Crociata Spaziale (High Crusade) è un romanzo pubblicato nel 1960, opera del prolifico scrittore Poul Anderson, versato sia nella fantascienza che nel fantasy. Da questo libro è stato anche tratto un film nel 1994 che non ho mai visto e pare non sia mai stato distribuito in Italia.
La storia si svolge nel 1345, verso la fine del Medioevo e nel pieno delle Crociate. Gli eventi sono narrati seguendo l'ottica del narratore, il sacerdote Fratello Parvus, che però si prenderà un paio di volte la libertà di raccontare fatti da lui non vissuti in prima persona. Un piccolo villaggio inglese viene attaccato da un astronave al servizio dell'impero alieno dei Wersgorix, ma con fortuna e casualità i cavalieri del luogo, comandati da Sir Roger di Tourneville, riescono ad avere la meglio. Sir Roger ha poi una idea... particolare: usare l'astronave e i suoi armamenti per attaccare la Terra Santa e vincere così facilmente le Crociate. Superfluo dire che le cose non andranno come sperato e, proiettati nello spazio profondo, i cavalieri dovranno fare i conti con la vendetta dei Wersgorix e alcuni dissidi interni.
Il romanzo si presenta come un misto tra umorismo e satira e, essendo stato scritto in un'epoca più semplice e spensierata, le personalità dei vari protagonisti sono cristalline e in certi casi stereotipate (il sacerdote incrollabile nella sua fede, il valoroso cavaliere, la dama in pericolo, gli alieni cattivi cattivi), ma questo di per sè non rappresenta un difetto. Un difetto che può invece ravvisarsi nel non aver voluto approfondire un paio di retroscena (tanto che poi Anderson si inventa appunto l'espediente del sacerdote che narra fatti di cui non è stato testimone), rendendo il tutto non dico qualcosa di incompleto, ma di migliorabile sì.
Detto questo però il romanzo scorre via velocemente e - sorvolando su alcune ingenuità dettate dal passaggio del tempo - è una lettura piacevole, nonché appunto una divertita satira sugli assolutismi, sia religiosi che scientifici, per cui le risposte a tutte le domande esistono già preconfezionate. Quando invece è la ricerca della conoscenza, delle risposte all'ignoto, che ha sempre guidato l'uomo nelle sue più grandi scoperte.
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