Vi sono numerose figure della Resistenza Italiana che, oltre a combattere per liberare l'Italia dalla dittatura, hanno poi contribuito al governo e alla rinascita della nazione in un successivo momento. Il tutto al netto di luci e ombre che ci saranno di sicuro state. Una delle personalità più note in tal senso è Sandro Pertini, divenuto poi Presidente della Repubblica dal 1978 al 1985.
Ma queste figure sono tante e ognuna di esse ha con ogni probabilità una storia da raccontare. E la storia di Germano Nicolini, detto il Comandante Diavolo, è una di quelle che merita di essere narrata. E viene fatto in Ne è Valsa la Pena, pubblicato nel 2023 da Ottocervo, scritto da Marco Aldrighi e disegnato da Christian Galli.
Ottobre 2020: Si celebrano i funerali di Germano Nicolini, eroe della resistenza italiana nel territorio emiliano. La badante Irina, mentre si prepara ad abbandonare la sua abitazione, ritrova alcuni oggetti che le ricordano i racconti di vita vissuta tramandatile da Nicolini.
Da quando nel 1944 si guadagnò il soprannome di Comandante Diavolo sfuggendo all'esercito tedesco e, nell'immediato dopoguerra, aprì una mensa dove venivano accolti sia ex partigiani che ex repubblichini, purché questi ultimi non avessero commesso reati, attirandosi l'ira dei compaesani, del proprio partito e della chiesa.
Per chiudere con un calvario giudiziario che lo accompagnerà per quasi cinquant'anni, quando venne accusato dell'omicidio di un prete, che non aveva commesso, e per questo passò molti anni in prigione.
A così tanta distanza da quei drammatici eventi bellici, essendo ormai già passati ottant'anni, l'opera della memoria tramandata diventa qualcosa di importante, visto che ormai chi quegli eventi li ha vissuti non c'è più. Chi lo vuole, sarà così libero di approfondire suddetti eventi.
E la memoria può essere tramandata in maniera efficace tramite molti mezzi, tra cui vi è anche il fumetto, già utilizzato più volte per descrivere le tragedie della Seconda Guerra Mondiale e le sue conseguenze. Ma non solo, più in generale per raccontare gli orrori della guerra e le sue drammatiche ripercussioni.
La storia di Germano Nicolini, che pure presenta aspetti unici e particolari, diventa dunque una sorta di esempio: la storia di un uomo che ha deciso di combattere per cause giuste e ne ha pagato il prezzo, non pentendosi mai però delle proprie azioni. E ha dunque narrato la propria storia, a chiunque volesse ascoltarla, fino a quando anche la giustizia gli ha reso giustizia, per usare un gioco di parole.
Il fumetto è come una sorta di prosecuzione di quei racconti narrati da Germano Nicolini per una vita intera e la figura della badante diviene quella del lettore che (ri)scopre insieme a lei questi ricordi, prima di dare un ultimo saluto a chi ha accompagnato la sua vita. Non solo quella di Irina, ma senza che lo potessimo immaginare anche la nostra.
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