venerdì 27 dicembre 2024

Libri a caso: Troppi Clienti


Nero Wolfe è uno degli investigatori privati più abili e al contempo più pigri che ci siano. Creato dallo scrittore Rex Stout nel 1934 e comparso in decine di opere, si caratterizza per risolvere i casi più intricati non uscendo (quasi) mai dalla propria abitazione, dove si diletta a gustare pranzi succulenti e a coltivare orchidee nella propria serra.
A condurre le indagini sul campo vi sono invece il fido collaboratore Archie Goodwin e una serie di altri investigatori privati. Una delle indagini che riguarda tutti loro avviene in Troppi Clienti (Too Many Clients), pubblicato nel 1960.
Un influente industriale, Thomas Yeager, chiede l'aiuto di Archie Goodwin poiché ritiene di essere pedinato da qualcuno, che ha scoperto un suo appartamento privato che l'industriale vuole rimanga segreto, poiché lì ha degli incontri clandestini con delle amanti.
Archie Goodwin intende capire se davvero questo stalker esista ma, quando Thomas Yeager non si presenta a un appuntamento prefissato, scopre che è stato ucciso. E non è la cosa più problematica, dal momento che vedendo il suo volto capisce che Thomas Yeager non è affatto la persona che ha chiesto il suo aiuto!
Ma allora qual è stata la ragione di tutta quella messinscena e chi l'ha attuata davvero? E questa vita segreta di Thomas Yeager è esistita davvero? Ah, in tutto questo c'è anche Nero Wolfe, ovvio, sempre rinchiuso tra le quattro mura del suo appartamento newyorchese pronto a risolvere il caso.
In quella che è la New York dei ruggenti anni '60 del ventesimo secolo, si innesta una trama molto particolare che parte da un colpo di scena iniziale ben congegnato e da qui crea svariate diramazioni narrative che portano più persone (i troppi clienti del titolo) ad avere a che fare con Nero Wolfe e il suo appartamento.
La trama procede poi lungo binari abbastanza consueti e consolidati e con ruoli altrettanto consolidati, ovvero Archie in giro per le strade ad indagare, saltuariamente a prenderle e sempre a ribattere con più botte, mentre Nero Wolfe si trova tranquillo a casa a vivere volontariamente la sua vita sedentaria, diviso solo tra le orchidee, il cibo... e un'occasionale indagine come questa.
Quindi in sé non c'è molto da dire, se non che in questo caso lo scrittore prova a complicare la vita ai due protagonisti affibbiando loro molti clienti dagli obiettivi divergenti e talvolta in contrasto. Ma a quanto pare tutto ciò pare non mettere mai in difficoltà l'acume di Nero Wolfe, che rimane (poiché è Archie a narrare la storia secondo il suo punto di vista e le sue esperienze) quasi una sorta di entità metafisica.
Ovvero spesso assente, che compare solo per brevi periodi, e quando lo fa porta subito la trama su binari nuovi, pronti a essere seguiti. Una delle migliori incarnazioni viventi, con ogni probabilità, di deus ex machina.

mercoledì 18 dicembre 2024

Fabolous Stack of Comics: Vedova Nera - Amazing Adventures


Nelle sue prime apparizioni, Natasha Romanoff, alias la Vedova Nera, era una spia proveniente dalla Russia comunista che, come Mata Hari e con tanto di calze a rete e maschera domino, cercava di carpire segreti seducendo uomini e ingannando col proprio fascino.
Ma quell'amore finto che mostrava si è rivelato vero nei confronti di Occhio di Falco e, col suo benestare e quello di Tony Stark, ha poi aiutato i Vendicatori in più occasioni, prima di essere reclutata da Nick Fury ed effettuare alcune missioni segrete per conto dello SHIELD.
A questo punto, fumettisticamente parlando, manca solo una prima serie in solitaria a lei dedicata e questo, anche se abbastanza sui generis, avviene nella testata antologica Amazing Adventures. La Vedova Nera è la co-protagonista dei primi otto numeri, condivisi con gli Inumani, pubblicati tra il 1970 e il 1971. I testi sono di Gary Friedrich, Gerry Conway e Roy Thomas, mentre la parte grafica è affidata a John Buscema, Gene Colan e Don Heck.
Mentre cerca di godersi un momento di pausa nel suo lussuoso attico di New York, la Vedova Nera viene coinvolta in una disputa tra dei giovani di un centro sociale e un imprenditore corrotto che vuole sfrattarli per interessi personali, utilizzando se necessario anche la criminalità organizzata. Ma quando i giovani si mettono contro la polizia, sarà difficile per lei venire a capo della faccenda.
Gli eventi lasciano la Vedova Nera molto turbata e si convince - a seguito di altri episodi - che chiunque incroci la sua strada è destinato a fare una brutta fine e medita se abbandonare la propria identità di spia.
Al tempo Natasha Romanoff era la classica straniera in terra straniera. Rinnegata dalla sua nazione di origine e ancora disorientata ad abitare, quasi forzatamente, in un paese di cui deve ancora comprendere a pieno le usanze.
Quindi che lei, reietta, inizi a combattere al di fianco di altri reietti, considerati tali dalla società e le autorità, è un passo quasi automatico. La Vedova Nera abbandona così le lotte supereroistiche per catapultarsi nelle lotte sociali, molto preminenti nel decennio in cui queste storie vennero pubblicate.
Ovviamente il tutto fatto in maniera molto light (del tipo, collaboriamo tutti insieme, vogliamoci bene e risolveremo i problemi, ma non è in realtà così facile, come sappiamo), ma quanto meno va apprezzato il tentativo.
La seconda parte delle storie, invece, verte su trame più prettamente supereroistiche ma, con l'eccezione di un solo comprimario (l'autista Ivan, proveniente anche lui dalla Russia), non si riesce a costruire un solido background.
Oltre a questo, il continuo cambio di sceneggiatori e di trame, alcune delle quali non vengono nemmeno concluse, non aiuta la saga in sé, nonostante venga disegnata da la creme de la creme degli artisti dell'epoca. Questo ne sancisce la sua breve vita.
La Vedova Nera, però, sta per iniziare una nuova fase della sua carriera. In un'altra città e al fianco di un altro supereroe.

martedì 17 dicembre 2024

Fabolous Stack of Comics: Occhio di Falco - Caduta Libera


Agli esordi, Clint Barton alias Occhio di Falco era il ribelle che si opponeva all'autorità, rappresentata da Capitan America. Il giovane degli anni '60 del ventesimo secolo sempre più insofferente rispetto a quello che vedeva come un modo di pensare ancorato al passato (e chi, dunque, meglio di Steve Rogers contro cui opporsi, che da quel passato proviene?).
Col tempo, come noto, i due sono divenuti buoni amici, a dimostrazione che due generazioni diverse possono coesistere e aiutarsi l'un l'altra. E col tempo Occhio di Falco è arrivato ad essere anche una persona più matura e complessa. Leader, vedovo (temporaneo), vagabondo, eroe perfetto alla Cap osteggiato dalla generazione più giovane, perché il passato appunto è destinato a ripetersi.
Tuttavia, in Civil War II, Occhio di Falco ha ucciso Bruce Banner (seppur dietro indicazione ed esortazione dello scienziato stesso) e, anche se in maniera indiretta, questo fa sentire i suoi effetti nella miniserie in sei numeri Caduta Libera (Freefall), pubblicata nel 2020, scritta da Matthew Rosenberg e disegnata da Otto Schmidt.
Occhio di Falco sta cercando di smantellare l'organizzazione criminale di Hood, ma oltre alla potenza del criminale e dei suoi sgherri deve anche fare i conti con gli appoggi politici ed economici che Hood ha e che lo fanno uscire rapidamente di prigione.
Al tempo stesso sulla scena irrompe un nuovo Ronin, una precedente identità adottata proprio da Clint Barton, solo che riesce a dimostrare ai suoi alleati che non può essere lui, facendosi vedere in uno dei luoghi dove costui appare.
Eppure il dubbio rimane: chi è questo Ronin che ricalca perfettamente le mosse di Occhio di Falco? Ha qualche legame con Hood? E come è possibile annientare un'organizzazione criminale che appare invincibile?
Il tema della metaforica caduta dal paradiso di un eroe è qualcosa che deve riflettersi in un background ben preciso, poiché chi si batte per la giustizia deve trovare una motivazione per combattere la stessa battaglia ma passando dalla parte sbagliata della barricata.
Negli ultimi anni, Occhio di Falco si è assunto il ruolo di supereroe di quartiere, passando dalle minacce cosmiche - che pure non ha abbandonato - al proteggere la povera gente da spacciatori e piccoli criminali. E un suo perfetto contraltare è proprio Hood, un piccolo criminale che per volontà e fortuna è divenuto un signore del crimine.
Clint Barton vede dunque vanificati tutti i suoi sforzi contro una sorta di suo doppio oscuro e l'unica rivalsa che vede è quella di giocare sporco, "sporchi" come i disegni dell'artista che tratteggia con abilità questo mondo capovolto, mentre lo sceneggiatore - partendo da un probabile stato di depressione dell'eroe il cui punto di partenza è stato l'uccisione di Banner - priva Occhio di Falco di quegli elementi eroici che lo hanno contraddistinto negli anni precedenti.
Alla fine Clint Barton dovrà dunque prendere una decisione: se tradire i suoi amici e intraprendere una nuova via, molto vicina a quella dei suoi esordi precedenti all'ingresso negli Avengers, oppure ritornare a essere il supereroe di quartiere che molti chiedono che rimanga. Non è detto che sia una scelta così semplice.

lunedì 16 dicembre 2024

Fabolous Stack of Comics: Capitan Marvel - Thanos il Dio Pazzo


Mar-Vell, Capitan Marvel, è già stato molte cose nella sua insolita vita editoriale. Ha esordito come spia dell'Impero Kree per poi diventare un eroe riluttante, diviso tra i suoi doveri come soldato e l'inatteso affetto per il popolo terrestre. E, a partire da E un Fanciullo Ti Guiderà, si è legato a livello molecolare con Rick Jones, facendo iniziare a entrambi una nuova fase delle proprie esistenze.
E, come talvolta accade, ci possono essere idee concepite da altri scrittori che successivi sceneggiatori possono riprendere e portare al successo. Dopo molti anni in cui ha vivacchiato, la serie di Capitan Marvel trova nuova linfa grazie a un nuovo, straordinario nemico e a una nuova saga che si sviluppa nei numeri dal 25 al 33 della serie, pubblicata tra il 1973 e il 1974, scritta da Jim Starlin e Mike Friedrich e disegnata da Jim Starlin.
Sulla scena emerge un nuovo, potente nemico. Si tratta di Thanos e proviene da Titano, il satellite di Saturno da cui è stato cacciato dal suo stesso padre, Mentore, dopo aver causato un'immane distruzione con decine di cadaveri e aver ucciso sua madre.
Thanos, adoratore della Morte, per compiacerla mette gli occhi sulla Terra, dove si trova il potente artefatto noto come Cubo Cosmico. Sfruttando degli agenti al suo servizio come il Super-Skrull e il Controllore, intende impadronirsene per rimodellare la realtà e acquisire poteri divini.
Ma sulla sua strada incontra Capitan Marvel e gli Avengers. Tuttavia nemmeno loro sembrano avere speranze contro questo folle Titano. Eppure, c'è un'entità che da tempo attende questo momento e darà a Mar-Vell quella consapevolezza cosmica di cui ha bisogno per controbattere.
Questo riassunto fa capire come il protagonista della testata, che pure continua a comparire nelle pagine della serie a lui dedicata, in questa saga debba lasciare il posto a un personaggio destinato a divenire una vera e propria icona, fumettistica e cinematografica.
Thanos, per l'epoca, è un villain diverso dagli altri. Non ha ambizioni di divenire ricco, di conquistare il mondo o sconfiggere il supereroe che lo ha sconfitto. Thanos è l'essere che vede nell'oblio, nel nichilismo totale l'unica via di uscita da un cosmo impazzito - almeno secondo il suo punto di vista.
E l'emblema di questo nichilismo è la Morte, di cui diviene un adoratore e che vuole compiacere, offrendo a lei quel cosmo impazzito perché precipiti in quell'oblio da lui bramato.
Di fronte a quelle persone che rimangono salde sui loro valori incentrati sulla patria e il mantenimento dello status quo, Thanos diviene quell'anarchico ribelle che intende destabilizzare tutto, una figura - sempre presente nella storia a vario titolo - che diviene molto preminente in quel periodo.
Per affrontare questo caos, che nasce dalla prevaricazione e dall'ignoranza, Capitan Marvel subisce una nuova metamorfosi (la quarta in quattro cicli, una bella costante). Non può più essere un soldato che esegue degli ordini, ovviamente, tantomeno un supereroe classico che si batte per ciò che ritiene giusto.
Mar-Vell diviene araldo della consapevolezza cosmica. Di fronte a Thanos emblema del Nulla, Capitan Marvel diviene l'incarnazione della conoscenza. In maniera allegorica, viene sottolineato come questa possa rivelarsi l'arma più efficace, e meno sanguinaria, per controbattere a chi ritiene di essere dalla parte del giusto annientando delle persone per quello che ritiene essere un bene superiore.
E Jim Starlin da che parte si pone, poiché non si può non notare la sua fascinazione per Thanos? Ebbene, lo sceneggiatore e disegnatore, come molti di noi, è diviso tra il Male assoluto rappresentato dal Titano e la Conoscenza propugnata da Mar-Vell. Tutti noi, talvolta, rischiamo di cedere ai nostri più oscuri istinti o di arrenderci di fronte alle difficoltà della vita, di consegnarci a quell'oblio eterno che tanto può risultare salvifico.
Le persone comuni possono liberarsi di questo oscuro desiderio tramite la psicanalisi o altre valvole di sfogo. Gli scrittori, invece, hanno i libri e i fumetti dove riversare questi loro turbamenti. E provare a liberarsi da essi.