lunedì 18 settembre 2017

A scuola di cinema: Non Aprite Quella Porta (1974)

Ed Gein è stato un celebre assassino della storia recente degli Stati Uniti. Definirlo serial killer, considerato che le sue vittime accertate sono due, sarebbe forse una iperbole, ma di sicuro certi particolari macabri scoperti dopo il suo arresto (quali la profanazione delle tombe e l'uso di pelli e ossa umane) hanno generato una sorta di macabro interesse, anche da parte del cinema.
Gein ha influenzato, in maniera diretta o indiretta, la creazione di Norman Bates, Buffalo Bill de Il Silenzio degli Innocenti e... un altro celebre assassino seriale.


La genesi di Non Aprite Quella Porta inizia con la visione di un corto cinematografico. Nel 1966 esce infatti Skaterdater di Noel Black: pur con un budget ridotto all'osso, questo prodotto ottiene grande rilevanza mediatica arrivando a vincere una Palma d'Oro al Festival di Cannes e guadagnandosi una nomination agli Oscar.
Uno degli spettatori di Skaterdater è un aspirante regista che fino a quel momento ha lavorato come cameraman per alcuni documentari e spot televisivi. Il suo nome è Tobe Hooper.


Hooper rimane favorevolmente colpito da come un corto realizzato con un budget così esiguo abbia ottenuto così tanta attenzione. Inesperto all'epoca dei meccanismi cinematografici, Hooper intuisce che c'è dunque una alternativa allo star system hollywodiano e, se ben realizzati, anche progetti a basso costo possono arrivare a una ampia fetta di pubblico.
Qualche tempo dopo, Hooper inizia a lavorare su una storia incentrata sull'isolamento e l'oscurità ambientata in un bosco, ma non va oltre i primi stadi di questo progetto. Fino a quando, durante le festività natalizie del 1972, il regista si ritrova a dover far compere in un grande magazzino del Wisconsin. C'è molta folla ovviamente e la fila alla cassa procede molto lentamente. Hooper dunque si volta: il suo sguardo nota uno scaffale dove sono presenti delle motoseghe e fantastica su come potrebbe giungere rapidamente davanti alla fila se solo prendesse una di quelle motoseghe e l'accendesse.
Una idea inizia a formarsi nella sua mente: uscito dal grande magazzino e tornato a casa, Hooper butta giù i primi elementi della trama di Non Aprite Quella Porta. Per l'antagonista principale, Leatherface, Hooper si ispira, oltre che a Ed Gein, a un medico da lui conosciuto, il quale una volta gli raccontò che, mentre effettuava esami sui cadaveri quando era uno studente, creò per Halloween una maschera fatta in pelle umana.
Hooper e un suo fidato socio, Kim Henkel, stendono dunque nelle prime settimane del 1973 la sceneggiatura. Il titolo iniziale è Head Cheese, modificato poi in Leatherface. Per portare avanti questo progetto, i due fondano la società di produzione Vortex Inc. e iniziano a reperire fondi, che vengono forniti da un amico di Hooper, Bill Parsley, tramite una società da lui controllata: 60.000 dollari in cambio del 50% dei profitti.
Per i componenti del cast, vengono radunati sconosciuti attori texani, apparsi prima di allora solo in alcune pubblicità o spettacoli dal vivo. Per il ruolo di Leatherface, si presenta uno studente texano senza alcuna esperienza recitativa di nome Gunnar Hansen, ma a quanto sembra il ruolo è già stato assegnato. Due settimane dopo però il primo attore svanisce nel nulla e Hansen viene ricontattato. Quando Hooper si ritrova davanti Hansen, e la sua imponente stazza, gli affida all'istante la parte. Per prepararsi a interpretare Leatherface, Hansen si reca presso un istituto di cura di Austin e studia i movimenti dei pazienti affetti da turbe mentali.


Una settimana circa prima dell'inizio delle riprese, Warren Skaaren della Texas Film Commission, che ha contribuito in via significativa al noleggio dei mezzi necessari per le riprese, suggerisce il titolo che diventerà quello definitivo: The Texas Chainsaw Massacre.
Nel luglio del 1973, nei pressi della città texana di Round Rock, hanno inizio le riprese, previste su una durata di due settimane che si allungano poi a quattro.
A causa dei costi contenuti, si gira per 16 ore ogni giorno, in condizioni climatiche improponibili: certi giorni la temperatura arriva a toccare e superare persino i 40 gradi, con un elevatissimo grado di umidità. Inoltre, non potendo permettersi attrezzi di scena, si usano vere armi (martelli, motoseghe) con tutti i rischi del caso. Nella scena finale del film, pur adeguatamente protetto, Hansen rimane davvero ferito a una gamba dalla motosega - quindi il sangue che vedete è il suo e l'urlo di dolore è genuino. Più in generale ogni attore al termine, chi più chi meno, è rimasto ferito.
A questo si aggiunga un solo bagno a disposizione per tutta la troupe (più di trenta persone), un solo set di costumi per ogni attore (quindi lo stesso vestito indossato per un mese e lavato pochissimo) e si può capire come mai alla fine delle riprese tutti ce l'abbiano con Tobe Hooper. L'ultima scena, con Leatherface che agita la motosega in aria in segno di rabbia, è in realtà anche un gesto di frustrazione di Gunnar Hansen verso il regista.
Come ricompensa per questa prova di forza, ai componenti del cast viene promesso dalla Vortex una percentuale sui profitti, ma non viene detto loro che la metà di essi sono già destinati alla società di Bill Parsley, dimezzando dunque questo compenso aggiuntivo. Peraltro il budget di Parsley si esaurisce e la Vortex deve chiedere ulteriori finanziamenti, con conseguente, ulteriore riduzione dei profitti finali.
La fine delle riprese tuttavia non è l'altro che l'inizio di un nuovo percorso, poiché il film non ha ancora un distributore. Warren Skaaren riesce infine, nell'agosto 1974, a stringere un accordo in merito con la Bryanston Pictures.
Hooper lotta con la Motion Picture Association of America perché il film abbia un PG-Rating (di modo che possano vederlo anche i minori dai 13 ai 17 anni se accompagnati da un adulto), facendo notare come la quantità di sangue che si vede nel corso del film sia poca e la violenza di molte scene sia suggerita piuttosto che mostrata. Il tutto si conclude con un nulla di fatto e il film ottiene come rating R.
Non Aprite Quella Porta viene distribuito nei cinema a partire dal 1 ottobre 1974, più di un anno dopo il termine delle riprese. Alcune sale si rifiutano di programmarlo a causa dei suoi contenuti e, quando viene distribuito a livello internazionale, in molte nazioni viene censurato. Nonostante ciò, il film arriva a guadagnare solo sul territorio statunitense oltre 30 milioni di dollari, lanciando così la carriera cinematografica di Tobe Hooper e segnando una pietra miliare nella storia dei film horror.
Leatherface non smette di terrorizzare gli incubi degli spettatori e continua ad apparire negli anni successivi in altre pellicole... ma questa è un'altra storia.

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