sabato 2 marzo 2024

Italians do it better? 40: Figli (2020)


Si dice che avere un figlio sia la gioia più grande che possa capitare a una persona. Dare la vita, crescere un bambino ed educarlo verso certi valori per far sì che sia pronto a diventare indipendente da adulto. E questo è sicuramente vero.
Ma non è tutto rose e fiori. Un neonato ha bisogno di costanti attenzioni e rappresenta un impegno non da poco, soprattutto in una società sempre più opprimente e che richiede a tutti degli sforzi economici, con la progressiva scomparsa delle famiglie monoreddito.
Affronta tale tematica Figli, diretto da Giuseppe Bonito, scritto da Mattia Torre e distribuito nei cinema nel gennaio 2020.
Nicola (Valerio Mastandrea) e Sara (Paola Cortellesi) sono una famiglia come tante. Hanno una figlia ed entrambi lavorano, arrivando seppur con fatica sempre alla fine del mese, ma condividendo delle felici esperienze di coppia, almeno in apparenza.
Quando Sara rimane incinta per la seconda volta, però, emergono all'improvviso tutte le tensioni e i rancori seppelliti in profondità negli ultimi anni. Mentre il matrimonio tra Nicola e Sara rischia di andare in frantumi, un mondo indifferente intorno a loro e ai loro figli osserva la loro caduta.
Il film è uno spaccato di una parte della società italiana come era immediatamente prima della pandemia e del lockdown. A voi stabilire se si sia andati verso il meglio o il peggio adesso.
Con un netto distinguo tra quello che era il panorama italiano di trent'anni fa, simboleggiato dagli indifferenti e pretenziosi genitori dei due protagonisti, e quello odierno. Come spesso accade, due generazioni con visioni distanti della vita si affrontano e si scontrano, accusando l'altra di aver causato e star causando la rovina del paese.
La favola della famiglia monoreddito, ironia della sorte distrutto da un mondo che offre un'aspettativa di vita sempre più lunga e dove si è tutelati, ormai non esiste più ed è stata sostituita da una realtà che in questa pellicola si presenta come una sorta di distopia.
Dove le persone di buona volontà, che non sono sulla soglia della povertà, vengono schiacciate dalla crisi economica e abbandonate da tutti. Dagli amici, che al massimo si limitano a una parola di conforto, allo stato, che offre loro degli aiuti ma non un vero sostegno.
Però questa è anche una storia d'amore. Un amore in difficoltà, ovviamente. E di solito le storie d'amore finiscono bene. Eppure, come possono due persone comuni sovrastare difficoltà in apparenza insormontabili?

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