Uno degli artifici narrativi più particolari e affascinanti fa capo all'ucronia. Ovvero quella particolare narrativa, letteraria o fumettistica, dove la storia che noi conosciamo ha preso una piega differente e quindi leggiamo opere che ci descrivono questo audace nuovo mondo.
Watchmen, ad esempio, può essere considerato una particolare ucronia: un mondo dove gli Stati Uniti hanno vinto il conflitto in Vietnam grazie al Dr. Manhattan e al Comico.
Ma un vero e proprio fumetto ucronico è sicuramente Arrowsmith: Il Fascino della Divisa (So Smart in Their Fine Uniforms), miniserie di sei numeri pubblicata nel 2003, scritta da Kurt Busiek e disegnata da Carlos Pacheco.
Nel 1915 infuria la Grande Guerra. Le forze prussiane cercano di prevalere sulle forze alleate ed entrambi gli schieramenti in campo fanno uso delle loro migliori armi. Ovvero di quelle che può procurare la magia, comprese creature fatate e draghi.
Fletcher Arrowsmith è un semplice ragazzo americano di campagna, in una nazione che non è coinvolta nel conflitto. Eppure il ragazzo sente che è suo dovere combattere per ciò che è giusto e perciò si offre volontario, abbandonando la propria famiglia.
Ma quando giunge in Francia, Fletcher Arrowsmith scopre che la guerra è uno sporco affare, dove il valore di un uomo è poco considerato e dove non esistono necessariamente una parte buona e una parte cattiva.
La miniserie offre due spunti che rappresentano anche due tematiche di interesse. La prima è l'ucronia stessa qui descritta. Appare chiaro fin da subito che ci troviamo in un mondo dove la Prima Guerra Mondiale, pur avendo la stessa origini, ha preso poi una piega differente dalla storia che noi conosciamo e questo è dovuto in buona parte alla presenza in questo universo della magia, la quale viene adoperata per scopi tutt'altro che benefici.
Con una Prussia (nazione oggi scomparsa) che non è ancora stata cancellata dalla Repubblica di Weimar, ci si può divertire a scoprire quali eventi storici siano andati in maniera differente o non siano mai accaduti in questo mondo. Un mondo che offre dunque molte possibilità, ma al tempo stesso può anche rappresentare una spada di Damocle, visto quante di queste possibilità sono a disposizione.
Il secondo spunto di interesse è il protagonista stesso. Fletcher Arrowsmith è in principio l'eroe ideale. Crede in una battaglia giusta, crede che esistano i buoni e i cattivi e che sia giusto lottare per far trionfare il bene, anche a costo di abbandonare la propria famiglia.
La guerra, tuttavia, in ogni secolo e in ogni universo, è sempre stato uno sporco affare e questo causerà un drammatico processo di maturazione nel protagonista quando vedrà davvero la vera faccia del conflitto. Ma questo lo porterà ad abbandonare i valori che caratterizzano la sua esistenza e il suo agire?
Tematiche, entrambe, che sono terreno per storie future.
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