin è nota la sua fama di far fare una brutta fine ai suoi personaggi e, senza addentrarci nel merito, possiamo dire che questo secondo volume da questo punto di vista non delude le aspettative... siamo in effetti un po' macabri a dire questo, a ben vedere. E nel finale un Bran Stark piegato, ma non ancora spezzato, promette nuovi sviluppi ancora più inattesi.
L'intero secondo volume è stato trasposto nella seconda stagione della serie televisiva Game Of Thrones: se nella prima i cambiamenti erano pochi e poco significativi, qui diventano - per probabili esigenze televisive/narrative - più marcati, pur non alterando il succo principale della trama del libro. Ecco dunque, faccio esempi a caso, Tyrion Lannister subire una ferita molto meno grave al termine della battaglia delle Acque Nere o Robb Stark sposare una donna di estrazione e nome diverso. Molte invece le scene aggiunte, non presenti nel libro, che approfondiscono le motivazioni e la personalità di altri personaggi (vedasi l'inedito rapporto - per certi versi improbabile - tra Arya e Tywin Lannister, oppure le molte scene dedicate agli altri componenti della famiglia Lannister). Nel complesso comunque la serie televisiva si mantiene su livelli e gode dello stesso vantaggio del libro - avere a disposizione personaggi principali con personalità già definite in partenza potendosi concentrare sul progredire degli eventi, che in questo caso è molto più marcato della prima stagione, che aveva un ritmo narrativo molto lento.
L'Inverno sta arrivando, ci sta mettendo un po', ma sta arrivando.

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