venerdì 21 dicembre 2012

La Legione dei Sostituti: Marvel

Nella scorsa puntata abbiamo parlato di alcuni eroi sostituti che la DC Comics piazzò negli anni '90 per soppiantare alcune delle sue più celebri icone. Sostituti che, salvo rari casi, sono scomparsi nel nulla: una maledizione che ha colpito anche coloro che provarono a rimpiazzare le icone della Marvel negli anni '90. Ecco a voi la nuova Legione dei Sostituti.

UOMO RAGNO

Come dimenticare la Saga del Clone, come? Non lo so, c'è chi ci prova da anni senza successo. Fatto sta che tutto risale a una storyline degli anni '70 in cui il professor Warren, lo Sciacallo, clonava nella cantina di casa sua sia Peter Parker che Gwen Stacy (sì, lo so che poi è stato spiegato chi era il finanziatore... forse era meglio se rimaneva la soluzione della cantina). Cercando di instillare nell'Uomo Ragno la 957565686ima crisi di identità (ne aveva già avute alcune in quel periodo, come potete intuire), falliva rimanendo infine coinvolto in una esplosione. Sembrava morire anche il clone e così l'altruista Peter Parker gli rese omaggio gettandolo in una ciminiera... bravo, ragazzo!
Passano una ventina d'anni e un giorno, durante una riunione editoriale, qualcuno - sembrerebbe Terry Cavanagh - dice:"Ah regà, ma ve ricordate der clone?". Magari le parole non saranno state proprio quelle, ma il senso sì. Ha inizio allora una delle saghe più intricate, raffazzonate e sconclusionate della storia, con cambi di direzione da una storia all'altra e con sceneggiatori che era lampante come il sole non avessero idea di dove stessero andando a parare. Il clone torna, si chiama Ben Reilly: è il vero Uomo Ragno, Peter è il clone; anzi no, Ben è il clone e Peter è il vero Uomo Ragno; anzi no, entrambi sono cloni e Zia May è il vero Uomo Ragno; anzi... Come epilogo, scartata l'idea del primo mandante di questa sciagura (Howard Mackie... volevo dire Harry Osborn), si opta per il più classico Norman, noto manipolatore facciale di vecchie attrici in punto di morte. Ben Reilly alla fine si scopre avere un difetto di fabbricazione e si sbriciola in mille pezzi.
Ora questa è stata la sua dipartita e in seguito è comparso solo tramite pochissimi flashback, una miniserie truffa che voleva spiegarci come dovevano andare veramente le cose o, al limite, come il soggetto indiretto di alcune battute (del tipo, tizio:"hai presente la clonazione?", Uomo Ragno:"Ti prego, non parlarmene!"). Eppure questo personaggio ha un insolito seguito di fan ancora oggi, lettori che quasi sicuramente hanno cominciato a leggere le storie dell'Uomo Ragno negli anni '90 e dunque per loro (non si può dar loro torto, la colpa casomai è di altri) Ben è ancora il vero Uomo Ragno. Ma siccome Saga del Clone è ancora oggi sinonimo di una cascata di risate negli ambienti del comicdom, tranne che negli uffici dirigenziali della Marvel, non tornerà mai.



THOR

Anche qui parliamo di un personaggio che è rimasto nel cuore di molti lettori. In seguito ad uno strano incidente, l'architetto Eric Masterson acquisisce parte dei poteri di Thor e, quando il dio del tuono viene esiliato da Odino per aver ucciso quel bravo ragazzo di Loki (chiaramente non era così, era solo il 957565686° piano di vendetta del dio degli inganni - ehi, è lo stesso numero di crisi di identità di Peter Parker!), Masterson in persona diviene Thor. Il suo autore, e sostanzialmente unico sceneggiatore, Tom DeFalco applica la stessa cura adottata da Ron Marz per Kyle Rainer: lo rende un Peter Parker. Masterson infatti si fa mille pippe sui suoi poteri, ha problemi con la moglie e il figlio (Mefisto, dove sei quando c'è bisogno di te?), problemi sul lavoro, problemi col padrone di casa, problemi col condizionatore, problemi col... Oltre a questo, si cerca di costruirgli attorno anche un parco nemici nuovo, tra cui il più celebre rimane Bloodaxe (citazione a sua volta, a causa della sua identità misteriosa, della prima saga di Goblin), identità misteriosa che per i lettori italiani sarebbe rimasta tale se oggi non ci fosse Wikipedia.
Col ritorno di Thor, Masterson acquisisce un nuovo martello e una nuova identità: Thunderstrike. Ed anche una nuova serie con questo nome che riprende le ambientazioni e i personaggi durante la sua permanenza su Thor e... risulta tra le meno vendute della storia della Marvel. Così dopo 24 agonizzanti numeri alla fine Thunderstrike - la copia - viene ucciso da Thor - l'originale, mentre è preda di sete di sangue e brama di violenza: molto simbolico, no? A seguito della sua scomparsa, solo Kurt Busiek negli anni successivi ricorda Thunderstrike fino a quando... ricompare. Ma non si tratta di Eric Masterson, bensì di suo figlio Kevin che prosegue l'eredità di famiglia. Per il momento lui è ancora vivo, mentre di suo padre più nessuna notizia.


GHOST RIDER

Negli anni '70 il personaggio di Ghost Rider - Johnny Blaze, la versione marvelliana del Faust, spopolò, soprattutto tra i bikers americani che lo elessero a loro simbolo. La sua battaglia contro il demonio era probabilmente vista a quell'epoca come una metafora della lotta dei giovani dannati contro il malvagio estabilishment, antiquato e sordo alle loro invocazioni. Col tempo però Johnny Blaze perse il suo appeal e nel 1983 la sua testata chiuse, con lui libero infine dalla maledizione di Mefisto.
Sette anni dopo un altro ragazzo dannato (dalla vita) di nome Dan Ketch trovò uno strano medaglione e la maledizione di Ghost Rider passò a lui. Quasi venti numeri dovettero uscire prima di rivedere Johnny Blaze e molti di più si dovettero attendere per capire quale fosse la loro relazione e cosa fosse il Ghost Rider, particolare quest'ultimo mai del tutto chiaro. L'eccessivo annacquamento delle trame poteva non essere un problema all'inizio, visto che la serie poteva contare sui disegni allora innovativi di Javier Saltares e Mark Texeira, ma poi piano piano tutti i buchi di trama e incoerenza vennero alla luce (anche qui come nella Saga del Clone era chiaro che non si aveva idea di dove si volesse andare a parare) e così alla fine la serie si chiuse senza un vero e proprio epilogo, che rimase nel cassetto per circa una decina di anni prima di essere pubblicato.
Successivamente, Dan Ketch comparve sì e no un paio di volte, poichè la Marvel nelle mini e serie successive tornò a concentrarsi su Johnny Blaze, visto che lui era anche il Ghost Rider cinematografico, poi però il secondo Ghost ebbe una breve "fiammata di ritorno" con Jason Aaron, prima di tornare nell'oblio ed essere sostituito come sostituto da una donna. La maledizione del Ghost Rider ha colpito ancora.


DEATHLOK

Un caso davvero particolare. Negli anni '70 impazzarono le distopie alla Marvel: una fu quella di Killraven, che viveva in un 2015 alternativo dominato dai marziani di H.G. Wells; l'altra quella di Deathlok, un cyborg che combatteva contro una dittatura paramilitare nel... 1990! Col passare del tempo, e l'avvicinarsi dell'annus horribilis, il futuro di Deathlok divenne uno dei tanti mondi alternativi della Marvel. Tuttavia proprio nel 1990 nacque un nuovo Deathlok: suo ideatore, e principale responsabile della sua evoluzione, fu lo sceneggiatore Dwayne McDuffie. Costui cercò di ribaltare le carte in tavola, scegliendo come protagonista del nuovo Deathlok il pacifista Michael Collins, in netto contrasto col militare Luther Manning, e costruendogli attorno anche un background familiare. Per alcuni anni McDuffie fu sostanzialmente l'unico scrittore delle sue storie, l'unico capace di entrare in sintonia con lo spirito del personaggio e, quando lui abbandonò e la serie chiuse, anche il nuovo Deathlok scomparve sostanzialmente dalle scene. Per numerosi anni.
Quando McDuffie tornò a lavorare alla Marvel nel decennio successivo, recuperò subito il suo personaggio feticcio, prima nella miniserie Beyond, poi durante il suo ciclo su Fantastic Four. Stavolta per un motivo più tragico, la morte di McDuffie, Michael Collins stette per poco tempo sotto le luci della ribalta e oggi è nuovamente scomparso. Premesso che un ritorno di questo personaggio è sempre probabile, resta da vedere come possa plasmarlo qualcuno che non sia colui che ne ha scritto il 98% delle storie.
Arrivare dal nulla, vivere anni di gloria per poi tornare al nulla da cui si è stati generati: ecco il destino dei sostituti.

Si ringrazia Carmelo Mobilia per la preziosa collaborazione

3 commenti:

  1. ahi ahi.. approfondisci la storia dietro le quinte di Thunderstrike qui: http://goodcomics.comicbookresources.com/2012/10/19/comic-book-legends-revealed-389/
    ;)

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  2. Interessante... mi sorge spontanea la domanda sul perchè un personaggio con un alias destinato a morire sia poi ricomparso, anche se con un diverso nome :)

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  3. Howard Mackie su testa di ragnatela! Nonostante tutto a me piaceva il suo stle! Però nulal in confronto con Straczynski che resterà l'artefice del Peter Parker definitivo!

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