giovedì 24 luglio 2025

Libri a caso: L'Ombra Cinese


Un delitto può accadere in molti luoghi, in spazi ristretti come ampi, quali ad esempio le brughiere o una località di villeggiatura.
Ma un delitto, che è faccenda umana, può verificarsi anche in quello che è il luogo dove un gran numero di esseri umani è presente in uno spazio limitato, ovvero il condominio. Luogo dove si concentrano anche le disgrazie e le miserie umane. Come raccontato da Georges Simenon in L'Ombra Cinese (L'Ombre Chinoise), pubblicato nel 1932.
In un condominio situato a Place des Vosges a Parigi viene ucciso l'imprenditore di prodotti farmacologici Raymond Couchet, probabile vittima di una rapina finita male. Chiamato dalla portiera dello stabile, il Commssario Maigret inizia a indagare sul caso, scoprendo in realtà un diverso scenario.
Per quanto riservato e rispettato da tutti, infatti, Raymond Couchet aveva una vita turbolenta che coinvolgeva una ex moglie, la compagna attuale e un'amante con cui si intratteneva spesso e volentieri. Inoltre dal primo matrimonio aveva avuto un figlio, spiantato, scansafatiche e che gli chiedeva sempre soldi. Tutte persone che ruotano in una giostra di emozioni, tradimenti e avversità di cui Maigret deve riuscire a venire a capo.
Dante Alighieri concepì l'Inferno come una serie di gironi strutturati in più cerchi dove i dannati vengono puniti a seconda del peccato da loro commesso. E il condominio che appare in questa storia sembra proprio un'estensione di questi gironi infernali.
Persone infelici, gente semiinferma di mente rinchiusa in casa, povertà diffusa per alcuni condomini, malelingue e malcelate invidie. Comportamenti dell'animo umano che rimangono costanti nel tempo e che portano a delle tragiche conseguenze.
Sostanzialmente buona parte dell'azione del libro si svolge in questo spazio, sottolineata da lunghi dialoghi tra Maigret e gli abitanti dello stabile. Il Commissario non è certo il divin poeta e non si limita solo a osservare, ma interviene in maniera diretta e compie quel cammino che lo porta metaforicamente a riveder le stelle, ovvero a risolvere il mistero.
Sappiamo bene oramai come Maigret più va avanti nella ricerca della verità più diventa insofferente verso certe bassezze dell'animo umano, pronto a far di tutto - persino a uccidere - pur di garantirsi un tornaconto personale.
Ma forse, pur avendo visto finora solo poco più di dieci romanzi con protagonista il Commissario di Parigi, mai vi è stato finale più amaro di quello presente in questo libro, che convince Maigret a trovare sollievo presso i suoi affetti più cari.
Laddove non esiste viltà, avidità e menzogna. Un piccolo purgatorio tramite cui Maigret riesce a fuggire da un inferno composto da quattro mura.

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