Negli anni '90, negli ipertrofici/drammatici/pompatissimi/immaginifici/ variantcoverissimi anni '90 i nostri eroi preferiti ebbero un momento di crisi. Crisi di vendite? Macchè, quella venne dopo. No, crisi personali, ma diverse da ogni altra già vissute in precedenza. Crisi che oltre a portarli ad abbandonare per qualche tempo la loro missione di eroe, spinse qualcun altro a prenderne il posto. Qual è il tratto in comune di questa seconda categoria, di questa Legione dei Sostituti? A) Che spuntavano fuori dal nulla; B) Che hanno fatto tutti o quasi una brutta fine.
SUPERMAN
Siccome lui è stato il primo ed è il più forte fortissimo, ha voluto fare lo sborone come al solito. Non uno, ma ben quattro sostituti. La storia la conoscete, è quella della Morte Di Superman (storia che Dan Jurgens non manca di citare, spesso a sproposito, in 3/4 dei racconti che ci propina): Doomsday spunta fuori dal nulla pure lui, pesta un bel po' di persone, fa un gran casino e infine uccide l'Uomo D'Acciaio in persona morendo a sua volta (cioè, non proprio, ma se entro nei dettagli impazzisco). Che poi in realtà Superman non è che muore, ci mancherebbe altro, ma entra in uno stato di animazione sospesa. In attesa che torni sotto le luci della ribalta e gli crescano i capelli, quattro sedicenti nuovi Supermen irrompono sulla scena giusto in tempo per veder distrutta Coast City: si riveleranno infine essere Acciaio, l'Eradicatore, Kon-El Superboy e il Superman Cyborg.
Dove sono adesso? Col reboot al momento solo Superboy e Acciaio, rimaneggiati quanto basta, hanno fatto la loro ricomparsa. Degli altri non c'è traccia e c'è anche da chiedersi se in questo nuovo universo Superman sia mai morto combattendo contro Doomsday.
Dove sono adesso? Col reboot al momento solo Superboy e Acciaio, rimaneggiati quanto basta, hanno fatto la loro ricomparsa. Degli altri non c'è traccia e c'è anche da chiedersi se in questo nuovo universo Superman sia mai morto combattendo contro Doomsday.
BATMAN
Stanco che più stanco non si può, Batman subisce l'attacco del forzuto Bane che gli spezza la schiena. Gotham City ha bisogno di un nuovo protettore: Dick Grayson! Ah no, scusate, lui "non è ancora pronto", meglio dare il manto di Batman ad un giovane ragazzo inesperto addestrato sin dalla nascita per divenire uno spietato assassino. Dai, Bruce, facciamo che il trauma del backbreaker ti abbia sconvolto il cervello. Azrael, Jean-Paul Valley, diviene il nuovo Cavaliere Oscuro con armatura luccicante (qualcosa non torna), sconfigge Bane, ma poi impazzisce (ma va?) e rischia di divenire un assassino a sangue freddo. Solo il ritorno definitivo di Bruce/Batman placa la sua furia: pieno di vergogna, Valley diventa un barbone ma poi decide di ritornare sulle scene come Azrael. Dopo aver inutilmente tentato per quasi dieci anni di renderlo un elemento centrale della Batman Family, la DC Comics alla fine si arrende e con l'ultimo numero della sua serie personale, il 100, Jean-Paul Valley muore. E non è mai più tornato (forse, al massimo, solo come Lanterna Nera perchè qualcuno ha avuto pietà di lui).
BATGIRL
Un caso davvero particolare. Negli anni '60 Barbara Gordon assunse l'identità di Batgirl, per rinunciarvi praticamente in maniera definitiva poco prima di Crisi Sulle Terre Infinite. Qualsiasi speranza di un suo ritorno sembrò svanire con The Killing Joke... e se devo spiegarvi perchè significa che la vostra vita è molto triste. Curiosamente però il personaggio di Batgirl rimase nel cuore dei lettori e trovò una nuova incarnazione durante la saga Terra Di Nessuno: all'inizio fu la Cacciatrice a riadottare questa identità, che alla fine però venne assegnata a Cassandra Cain, anche lei addestrata sin dalla nascita per divenire una spietata assassina (Batman ama circondarsi di queste amabili personalità). Ne nacque anche una serie regolare dalla durata non indifferente, ma alla fine, lentamente, Cassandra svanì nelle ombre e l'identità di Batgirl venne adottata da Stephanie Brown. Cassandra venne recuperata poco prima di Flashpoint, ma col reboot si è scoperto che si può guarire da una paralisi totale degli arti inferiori e così Barbara Gordon è tornata sulla scena nella sua più celebre identità. E Cassandra Cain? Scomparsa, ovviamente.
LANTERNA VERDE
Uno dei pochi casi in cui un sostituto non solo non ha fatto una brutta fine, ma è diventato anche un personaggio importante per la casa editrice. Dopo la morte e l'infermità fisica cosa manca? Esatto, la pazzia. Tranquilli, c'è Hal Jordan per questo! Vi abbiamo riferito della distruzione di Coast City durante la saga della Morte di Superman: Coast City è dove viveva Hal e questo monta dentro di lui un grande impeto di rabbia verso i Guardiani dell'Universo (in realtà anche qui la faccenda è più complicata, ma all'epoca venne spiegata così). Deciso a vendicarsi, Hal annienta i Guardiani, il Corpo delle Lanterne Verdi e infine già che è lì uccide anche Sinestro, via. Sopravvive solo Ganthet, che dona l'ultimo anello del potere rimasto al giovane disegnatore Kyle Rainer.
Il creatore del personaggio, Ron Marz (che sembra abbia dovuto poi subire le ire dei fan di Hal Jordan per questa sua storia, anche se quasi certamente era un dictat editoriale) diviene il fan nr. 1 del personaggio, per lui è chiaro che non esista miglior Lanterna Verde al mondo. E proprio perchè gli vuole bene, essendo il periodo dei comic book violenti, fa sì che la sua fidanzata venga subito uccisa in maniera brutale dal Maggiore Forza e congelata dentro un frigorifero manco fosse uno yogurt, senza bifidus. Marz applica poi a Rayner, durante il suo lungo ciclo sulla serie, una psicologia da Peter Parker degli esordi, ma trasferito negli anni novanta, e questo fa sì che riesca ad entrare nel cuore dei lettori e ci rimanga fino a Green Lantern: Rebirth.
Dopo il ritorno definitivo di Hal Jordan come Lanterna Verde, Rayner non scompare dalle scene: diventa parte integrante del mito delle Lanterne Verdi e tale rimane fino ad oggi, anche dopo il reboot. Lui è stato fortunato.
Il creatore del personaggio, Ron Marz (che sembra abbia dovuto poi subire le ire dei fan di Hal Jordan per questa sua storia, anche se quasi certamente era un dictat editoriale) diviene il fan nr. 1 del personaggio, per lui è chiaro che non esista miglior Lanterna Verde al mondo. E proprio perchè gli vuole bene, essendo il periodo dei comic book violenti, fa sì che la sua fidanzata venga subito uccisa in maniera brutale dal Maggiore Forza e congelata dentro un frigorifero manco fosse uno yogurt, senza bifidus. Marz applica poi a Rayner, durante il suo lungo ciclo sulla serie, una psicologia da Peter Parker degli esordi, ma trasferito negli anni novanta, e questo fa sì che riesca ad entrare nel cuore dei lettori e ci rimanga fino a Green Lantern: Rebirth.
Dopo il ritorno definitivo di Hal Jordan come Lanterna Verde, Rayner non scompare dalle scene: diventa parte integrante del mito delle Lanterne Verdi e tale rimane fino ad oggi, anche dopo il reboot. Lui è stato fortunato.
FRECCIA VERDE
E si ritorna alla prima causa di scomparsa, quello spiacevole contrattempo per i supereroi noto come morte. Per salvare Metropolis da un attentato terroristico, Oliver Queen rimane vittima di un'esplosione a bordo di un aereo. A prendere il suo posto il giovane figlio Connor (che Ollie non ha mai conosciuto/anzi no/anzi sì/anzi boh), che non se lo fila proprio nessuno! Dopo una lunga agonia, si decide di chiamare nientemeno che i dottori Kevin Smith e Brad Meltzer per rianimare il paziente Oliver! In un primo tempo entrambi non mettono da parte Connor (soprattutto Meltzer), ma più Ollie torna sotto le luci della ribalta più costui torna al ruolo che gli compete, quello di comprimario di terza fascia. Prima del reboot era in rotta con suo padre, adesso chiaramente è scomparso (Ollie è stato così ringiovanito che una vita da playboy prima di quella da supereroe, con tanto di figlio già adulto, come dire... stona un po'). Improbabile un ritorno di Connor in tempi brevi, lunghi o eterni.
LA DC Comics ha dunque fatto la sua parte, ma anche la Marvel non è stata da meno e presto capirete perchè.
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