sabato 15 marzo 2014

Quel megalomane di John Byrne (I)


Il suo nome ha segnato quasi quattro decenni di fumetto e ancora oggi, nonostante (non per sua volontà) sia scomparso dalle grandi scene, viene ricordato - anche se non sempre in maniera positiva. Stiamo parlando di John Byrne: vediamo di riepilogarne (senza alcuna pretesa di esaustività) la vita, le imprese e le opere.
John Byrne nasce a West Bromwich, in Gran Bretagna il 6 luglio 1950. Il suo primo incontro col colorato mondo dei supereroi avviene a sei anni, ma non leggendo un fumetto: John infatti inizia il suo viaggio nei comics partendo dal serial Adventures Of Superman, con protagonista George Reeves, che veniva trasmesso dalla BBC. Poco dopo si imbatte in delle pubblicazioni locali che offrono ristampe in bianco e nero delle storie della DC Comics, con protagonisti oltre all'Uomo d'Acciao, anche Batman o Johnny Quick. Un amore eterno è nato.
All’età di otto anni Byrne insieme a tutta la sua famiglia si trasferisce in Canada, che diverrà la sua seconda patria. E lì scopre che i comics sono anche colorati. L’anno che, con ogni probabilità, segna la sua vita è il 1962: tra le sue mani capita quasi per caso il numero 5 di Fantastic Four, "Prisoners Of Doctor Doom", la prima collaborazione tra Jack Kirby e Joe Sinnott, e ne rimane estasiato. Il tipo di disegno è più che innovativo per l'epoca e i testi sono qualcosa che non ha mai trovato finora in un fumetto della DC: mai gli era capitato di leggere personaggi così vivi e supercriminali così pieni di sfaccettature. Inizia dunque a seguire regolarmente la serie, recuperando anche gli arretrati in ogni luogo possibile, persino dal barbiere: sembra debba essere un amore senza fine… ma non è così. Due anni dopo, nel 1964, Byrne legge il numero 32 “Death Of A Hero”. In quell’albo compare un personaggio di nome Uomo Invincibile e Stan Lee, sulla copertina, sfida i lettori ad intuirne la vera identità: Byrne ci riesce, già a pagina quattro capisce che è il Super Skrull. Deluso ed in generale meno coinvolto dai comics come lo era un tempo, Byrne decide allora di smettere di leggere fumetti supereroistici.

 

Nel 1970 Byrne inizia a frequentare l’Alberta College of Art And Design, a Calgary. Qui per il giornale della scuola crea il supereroe parodistico Gay Guy, il quale ironizzava sugli stereotipi sugli omosessuali che giravano nei corridoi della scuola. Vede pubblicato inoltre il suo primo fumetto, ACA Comix 1.

In quel periodo sta cambiando anche il mondo del fumetto e il periodo di esilio autoimposto di John Byrne dai supereroi, durato più di un lustro, termina. Nel 1973 rimane colpito (come molti lettori della sua epoca peraltro) da una storia che rompeva tutti i canoni di quell’epoca: la morte di Gwen Stacy. Desideroso di entrare nel mondo del comicdom, nel 1973 Byrne abbandona il college prima ancora di potersi diplomare e si trasferisce negli Stati Uniti, dove ottiene i suoi primi incarichi come copertinista di fanzine, divenendo infine uno dei più richiesti in tal senso. Insomma, mancava solo il gran salto: quel momento non sarebbe tardato ad arrivare.

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