domenica 2 dicembre 2012

Hercules (I)


Mini di 5 numeri pubblicata dal giugno al settembre 2005

Frank Tieri (storia)-Mark Texeira (disegni)-Jimmy Palmiotti (chine)-Raul Trevino (colori)-Axel Alonso (editor)

CAPITOLO 1

Un neonato riposa in una culla quando all’improvviso due serpenti gli si avvicinano. Ma senza scomporsi il neonato afferra uno dei serpenti e gli spezza il collo, poi abbranca l’altro. In quel momento però qualcuno chiede di interrompere la scena. Mentre la troupe smonta il set, il regista chiede cosa c’è che non vada. Il presentatore gli chiede se non abbia dato un’occhiata a quei cosiddetti serpenti: chi è quell’incapace che si è occupato dell’animatronics, Ed Wood? Qui si sta cercando di ricreare una scena importante: il povero infante Ercole costretto a difendersi da due maligni serpenti mandatigli contro dalla sua matrigna Era. La gente dovrebbe balzare dalla sedia per la paura, così invece non otterranno nessuna reazione. Non sarebbe forse meglio portare sul set dei veri serpenti?
Il regista chiede al presentatore Gordon Allsworth di darsi una calmata: l’animazione dei serpenti verrà migliorata in post-produzione e lui questo lo sa benissimo. Inoltre dovrebbero credere che davvero gli sta a cuore questo progetto? La realtà è che è stato costretto ad occuparsi di questa produzione da due soldi delle dodici fatiche di Ercole invece che formare il cast del reality Chi Vuol Sposare Il Mio Maggiordomo? Gordon precisa a Robert, il regista, che è lui ad aver rinunciato a quell’incarico e non il contrario, poiché entrava in conflitto con la programmazione di un altro suo programma Booty Call Island. Inoltre oggi lo vede decisamente un po’ acido, farà meglio a fare meno commenti ironici e ad avere un atteggiamento più rispettoso e servile. Robert annuisce, facendo ironicamente il saluto nazista a Gordon.
Il presentatore ribatte che per lui è facile comportarsi così, non sono le sue chiappe che Ty Stone impalerà contro la parete se questa produzione delle 12 fatiche di Ercole si rivelerà un fallimento. Proprio in quel momento il diretto interessato giunge sul posto: subito Gordon gli stringe calorosamente la mano, gli fa i complimenti per come è vestito e gli chiede se possa portargli qualcosa. Stone lo zittisce: se lo pagasse per il suo servilismo, avrebbe dovuto raddoppiargli lo stipendio per questo patetico sfoggio da leccapiedi. La realtà purtroppo è che lo paga per supervisionare questo fallimentare progetto su Ercole. Allsworth chiede scusa, ma non capisce la ragione di questo giudizio negativo visto che il suo capo non lo ha ancora potuto visionare. Ty Stone risponde che ha visto abbastanza da capire che non funzionerà: Gordon sta trattando l’eroe con fin troppo rispetto. Allsworth non è sicuro di comprendere: come dovrebbe approcciarsi allora a questo progetto? Ercole è il più grande eroe della Grecia Antica, con tutto quello che ne consegue. Stone gli mostra un giornale scandalistico, nel quale c’è un articolo che parla di come Ercole si sia reso responsabile di danni a proprietà, lesioni e molestie sessuali dopo essersi ubriacato. Ormai è diventato l’Anna Nicole Smith del mondo supereroistico. La gente non vuole vedere questo buffone mentre solleva la Statua della Libertà o gioca al tiro alla fune contro 100 conigliette di Playboy. La gente vuole vedere questo.
I Vendicatori, i Fantastici Quattro e Nick Fury stanno presenziando ad una veglia funebre per commemorare i loro compagni caduti a causa della follia di Scarlet (V. Vendicatori Divisi) quando all’improvviso Ercole fa il suo ingresso definendoli tutti degli ingrati. Iron Man gli chiede il motivo della sua ira. Il Principe della Forza ce l’ha con loro perché manca colui che è sempre stato un loro strenuo difensore, che non ha mai abbandonato i mortali. E non viene ripagato in alcun modo? Iron Man continua a non capire. Ercole sbotta e dice che si sta riferendo a Thor: anche lui è morto ed i Vendicatori lo disonorano non includendolo nemmeno in questa commemorazione. Iron Man cade dalle nuvole: Thor morto? Certo, è scomparso da alcune settimane, ma questo non significa nulla. Poi non può far a meno di notare l’alito di Ercole e gli chiede se abbia bevuto. Interviene Bestia, il quale afferma che il Principe della Forza è molto più che ubriaco in questo momento. Ercole si fa prendere dall’ira ed afferra il mutante per il collo. Iron Man gli chiede allora di andarsene subito: con sprezzo, Ercole allontana da sé il braccio metallico dell’eroe. Interviene allora Capitan America, il quale rinnova la richiesta con tono fermo e deciso. Finalmente il Principe della Forza abbandona la presa su Bestia, ma subito dopo lo scaglia contro Cap e Iron Man.
Ty Stone osserva con gioia il filmato: questo è l’Ercole che la gente vuole vedere. Gordon Allsworth afferma che forse all’eroe non piacerà vedere questa interpretazione del suo personaggio. Stone ribatte che non gli può non piacere ciò di cui non è a conoscenza e comunque dove si trova in questo momento la star del loro show?
Macerie del Palazzo dei Vendicatori: Capitan America tiene un memoriale in onore dei suoi compagni caduti: non c’è posto più adatto di questo, è qui che è iniziata l’avventura degli Eroi più Potenti della Terra ed è sempre qui che tutto drammaticamente è finito. Coloro che sono stati Vendicatori sanno che il gruppo era qualcosa di speciale, che aveva dentro di sé qualcosa che non può essere dimenticato. E dunque è giusto celebrare tutto ciò. Così Capitan America tira via un telone e mostra una splendida scultura raffigurante lui e i membri fondatori dei Vendicatori: qui nascerà il parco commemorativo dei Vendicatori.
Ercole assiste a tutta la scena, ripresa dai media, in una taverna ed in un accesso di rabbia sfascia la televisione lanciandole contro uno sgabello: perché questa deve essere la fine dei Vendicatori? La divisione è per i gruppi inferiori, tipo quegli inutili X-Tizi, non per gli Eroi più Potenti della Terra. Questo mondo ha ancora bisogno di campioni e se Capitan America e gli altri non hanno il fegato di riformare i Vendicatori ci penserà lui. L’operatore di Ty Stone riprende la scena ed ironizza dicendo che, quando questo avverrà, lui si unirà a HYDRA. In quel momento il buttafuori del locale esorta Ercole ad uscire, ma per tutta risposta il Principe della Forza lo scaraventa contro una parete. La barista e proprietaria della taverna se la prende con l’eroe: è il quarto buttafuori che manda all’ospedale questa settimana, non crescono mica sugli alberi. Lo sopporta perché paga molto bene, ma inizia davvero a chiedersi se ne valga la pena: viene qui, si scola tutta la sua riserva di alcolici, palpeggia le ballerine e pesta chiunque lo guardi in maniera sbagliata danneggiando regolarmente la sua proprietà, ma chi si crede di essere? In un angolo, qualcuno osserva con attenzione tutta la scena.
Il cameraman le rivela chi è, ma la barista ribatte che lei preferisce Xena. Ercole non raccoglie la provocazione, anzi è certo di aver capito: questa donna è pazza di lui. È naturale: dopotutto il suo apporto non è stato fondamentale per la sconfitta dei Titani? Non ha conquistato praticamente da solo Troia? Non è forse il suo nome leggendario grazie alle mitologiche Dodici Fatiche? La barista non ne ha mai sentito parlare ed Ercole crede che lo stia prendendo in giro, ma lei afferma di non essere mai stata portata per la storia. L’eroe allora decide di rinfrescarle la memoria: dodici strazianti fatiche, dalla prima all’ultima dalla portata grandiosa. Domare il Leone di Nemea; uccidere l’Idra dalle molte teste; catturare il Cinghiale di Erimanto; catturare la Cerva di Cerinea; disperdere gli uccelli mangiauomini del Lago Stinfalo; ripulire in un sol giorno le mille stalle di Augia; sconfiggere il Toro di Creta; rubare le Giumente di Diomede; acquisire la Cintura Dorata delle Amazzoni; rubare i Buoi di Gerione; prelevare i pomi d’oro dal Giardino delle Esperidi; catturare Cerbero, il cane a tre teste guardiano dell’Inferno. Chi se non Ercole poteva portare a compimento tutte queste imprese?
La barista non pare molto colpita: sembra quasi che l’eroe se ne sia andato in giro a rompere delle cose e far male a delle persone. E per quale motivo avrebbe intrapreso queste Dodici Fatiche? Ercole risponde che fu una punizione, affibbiatagli da un uomo destinato ad essere il suo odiato rivale fin dalla nascita, re Euristeo di Micene: un piccolo, sciocco codardo che odiava così tanto il Principe della Forza da giungere a perseguitare i suoi consanguinei anche dopo che costui aveva abbandonato il piano mortale. Ma poi Euristeo ha incontrato la sua giusta fine. Ora però Ercole deve rinunciare alla sua divina compagnia per qualche istante, la natura chiama ed anche un dio deve rispondere ad essa.
Il Principe della Forza dunque entra in bagno, subito seguito dalla persona misteriosa che aveva osservato la discussione tra lui e la barista. Ercole gli chiede scusa, non ha nulla contro le sue intenzioni, ma non succederà mai. In risposta la persona misteriosa fa un sorriso sinistro, poi l’eroe viene scaraventato con violenza fuori dal bagno. L’essere esce dall’ombra per rivelarsi come il dio del fiume Achelous. Ercole si ricordi di lui, lo ha sconfitto tempo fa rivelando la creatura insignificante che è. Achelous ribatte che è accaduto molti secoli prima, quando erano entrambi persone diverse, poi con la sua coda che termina con una testa di serpente avvolge strettamente il corpo del Principe della Forza, soffocandolo. Ercole perde i sensi ed Achelous lo afferra per la testa: c’è un altro vecchio amico dell’eroe che vuole salutarlo. I due escono dal locale ed il cameraman, James, ritiene di doverli seguire ma quando la barista offre drink gratis a tutti per festeggiare l’uscita dal locale di Ercole cambia idea e rimane. Achelous arriva davanti ad un auto elegante ed apre la portiera, lasciando interdetto il Principe della Forza: di fronte a lui c’è Euristeo di Micene.



CAPITOLO 2

Euristeo dice ad Ercole una cosa ovvia: non è mai stato un suo grande fan. Un tempo il suo più grande sogno era di cancellare dalla Terra qualsiasi traccia dell’eroe, le storie, le rappresentazioni grafiche, persino la sua progenie ed i suoi discendenti. Sfortunatamente quel sogno terminò prima ancora che potesse cominciare a causa di Illo, figlio di Ercole. Fu un duro colpo per il suo ego ed anche peggio fu l’essere portato davanti alla madre del Principe della Forza, Alcmena, perché decidesse il suo destino. Euristeo tentò di ragionare con lei, di spiegarle che stava solo seguendo la volontà della dea Era, la quale aveva deciso che lui ed Ercole dovessero essere rivali fin dalla loro nascita. Ma Alcmena non volle sentir ragioni: schiaffeggiò Euristeo, poi gli cavò gli occhi, infine Illo gli mozzò la testa con la sua spada. Questa è la storia della fine del re di Micene, come è stata tramandata dalle leggende, ma c’è anche un seguito: il fato decise di intervenire quel giorno sotto forma di Era, la sua benefattrice, la quale rianimò il suo cadavere. Euristeo si rialzò, afferrò la sua testa ed utilizzando l’uncinetto con cui Alcmena gli aveva cavato gli occhi se la ricucì addosso, così come si ricucì le orbite incavate. E quel giorno decise che anche in futuro avrebbe avuto un ruolo speciale nella vita di Ercole.
E quindi, dopo tutti questi anni, è tornato. I secoli passati gli hanno dato il vantaggio e la conoscenza di investire in modo saggio, di raccogliere una cospicua fortuna e vivere nel lusso. Sì, è occorso un po’ di tempo, ma ormai si è ripreso dalle sventure che Ercole e la sua famiglia gli hanno causato. Si è abituato alla sua cecità ed ha fatto qualche plastica facciale, tuttavia alcune cicatrici non guariranno mai. Gli operatori al seguito di Ercole riprendono tutto il suo dialogo, pur trovando la sua storia poco credibile. Il Principe della Forza gli chiede perché lo abbia portato in uno dei suoi grattacieli. Euristeo ribatte che Ercole è divenuto un essere patetico, ma questo lui già lo sa. L’eroe però non prende bene l’insulto ed afferra Euristeo per la testa. Gordon Allsworth invita Ercole a non compiere gesti inconsulti: avranno tra le mani una bella gatta da pelare se continua a comportarsi in questo modo. Euristeo invita il presentatore a non preoccuparsi: il figlio di Zeus non gli farà alcun male, non quando capirà che lui è l’ultima speranza che ha per tornare ad essere un vero eroe. Dopo un istante di esitazione, Ercole abbandona la presa.
Euristeo spiega che, dopo che la sua permanenza eterna nell’Ade è stata cancellata, aveva deciso che quando la sua strada e quella di Ercole si sarebbero nuovamente incrociate ci sarebbe stato qualcosa di incredibile, di epico con la E maiuscola, come è sempre stato tra loro due. E così pazientò, osservando Ercole da lontano per tutti questi anni nonostante fosse una esperienza per lui dolorosa fino a vederlo ridursi all’ombra dell’eroe che era un tempo. Per dimostrare ciò, Euristeo manda in onda un’intervista televisiva in cui la barista del locale racconta per filo e per segno il comportamento inqualificabile del Principe della Forza. Euristeo sente di provare vergogna per questo: Ercole, in onore del quale sono stati eretti monumenti, su cui sono state scritte innumerevoli canzoni, che un tempo era il più grande eroe che il mondo avesse mai conosciuto, ora è già tanto se riesce a tirar giù un gattino impaurito da un albero. Euristeo comincia a ridere di gusto, ma si zittisce immediatamente quando Ercole gli lancia un’occhiataccia. Il Principe della Forza lo esorta a venire subito al punto, la sua pazienza si sta esaurendo.
Euristeo spiega che vuole aiutarlo, anzi, che vuole aiutare loro due. Deve tornare ad essere l’eroe di una volta: francamente, dal momento che è stato l’ex re di Micene a prendersi gioco di lui per tanto tempo, adesso non ci sta facendo una bella figura. Quindi occorre trasformare questo noioso reality show in quel qualcosa di epico con la E maiuscola, come le Dodici Fatiche. Quindi perché non ripetere quell’esperienza? Ercole vagherà per il mondo delle Meraviglie, portando a termine missioni che Euristeo sceglierà per lui, ognuna più difficile della precedente. Tutto catturato su pellicola per le masse. Gordon Allsworth rimane estasiato dal progetto: gli indici di ascolto che otterrà il reality faranno sembrare il Super Bowl una replica di Star Trek: Enterprise. Euristeo spiega che non ci saranno damigelle in pericolo, nessun pietoso scenario da “fato del mondo in ballo”, nessuna punizione per terribili azioni. E chiede ad Ercole il suo parere.
Prima che l’eroe possa rispondere, fa il suo ingresso Achelous, il quale dice che Ercole è solo un piagnucoloso codardo che non è in grado di fare nulla senza l’aiuto del suo paparino. Il Principe della Forza non prende bene l’affermazione e si prepara a fronteggiare il suo avversario, ma Euristeo li divide: potranno picchiarsi quanto vogliono, ma solo dopo che sarà stato raggiunto un accordo tra lui ed Ercole. Allsworth ne approfitta per intervistare Achelous e domandargli quale sia la sua storia. Il dio del fiume racconta che la sua disputa secolare con Ercole è stata causata da una donna: non una donna qualunque, ma Deianira, la cui bellezza era paragonabile a quella di Venere stessa. Achelous la amava profondamente, ma lei non ricambiava i suoi sentimenti ed aveva occhi solo per Ercole che però la tradiva continuamente. Giunse infine il momento in cui Achelous ed il figlio di Zeus si batterono per la mano di Deianira: fu una battaglia epica durante la quale Ercole comprese che il dio del fiume, grazie alla sua coda di serpente ed alla capacità di trasformarsi in una potente creatura taurina, era un avversario più temibile di quel che credeva. Alla fine però fu Ercole a trionfare.
L’operatore trova il racconto interessante, a quanto sembra Achelous è stato il primo stalker della storia. Il dio del fiume pensa che il cameraman si stia prendendo gioco di lui e lo afferra per il bavero, ma Ercole con un pugno lo mette al tappeto: che gli serva da lezione, nessuno prende a pugni il Principe della Forza mentre sta espletando i suoi bisogni fisiologici. Poi si rivolge ad Euristeo: accetta la sua offerta. L’eroe esce dall’ufficio insieme alla troupe. Achelous vorrebbe inseguire Ercole, ma Euristeo lo blocca: il figlio di Zeus ha accettato la loro sfida, dunque hanno già vinto.
Wall Street: Un uomo sfreccia a gran velocità per le vie di questa strada, fino ad entrare in un grande edifico sulla cui insegna campeggia la scritta Gruppo Olympus. Giunge infine in un ufficio, chiedendo a suo padre di radunare immediatamente un consiglio di amministrazione, poi si blocca un po’ sconcertato poiché suo padre si sta “intrattenendo” con una segretaria. L’uomo congeda la ragazza, poi esorta suo figlio a bussare la prossima volta: inoltre non deve mai chiamarlo padre, gliel’ha già detto mille volte, qui non deve passare l’idea che ci sia del nepotismo. Il figlio fa una faccia contrita, poi accende la televisione, dove Gordon Allsworth annuncia al pubblico che Ercole ha appena raccolto una sfida da un suo vecchio avversario per dare vita a delle nuove Dodici Fatiche. Zeus rimane stupito: in che razza di guaio si è cacciato stavolta quel pagliaccio di suo figlio?

CONTINUA...

Nessun commento:

Posta un commento