domenica 6 settembre 2020

A scuola di cinema: All'Inseguimento della Pietra Verde (1984)

Quante volte abbiamo visto questa scena, in un film o in un telefilm? Una persona che lavora in un bar o ristorante come cameriere o cameriera e sogna di sfondare nel mondo dello spettacolo a tutti i costi. Ebbene, almeno in un'occasione la realtà ha aderito a questa fantasia, anche se un lieto fine proprio non c'è stato.


1979: Una cameriera di nome Diane Thomas lavora in un ristorante di Malibu, a Los Angeles. In realtà intende entrare nel mondo del cinema come sceneggiatrice e a tale scopo l'anno prima ha concepito una storia d'avventura e amore incentrata su una scrittrice di romanzi e un cacciatore di tesori e si è trasferita dal Michigan per perseguire questo obiettivo.
Grazie a una sua amica, che lavora come agente, il copione inizia a essere portato all'attenzione di alcuni produttori e tra questi vi è Michael Douglas. Costui all'epoca ha già alcune esperienze d'attore, più che altro in televisione, ma è già un rinomato produttore. Quando viene a conoscenza della sceneggiatura di Diane Thomas, l'acquista per 250.000 dollari: una somma alta per l'epoca, soprattutto se si considera che la sceneggiatrice non ha alcuna esperienza pregressa, ma Douglas ritiene che un lavoro fatto bene debba essere pagato al giusto prezzo.
Nei due anni successivi, Douglas prova a far mettere in produzione la sceneggiatura, ma nessuno si dimostra particolarmente interessato. Fino a quando, nel 1981, esce I Predatori dell'Arca Perduta (Raiders of the Lost Ark) di Steven Spielberg. Cercando un prodotto su cui si possa capitalizzare a seguito del successo di questa pellicola, la 20th Century Fox - tramite l'intercessione della presidentessa Sherry Lansing - acquisisce i diritti sulla sceneggiatura di Diane Thomas e la mette in pre-produzione.
Per il ruolo del protagonista, Jack Colton, vengono contattati diversi attori, tra cui Christopher Reeve, Clint Eastwood e Jack Nicholson, ma senza risultato. Sembra a un certo punto che la parte sia appannaggio di Sylvester Stallone, ma costui deve infine rifiutare, in quanto è impegnato con le riprese di Nick lo Scatenato (Rhinestone), qualcosa di cui poi avrà modo di pentirsi. Michael Douglas, infine, oltre che produttore accetta questo incarico.
Anche per il ruolo della protagonista, Joan Wilder, vengono contattate alcune attrici, con una preferenza iniziale verso Debra Winger. Tra queste vi è anche Kathleen Turner, che dopo il suo esordio cinematografico in Brivido Caldo (Body Heat) sta cercando ruoli più sopra le righe per evitare di essere associata alla figura della femme fatale, e che alla fine si aggiudica la parte.
Per il ruolo di Ralph, l'elemento comico, dopo il rifiuto di Bob Hoskins, Douglas si ricorda di un attore con cui aveva condiviso alcuni anni prima un appartamento a New York, quando entrambi erano ancora sconosciuti al grande pubblico, Danny DeVito. Costui, a quel tempo più presente in televisione o in ruoli secondari in altre produzioni cinematografiche, accetta la parte che contribuisce a lanciare la sua carriera.
Douglas, nel suo ruolo di produttore, decide di affidare la regia della pellicola a Robert Zemeckis, di cui ha apprezzato La Fantastica Sfida (Used Cars), imponendo questa scelta alla 20th Century Fox, visto che all'epoca il regista ha diretto appena due pellicole.
Nonostante Sherry Lansing non sia più alla Fox, il progetto va avanti. Le riprese iniziano in via ufficiale l'undici luglio 1983. Si prevede in un primo momento di girare in Colombia, dove nella finzione la storia si svolge, solo che in quell'anno si sono verificati numerosi casi di rapimento a danno di cittadini statunitensi e si decide dunque di recarsi in Messico per evitare problemi.
Ma i problemi non tardano comunque ad arrivare. Pur essendo estate, nella regione dove si effettuano le riprese è stagione delle piogge e le pessime condizioni meteorologiche, tralasciando il fastidio alle persone, rischiano di causare seri danni alle attrezzature. O peggio, poiché a un certo punto una pioggia provoca la frana di una piccola collinetta e la valanga di fango che ne consegue investe Kathleen Turner, la quale ne ricava delle abrasioni.
All'altro protagonista non va meglio. In un'epoca ancora senza CGI ed effetti speciali al computer, le scene d'azione andavano fatte sul posto. Una di queste coinvolge un alligatore che ha ingoiato la pietra verde del titolo. Per quanto "ammaestrato" e con la bocca chiusa tramite una museruola - sì, a quel tempo c'erano meno controlli di oggi. Douglas gli afferra la coda e per tutta risposta l'alligatore gli sferra due potenti colpi di coda in faccia, prima di fuggire.
Quando viene ritrovato, l'alligatore è riuscito in qualche modo a liberarsi della museruola e morde la mano di uno dei due addestratori trascinandolo sott'acqua. L'altro addestratore, fratello della sfortunata persona, si tuffa e riesce a far aprire la bocca all'alligatore, liberando suo fratello. L'uomo viene portato subito in ospedale: pur avendo perso molto sangue e avendo subito una brutta ferita, la mano è salva, grazie al Rolex che porta al polso e che ha impedito all'alligatore di affondare i suoi denti nella carne. L'orologio nella colluttazione è stato perso, ma viene poco dopo ritrovato e riconsegnato al legittimo e miracolato proprietario.
Pur con tutte queste traversie, e alcune incomprensioni sul set tra Kathleen Turner e Robert Zemeckis, le riprese si concludono il 25 ottobre 1983.
Un primo montaggio non incontra i favori della Fox, cosicché Zemeckis effettua alcune riprese aggiuntive a New York incentrate sul personaggio di Joan Wilder, che costituiscono in buona parte l'inizio della pellicola. Nonostante ciò, ci si convince che il film sarà un flop. Voci su una presunta inaffidabilità di Zemeckis si diffondono negli ambienti della Fox, portando i produttori di un film in fase di pre-produzione, Cocoon, a non offrirgli più la regia di questa pellicola, come era nelle loro intenzioni iniziali, tanto che Zemeckis stava già lavorando al suo sviluppo.
All'Inseguimento della Pietra Verde (Romancing the Stone) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 30 marzo 1984. A fronte di un budget di 10 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale circa 115 milioni di dollari.
A seguito di questo insperato successo, i produttori di Cocoon ricontattano subito Zemeckis, ma ormai è troppo tardi: il regista, forte di quest'ottimo risultato, riprende in mano e porta a compimento un suo vecchio progetto che non è ancora riuscito a concretizzare, Ritorno Al Futuro. Al contempo, la Fox sta già pensando a un sequel della pellicola.
Per quanto riguarda Diane Thomas, ovviamente, non lavora più come cameriera, ora che è riuscita a concretizzare il suo sogno. Purtroppo la tragedia è in agguato. Ma questa... è un'altra storia.

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