Dopo aver iniziato a esplorare il passato di Gatsu (e di Grifis) in L'Età dell'Oro, l'epopea di Berserk di Kentarō Miura continua - sempre proiettata negli eventi che hanno segnato i protagonisti nel presente - con Zodd l'Immortale, pubblicato sulla rivista Young Animal nel 1993.
Sono passati tre anni dalla precedente saga e sia Gatsu che Grifis sono entrati nella maggiore età. Inoltre, l'esercito mercenario dei Falchi continua a mietere successi sui campi di battaglia aumentando il proprio prestigio e facendo conseguire a Grifis onori sempre maggiori, nonostante la giovane età.
A Gatsu, invece, gli onori non interessano ed è sempre in prima linea sul campo. Molti dei componenti dei Falchi lo vedono come un modello di eroismo e abnegazione da seguire, altri invece provano un profondo senso di rancore e invidia, laddove invece Caska continua a provare sensazioni miste nei suoi confronti. Ma nemmeno Gatsu può essere preparato alla nuova minaccia che deve affrontare.
Per conquistare un castello, l'ultima difesa è una creatura sovrannaturale chiamata Zodd l'Immortale. Afferma di vivere da trecento anni, ha un aspetto taurino e guarisce miracolosamente da ogni ferita, anche le più gravi e letali. Che Gatsu abbia infine trovato l'unico avversario che non è in grado di sconfiggere?
C'è un dettaglio che forse non si era notato in principio e che qui diventa evidente. Mentre leggevamo delle gesta nel presente di Gatsu, appariva ben chiaro come costui fosse un combattente navigato, con capacità ai limiti dell'umano. Ma era chiaro anche che era ben a conoscenza dei pericoli derivanti dalla magia e dalle minacce di natura sovrannaturale.
Il giovane Gatsu del passato, invece, pur avendo già affrontato sanguinarie battaglie, non aveva finora incontrato un nemico come Zodd, personificazione stessa dell'ignoto. Cosa che lo porta a provare dubbi, ad esitare, e in più di un'occasione anche a provare paura per la sua stessa vita, sensazione che il Gatsu del presente - che già conosce i Cinque della Mano di Dio - sembra aver messo da parte.
Paradossalmente ne esce un ritratto più umano di questo personaggio, cosa che contribuisce ad alimentare il senso di straniamento riscontrato quando compare sulla scena per la prima volta senza provare alcun senso di empatia e porta a chiedersi cosa mai sia accaduto che lo abbia portato ad avere un simile atteggiamento.
Pur essendo una saga più breve rispetto alle precedenti, dunque, e sostanzialmente caratterizzata solo dalla battaglia tra Gatsu e Zodd, non è da ritenersi meno importante. Per la prima volta Gatsu apprende che il mondo crudele in cui vive è molto più sfaccettato e complicato di quanto non avesse immaginato, un'Era Hyboriana mediovale ancora più "sporca", ma rispetto a quando era al fianco di Gambino ha persone fidate al suo fianco.
O almeno così sembra. Quella che è la natura ambigua di Grifis, accennata nella saga precedente, non viene ancora esplorata, ma Zodd - che in quanto creatura magica possiede una diversa sensibilità rispetto agli esseri umani - la avverte chiaramente e lancia a Gatsu una sinistra profezia.
Due mondi in collisione nel presente si sono appena incontrati nel passato e si avverte aria di tempesta.

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