1979: Viene pubblicato il romanzo La Scelta di Sophie (Sophie's Choice), scritto da William Styron.
La storia si svolge qualche tempo dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Stingo, un giovane e aspirante scrittore rimasto senza lavoro, si trasferisce in una pensione di Brooklyn, dove spera di scrivere il libro che lo renderà famoso.
Qui conosce altri due inquilini: Sophie Zawistowska, una sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz, e Nathan Landau, un autoproclamatosi genio che afferma di lavorare per una compagnia farmaceutica, ma che in realtà è un paranoico e schizofrenico, oltre a far abuso di farmaci. I due stanno insieme, ma la loro relazione è molto complicata a causa del comportamento imprevedibile di lui e dei suoi scatti d'ira e di gelosia.
Col passare del tempo, Stingo fa amicizia con Sophie e apprende del suo tragico passato, che lo ha portata a essere imprigionata nel campo di concentramento di Auschwitz dove per qualche tempo è stata la stenografa personale di Rudolf Hess. Cercando di sfruttare questo legame, Sophie ha provato a far uscire suo figlio dal campo, ma invano.
Tuttavia il ricordo più drammatico è legato a quando Sophie giunse al campo di concentramento coi suoi due figli e venne costretta da un medico a compiere la scelta, scegliere chi dei suoi due figli dovesse sacrificare.
Stingo si innamora di Sophie e vorrebbe fuggire con lei, ma i tremendi ricordi del suo passato la perseguitano e, complice anche il comportamento autodistruttivo di Nathan Landau, decide infine di suicidarsi insieme al suo compagno ingerendo del cianuro.
Pochi anni dopo, il romanzo diviene il soggetto di un adattamento cinematografico.
I diritti cinematografici sull'opera di William Styron vengono opzionati, poco dopo la sua pubblicazione, da Alan Pakula grazie a un investimento di Keith Barish, un imprenditore che ha esordito da poco come produttore cinematografico. Al progetto partecipa anche Martin Starger della Incorporated Television Company (ITC).
Per la regia viene contattato Mike Nichols, ma costui non è interessato. Gli viene proposto allora di dividere le riprese: lui si occuperebbe di quelle ambientate a New York, mentre Milos Forman - un suo caro amico - di quelle ambientate nel passato. Ma anche questo approccio non risulta efficace.
Alan Pakula riceve allora l'incarico sia come sceneggiatore che come regista del film, completando una prima bozza nel 1980. Costui ha in mente in principio per le parti principali di farle interpretare a tre attori poco noti al pubblico, ma capisce ben presto che occorre almeno una star di rilievo.
Per il ruolo di Sophie, dunque, il regista prende in considerazione Liv Ullmann. Tuttavia ,vi è un'altra attrice molto interessata a ottenere questa parte ed è Meryl Streep.
Costei è venuta in possesso di una copia della prima bozza di sceneggiatura tramite un suo amico della Yale Drama School e desidera ardentemente ottenere questo ruolo. Facendo presente il suo interesse, Pakula le offre la parte nell'estate del 1980, ma lei - impegnata con le riprese di La Donna del Tenente Francese (The French Lieutenant's Woman) - attende che la sceneggiatura venga completata.
Quando questo avviene, la scelta finale per la protagonista è limitata a due attrice: una di esse è Meryl Streep, appunto, mentre la seconda è Magdaléna Vášáryová. Meryl Streep continua a dimostrare il suo fervente desiderio di ottenere la parte, tanto da giungere - così si dice almeno, ma non sarebbe molto nelle sue corde - a richiedere ad Alan Pakula di ottenere l'incarico mettendosi in ginocchio davanti a lui e implorandolo in tal senso.
Alla fine comunque la parte le viene assegnata. In preparazione, l'attrice per alcuni mesi apprende come parlare in lingua tedesca e come avere un credibile accento polacco, raggiungendo livelli di fluidità eccezionali in entrambi i casi.
Per il ruolo di Nathan Landau, Alan Pakula è rimasto favorevolmente impressionato da Kevin Kline, che ha ammirato in una rappresentazione teatrale de I Pirati di Penzance (The Pirates of Penzance). Kevin Kline ha anche contribuito alle riprese cinematografiche di questo musical, che però viene distribuito solo in un secondo momento. Questa pellicola rappresenta dunque il suo debutto cinematografico.
La parte di Stingo viene affidata a Peter MacNicol, che prevale su circa cinquanta altri attori, tra cui Timothy Hutton.
Le riprese iniziano in via ufficiale il primo marzo 1982, tenendosi a New York e a Zagabria, in Yugoslavia (l'attuale Croazia) per le scene ambientate nel passato.
In principio l'intento è di effettuare le riprese direttamente in Polonia e presso il campo di Auschwitz, ma l'instabilità politica dell'epoca della nazione polacca (si era nel pieno svolgimento delle lotte sindacali contro il governo comunista) costringe la produzione a prendere una differente decisione.
Per le scene ambientate nel campo di concentramento di Auschwitz viene richiesto a Meryl Streep di perdere alcuni chili.
La scena più difficile da girare per Meryl Streep si rivela, inevitabilmente, quella della scelta. L'attrice infatti è divenuta da poco tempo madre di un bambino, Henry, primogenito del matrimonio con lo scultore Don Gummer, e - anche se in senso più lato - ha perso tre anni prima il primo compagno, John Cazale, a causa di una grave malattia.
Meryl Streep effettua questa scena una sola volta e si rifiuta di rigirarla, anche solo in parte, ritenendola troppo forte e devastante a livello emotivo. Inoltre, si rifiuta di rivederla, anche negli anni successivi, rimanendo sempre turbata quelle volte in cui suddetta scena viene trasmessa in un programma televisivo in cui lei è ospite.
Le riprese si concludono il primo giugno 1982.
La Scelta di Sophie (Sophie's Choice) viene distribuito nei cinema americani a partire dall'otto dicembre 1982. A fronte di un budget di 12 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare 30 milioni di dollari.
Per la sua interpretazione, Meryl Streep si aggiudica il secondo Oscar della sua carriera, nella categoria miglior attrice, dopo quello ottenuto per Kramer Contro Kramer (Kramer vs. Kramer). Alla cerimonia di premiazione, l'attrice ritira il premio incinta di cinque mesi della secondogenita, Mamie.
Dovranno poi passare altri ventinove anni perché l'attrice ottenga questo riconoscimento per la terza volta... ma questa è un'altra storia.
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