giovedì 11 dicembre 2014

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 30

05/1982
RAGNI D'ARGENTO NELLA NEVE (SILVER SPIDERS IN THE SNOW!)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Joe Sinnott (chine)-Ben Sean (colori)-Al Milgrom/Jim Shooter (supervisione)

Clairton: È la notte della vigilia di Natale: Bernie Tarpin, il custode di un cimitero delle auto sito poco oltre i confini della città, viene risvegliato dai latrati del suo cane. Incuriosito, si affaccia alla finestra della sua piccola abitazione, trovandosi di fronte ad un insolito spettacolo: dei ragni d'argento che si stanno cibando del metallo stipato in questa discarica. Bernie imbraccia allora il suo fucile ed esce: col primo sparo fa a pezzi un ragno, ma viene poi avvolto da un filo metallico, una sorta di ragnatela, emesso da un altro essere. Il suo cane accorre in suo soccorso, ma prima che possa intervenire il ragno lo ferisce con le sue zampe imbevute di acido. Terrorizzato, Bernie agisce istintivamente e preme il grilletto, mandando in pezzi il ragno metallico alle sue spalle che lo tiene prigioniero, poi sviene. Gli altri ragni, avvertendo che l'uomo non li disturberà più, tornano dunque al loro insolito pasto, sotto l'attento sguardo del loro padrone librato in aria su una piattaforma volante. Il Signore dei Metalli. Alla fine costui esorta le sue creature a tornare alla sua astronave, dove potrà analizzare i campioni metallici raccolti per capire se su questo pianeta possa esistere un qualche metallo capace di sventare i suoi piani di conquista. Obbedendo, i ragni d'argento lanciano dal loro corpo delle ragnatele, aggrappandosi allo scafo di una nave sospesa in aria. Questa è l'ultima cosa che Bernie Tarpin vede prima di svenire nuovamente per il troppo freddo.
Casa Clark: Nella cantina di questa abitazione, si sono radunati, oltre ai padroni di casa Jonathan e Sarah e a loro figlia Brandy, anche la famiglia Jones ed il meccanico Steve Jackson. Tuttavia non sono attorno ad un albero di Natale, ma ad un ologramma del pianeta Terra, con sopra indicata la presenza degli Spettri Neri lungo tutto il globo. Un ologramma generato dal Neutralizzatore di Rom. Pur non essendo a conoscenza delle consuetudini che avvengono nel corso di questa festività, il Cavaliere Spaziale può comunque offrire a coloro che stanno attorno a lui e a tutti gli abitanti di Clairton un grande dono. La certezza che la città è finalmente libera dall'influenza degli Spettri Neri. Tutti sono felici di sentire questa notizia, tranne Brandy: questo significa dunque che Rom sta per andarsene via, dalla gente che gli ha dato rifugio e che gli ha voluto bene. Anche perchè in ogni caso la presenza del Cavaliere Spaziale a Clairton è ormai superflua, dal momento che, nel caso comunque alquanto improbabile di un ritorno degli Spettri Neri, i tecnici del laboratorio della città hanno modificato il visore di Torpedo di modo che possa vedere attraverso i travestimenti di questi mutaforma. Basta solo che Rom attivi tale visore, poi Brock Jones potrà finalmente diventare l'eroe che ha sempre voluto essere. Il Cavaliere Spaziale punta allora il suo Neutralizzatore contro il visore di Torpedo, affermando però che potrebbe rimanere scioccato di fronte alla vista del vero aspetto dei malvagi alieni. Brock Jones lo esorta tuttavia a continuare e così pochi secondi dopo un'aura cremisi circonda il volto dell'eroe. Terminato il procedimento, Torpedo testa le sue nuove capacità analizzando i presenti, che si rivelano essere ovviamente umani. Poi Brandy sale le scale in lacrime: Rom sta per uscire dalle loro vite senza nemmeno darsi uno sguardo alle spalle. Il Cavaliere Spaziale è tentato di richiamarla, ma desiste: la sua nobiltà d'animo gli ha fatto capire che l'amore che lui prova per la donna terrestre è impossibile da coronare.
Contemporaneamente, Danny e Annie Jones, i figli di Torpedo, notano fuori da una finestra l'astronave del Signore dei Metalli, che sta sorvolando i cieli della città. Avvertono di ciò loro padre, il quale però non tiene in considerazione le loro parole che ritiene dettate dalla loro sfrenata immaginazione: così poco dopo li riporta a casa, per metterli a letto. Intanto Steve Jackson ringrazia Rom per aver abbandonato ogni pretesa nei confronti di Brandy: gli deve molto, la sua stessa vita, ma anche lui ama quella donna. Così come un tempo lei amava Steve. Ma con l'arrivo di Rom tutto è cambiato: in qualche modo quest'essere segnato dal destino e dalla guerra le è entrato nel cuore. Dunque, anche se Steve è amico del Cavaliere Spaziale, è altrettanto felice del fatto che stia per andarsene, così potrà riconquistare l'amore di Brandy. Poi si allontana. Rimasto solo, Rom si chiede se, dopo che metà della sua umanità è perita su Galador insieme a Terminator (V. All American Comics 49), potrà mai tornare ad essere umano.
Washington: Mack Killburn, un giornalista che da tempo sta indagando sugli strani avvenimenti di Clairton, fugge disperato da... uno stormo di corvi. Il suo volto è terrorizzato: lo stanno seguendo sin da questa mattina ed inizialmente non ci aveva fatto caso, poi avevano iniziato a girare attorno a lui come avvoltoi. È allora che è iniziata la sua fuga disperata. La corsa del giornalista si interrompe in un vicolo, davanti ad un gatto nero che digrigna i denti. Che sia uno di loro? Giunge poi un altro uomo, avvolto da un ampio impermeabile e con al guinzaglio due cani sbavanti. Killburn estrae una pistola: le sue indagini gli hanno fatto scoprire cose che dovevano rimanere segrete ed ora sta per pagare il prezzo della sua curiosità. Poi i cani si tramutano in Segugi della Nebulosa Oscura, un prodotto combinato della scienza e della magia degli Spettri Neri, e si lanciano contro il giornalista. Istintivamente, Killburn spara: il primo Segugio diventa intangibile e non viene colpito, l'altro non è altrettanto fortunato e ululando di dolore si tramuta in cenere maleodorante. Il suo compagno infernale non perde tempo ed abbranca Killburn alla gola.
I rumori della lotta richiamano l'attenzione di un poliziotto presente nelle vicinanze: costui si precipita nel vicolo, per trovarsi di fronte ad un orrore sotto forma di uno Spettro Nero, nel passaggio intermedio tra lo stato umano ed il suo vero aspetto, una sorta di nebbia incorporea. L'alieno mutaforma preme una mano sul volto del poliziotto, ma Killburn riesce a sparargli contro e ad ucciderlo, riducendolo in cenere. L'agente si occupa infine dell'ultimo Segugio rimasto, il quale segue il destino dei suoi compagni. Killburn poi fugge terrorizzato: è inutile che il poliziotto faccia rapporto su quanto ha visto stanotte, verrebbe tutto insabbiato, ci sono forze troppo potenti all'opera. Deve recarsi subito dall'unico essere in grado di salvare lui e la Terra.
Clairton: Rom e Torpedo stanno sorvolando insieme la città, forse per l'ultima volta. Brock Jones prova a parlare col cyborg, soprattutto del suo amore per Brandy Clark di cui tutta la città è consapevole, ma il Cavaliere Spaziale è chiuso più che mai in sé stesso per questa vicenda, soprattutto ora che sta per dire addio a Clairton, una comunità ormai entratagli nel cuore. Così alla fine, una volta superati i confini della città, Torpedo saluta Rom e torna indietro. Lungo il tragitto, Brock Jones passa sopra la fattoria dei Marks, rasa al suolo ed abbandonata per via di eventi di cui l'eroe per sua sfortuna non è a conoscenza: ad un tratto il suo visore gli segnala qualcosa, una sorta di luminescenza indistinta vicino al camino. È forse uno Spettro Nero? Meglio indagare. Così Torpedo plana verso il basso. Rom lo aveva avvertito che vedere il vero aspetto degli alieni mutaforma avrebbe potuto sconvolgerlo: l'eroe sta per sperimentare questa sensazione.
Ad alcune miglia di distanza, intanto, Rom continua solitario il suo volo, ignaro del fatto di essere osservato dal Signore dei Metalli a bordo della sua astronave. L'alieno dalla pelle dorata proveniente dal pianeta Astra non immaginava che i terrestri fossero progrediti così tanto in campo tecnologico. Nonostante ciò, conquistare questo pianeta sarà estremamente facile, stavolta non si farà ingannare da Hulk come accaduto in passato (V. Marvel Masterworks: Hulk 1): poiché lui è in grado di controllare ogni singolo atomo di ogni singolo metallo presente sulla Terra. Tuttavia, se come sospetta i terrestri hanno scoperto un qualche nuovo metallo capace di sfuggire al suo comando, deve testare il suo potere prima di lanciare l'invasione. Ritenendo erroneamente che tale metallo sia stato forgiato nell'armatura di Rom e volendo procurarselo, il Signore dei Metalli libera i suoi ragni d'argento, che colpiscono il Cavaliere Spaziale alle spalle, costringendolo a precipitare bruscamente sulla soffice neve. Lì lo avvolgono con le loro ragnatele ed intaccano la sua armatura col loro acido, ma Rom riesce a liberarsi ed a passare al contrattacco, distruggendo un ragno con un potente pugno. Si fa però nuovamente sorprendere dalle creature del Signore dei Metalli, le quali di nuovo inondano il suo corpo cyborg di acido: il Cavaliere Spaziale urla di dolore, poi però riesce a scagliare due ragni contro la neve e a distruggerli. Il volo lo porta direttamente all'interno della discarica di Bernie Tarpin, ancora svenuto. Dalla sua astronave, il Signore dei Metalli osserva il tutto compiaciuto e scende a terra con la sua piattaforma volante. Contemporaneamente, Rom utilizza il Neutralizzatore per fare a pezzi l'ultimo ragno d' argento.
Voltandosi, il Cavaliere Spaziale vede avvicinarsi il Signore dei Metalli il quale, emettendo un raggio di puro pensiero dalla sua fronte, fa animare di vita propria la gru della discarica. Il macchinario scaglia un automobile contro Rom, che nulla può fare per evitare l'impatto, venendo poi inghiottito all'interno del mezzo, il cofano simile a delle fauci che si richiudono prontamente. Il Signore dei Metalli è certo di aver vinto, ma Rom si libera e distrugge sia l'auto che la gru. L'alieno dalla pelle dorata però non si perde d'animo e, con un altro raggio di puro pensiero, trasforma il metallo presente in questo cimitero delle auto in tentacoli d'acciaio, che abbrancano strettamente il Cavaliere Spaziale. Ancora una volta, tuttavia, l'eroe riesce a liberarsi. La sua pazienza esaurita, Rom si lancia contro il Signore dei Metalli, il quale però non attende altro: lui può controllare ogni tipo di metallo, dunque anche quello presente nell'armatura del cyborg. Attiva così un raggio di puro pensiero che centra Rom, la cui armatura però si ribella per quel secondo necessario a far impattare il Cavaliere Spaziale contro la piattaforma volante del Signore dei Metalli, che rimane distrutta. Entrambi gli alieni crollano al suolo e, quando il Signore dei Metalli si riprende, è sconvolto: non aveva mai conosciuto un metallo del genere, un metallo capace di sfuggire persino al suo controllo. E, continuando a mormorare parole di disperazione, si allontana nel paesaggio innevato.
Anche Rom si rialza in piedi, capendo che il suo avversario ha commesso due errori: ha presunto che la sua armatura fosse di fattura terrestre e non ha compreso che, in quanto cyborg, il metallo di cui è composta è fusa con le cellule viventi del Cavaliere Spaziale, che non è stato in grado di controllare. Poi Rom nota Bernie Tarpin: seppur esposto ad un freddo intenso, la ragnatela con cui è stato avvolto ha funto come isolante e l'ha tenuto in vita. Meglio portarlo comunque subito al caldo. Prima di entrare nella baracca del custode, però, il Cavaliere Spaziale nota l'astronave del Signore dei Metalli librata in aria e gli viene un'idea.
Natale: Bernie Tarpin viene risvegliato dai latrati del suo cane per la consueta passeggiata mattutina. Essendosi risvegliato nel suo letto, il custode del cimitero delle auto pensa che i ragni d'argento della notte scorsa fossero solo parte di un brutto sogno. Però, quando esce e vede l'astronave del Signore dei Metalli nella sua discarica, inizia a dubitare che si sia trattato solo di un sogno. Buon Natale, Bernie, da Rom Cavaliere Spaziale!

CONTINUA...

2 commenti:

  1. Che bello il ritorno delle recensioni della serie di ROM, sarà che ho sempre amato Sal Buscema, nonostante il suo tratto "difficile" ma molto marvelliano, sarà Bill Mantlo, il bravo e sfortunato sceneggiatore tornato alla riblta di recente con il film dei Guardiani della Galassia, sarà che i primi anni ottanta sono un periodo un po' troppo sottovalutato fumettisticamente parlando ma a ROM (purtroppo non sempre sono riuscito a seguirla perchè All American Comics non sempre era reperibile nella mia città) ci sono rimasto affezionato. Dopo Howard the Duck, la Marvel non potrebbe recuperare anche questo romantico personaggio cosmico? La speranza è sempre l'ultima a morire, si dice...

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  2. Secondo me la Marvel lo farebbe al volo, ma a quanto pare ci sono dei problemi di diritti al momento insormontabili.

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