Grazie a questa miniserie di cinque numeri del 2008, si torna alle origini di uno dei membri fondatori degli X-Men (nello specifico, Angelo è stato il terzo dei componenti storici ad entrare nel gruppo) con un racconto dall’inevitabile ma appropriato sapore biblico, con tanto di percorso di discesa e redenzione, dedicato a Warren Worthington III. Origini in piena regola, poichè apprendiamo della prima volta in cui il futuro eroe scoprì la sua mutazione e come reagì ad essa, il tutto durante un convulso anno scolastico in cui Warren Worthington deve anche affrontare le angherie dei compagni di scuola e l’attacco di un fondamentalista religioso convinto che i mutanti siano la progenie del diavolo. Il cosiddetto romanzo di formazione di stampo fumettistico, dentro il quale ricadono inevitabilmente anche alcuni cliché (il compagno sfigato, il bullo del quartiere, la bionda oca giuliva), che però alla fine vengono in buona parte ribaltati.
Tuttavia i testi di Roberto Aguirre-Sacasa sono equilibrati e ben progettati, si può chiaramente notare una impostazione “teatrale” che lui conosce molto bene essendo il suo mondo di provenienza. Ma nessuno dei personaggi principali è mai fuori posto, nemmeno quelli che compaiono per poche vignette. Passiamo allora al capitolo disegni, realizzati da Adam Pollina: ammetto che inizialmente sono rimasto sconvolto, dal momento che le sue matite e il suo tratto apparivano così distanti dalle sue prime prove. In questa storia troviamo un Warren che ha gambe che sembrano lunghe chilometri e un girovita così piccolo da risultare invisibile. Ma poi questi stessi elementi mi hanno conquistato, in quanto sono funzionali all’atmosfera un po’ surreale della storia. Molto apprezzabili alcune vignette costruite come se fossero una sorta di iconografia dell’angelo biblico, simili a quelle vetrate che possiamo ammirare nelle chiese.
Oh, certo, magari c’è qualcosa che cozza con la continuity del personaggio (l’intervento del Professor Xavier, il successivo ruolo di Angelo Vendicatore, l'assenza dalla storia di Cameron Hodge), ma nulla di trascendentale a mio parere e facilmente superabile e spiegabile. Sono giunto al punto della mia vita da lettore da ormai non rimanere più di tanto turbato da queste cose, se non proprio nei casi più estremi.
Tuttavia i testi di Roberto Aguirre-Sacasa sono equilibrati e ben progettati, si può chiaramente notare una impostazione “teatrale” che lui conosce molto bene essendo il suo mondo di provenienza. Ma nessuno dei personaggi principali è mai fuori posto, nemmeno quelli che compaiono per poche vignette. Passiamo allora al capitolo disegni, realizzati da Adam Pollina: ammetto che inizialmente sono rimasto sconvolto, dal momento che le sue matite e il suo tratto apparivano così distanti dalle sue prime prove. In questa storia troviamo un Warren che ha gambe che sembrano lunghe chilometri e un girovita così piccolo da risultare invisibile. Ma poi questi stessi elementi mi hanno conquistato, in quanto sono funzionali all’atmosfera un po’ surreale della storia. Molto apprezzabili alcune vignette costruite come se fossero una sorta di iconografia dell’angelo biblico, simili a quelle vetrate che possiamo ammirare nelle chiese.
Oh, certo, magari c’è qualcosa che cozza con la continuity del personaggio (l’intervento del Professor Xavier, il successivo ruolo di Angelo Vendicatore, l'assenza dalla storia di Cameron Hodge), ma nulla di trascendentale a mio parere e facilmente superabile e spiegabile. Sono giunto al punto della mia vita da lettore da ormai non rimanere più di tanto turbato da queste cose, se non proprio nei casi più estremi.
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