martedì 6 gennaio 2015

Rom Gli Anni Perduti: Rom Spaceknight 33

08/1982
I MIEI OCCHI HANNO VISTO LA GLORIA (MINE EYES HAVE SEEN THE GLORY...)
Bill Mantlo (storia)-Sal Buscema (matite)-Joe Sinnott (chine)-Ben Sean (colori)-Ann Nocenti/Jim Shooter (supervisione)

Maine: In una fredda notte d'aprile, su un solitario promontorio, una giovane ragazza dai capelli biondi si trova vicino al dirupo di una scogliera. Dietro di lei giunge una anziana donna, che tiene al guinzaglio un cane dall'aspetto truce. La ragazza si chiama Sybil e non conosce altro posto che questo solitario promontorio e la sua casa, ed è così sin da quando è nata, tredici anni fa. L'anziana donna, zia Mara, sua tutrice da anni, le chiede cosa stia facendo qui da sola, a pochi metri da una brusca caduta e da un mare in burrasca: Sybil risponde che sta attendendo il ritorno dei suoi genitori. Sono salpati molti anni fa, diretti verso una lontana e misteriosa destinazione, ma lei non ha ancora perso la speranza di rivederli. Zia Mara però vanifica le sue aspettative: ormai è passato molto tempo dalla loro partenza, non torneranno più, farà meglio ad abbandonare ogni speranza. E comunque Sybil non potrebbe accorgersene, dal momento che è totalmente cieca e deve farsi guidare per le sue passeggiate dal cane, Conquistador. Costui, sbavando, si piazza davanti alla ragazza e quasi la spinge verso le scale che portano alla sua dimora. Anche se cieca, ultimamente una luce ha fatto capolino nell'oscurità di Sybil e all'interno di quella luce vi era una strana e solitaria figura: un cavaliere con un'armatura scintillante. Per la ragazza è un angelo che verrà per ricongiungerla ai suoi genitori: Sybil si augura vivamente che questo momento giunga al più presto.
Clairton: La primavera è già pienamente sbocciata in questa piccola comunità del West Virginia. Librato in volo, Rom dà un ultimo saluto alla città che è stata la sua casa sin dal suo arrivo sulla Terra. I cittadini radunati sotto di lui lo acclamano, dispiacendosi per la sua partenza: se non fosse stato per lui, sarebbero ormai divenute vittime degli Spettri Neri. Ma adesso il Cavaliere Spaziale deve recarsi in altre città, altre nazioni, per continuare la sua lotta contro i malvagi alieni, non ha più alcun motivo di rimanere qui. Tra la gente raccolta a dire addio, vi sono due persone a cui il Cavaliere Spaziale è stato molto legato in questi ultimi tempi: Steve Jackson e Brandy Clark. La donna piange disperata: perchè Rom se ne deve andare? Qui aveva una casa, degli amici ed una persona che gli voleva bene nonostante la sua armatura. Pur non essendo troppo sorpreso da questa rivelazione, Steve chiede alla sua ex fidanzata se ami davvero Rom. Lei risponde di sì, con tutto il suo cuore, l'ha amato fin dal primo momento che l'ha incontrato e adesso desidera riunirsi a lui ad ogni costo. Steve le domanda come, dopotutto Rom non è un uomo. Brandy ribatte che allora dovrà trovare un modo per non essere una donna!
Intanto il Cavaliere Spaziale passa davanti all'ufficio che ospita la redazione dell'unico quotidiano della città, il Clairton Clarion. All'interno qualcuno batte freneticamente un articolo su una macchina da scrivere, ma si ferma quando vede Rom allontanarsi dalla città: è Mack Killburn, nuovo dipendente del giornale, che come Rom è impegnato in una crociata personale. Il mondo deve venire a conoscenza della minaccia incombente degli Spettri Neri e lui è la persona più indicata per portare a termine questo compito: il problema è... gli crederanno? Nel frattempo Rom è quasi uscito da Clairton, ma prima passa sopra la casa di Brock Jones. L'eroe noto come Torpedo, che dopo lo scontro con Hybrid è costretto ad appoggiarsi ad una stampella, e la sua famiglia si sono radunati nel giardino per salutare il Cavaliere Spaziale. Il volto di Brock Jones è dispiaciuto per più di un motivo: vorrebbe essere accanto a Rom ora, per poterlo degnamente scortare fuori dalla città nella sua identità supereroistica. Ma sua moglie Lorraine ed i suoi figli lo incoraggiano: si è comportato bene ed ora è l'unico che può opporsi ad un eventuale ritorno degli Spettri Neri a Clairton. E di certo Rom ha fiducia in lui per questa missione.
Finalmente il Cavaliere Spaziale oltrepassa i confini della città che è giunto ad amare, mentre cupi pensieri si agitano nella sua mente: deve adesso considerarsi per sempre uno straniero in terra straniera? Galador, il suo mondo natale, è perduto, la sua orbita spaziale spostata chissà dove da Galactus (V. All American Comics 50). Occorrerebbero secoli per ritrovarlo, secoli durante i quali la Terra ed altri mondi sarebbero alla mercé degli Spettri Neri. Abbandonare la sua missione ora significherebbe abbandonare anche la fiducia che ha in questo mondo e ripudiare il giuramento che ha fatto, debellare per sempre la minaccia degli Spettri Neri. Oltretutto, anche se ritrovasse Galador, cosa potrebbe offrirgli? Quella sua parte di umanità che era conservata lì è andata distrutta, non potrà mai tornare ad essere un uomo, non potrà mai abbracciare Brandy Clark, tenerla stretta tra le sue braccia. Ritenendosi più macchina che uomo, Rom non ha il coraggio di professarle il suo amore. Se dunque il suo destino è quello di rimanere un freddo cyborg, allora l'unica cosa che gli resta è portare avanti la sua guerra. Così attiva il suo Analizzatore di Energia, settandolo ad ampio raggio per ricercare i suoi nemici e nello stesso tempo dimenticare almeno temporaneamente il suo tormento.
Maine: Una sinistra e fredda nebbia avvolge la casa sul promontorio, mentre nella sua stanza Sybil ricorda tempi più felici, quelli della sua infanzia, così pieni di vita accanto ai suoi genitori. L'oscurità giunse in seguito, con l'arrivo di zia Mara che le disse che i suoi se n'erano andati e non sarebbero mai più ritornati: secondo i dottori fu lo shock conseguente a questa rivelazione che causò la cecità della ragazza. Intanto, all'esterno, uno stormo di pipistrelli si dirige con sicurezza verso la casa sul promontorio. Una volta atterrati, mutano forma, assumendo un aspetto più sinistro: quello degli Spettri Neri! Zia Mara apre loro la porta e li invita ad entrare, guidandoli lungo gli ampi corridoi della sua dimora. Sybil ha udito delle strane voci e degli strani movimenti, dunque è uscita dalla sua stanza per andare a controllare: strano, sua zia non ha mai degli ospiti. Chi sono? Vuole saperlo. Così si avvicina alla porta della sala dove si sono recati sua zia e gli alieni, appoggiandovi l'orecchio per origliare i loro discorsi: quello che sente le ghiaccia il cuore.
Uno degli Spettri Neri ha una rimostranza da fare: sono passati anni da quando hanno ucciso i proprietari di questa casa per poterla usare come base per infiltrarsi nell'area circostante, tuttavia loro figlia è ancora viva. Come mai? Perchè, a detta di zia Mara, Sybil è giovane e vulnerabile, perfetta per i loro prossimi scopi. Poi indica Conquistador: era solo un insignificante cane prima che la loro scienza e magia lo trasformassero in un Segugio della Nebulosa Oscura, un rintracciatore telepatico selvaggio e totalmente fedele ai suoi creatori. Fino ad ora, gli Spettri Neri hanno mutato solamente degli animali, ma zia Mara vorrebbe vedere applicate le loro arti arcane su un essere umano. Su Sybil. All'esterno, la ragazza rimane scioccata per quanto ha udito: deve fuggire subito. Ma per il panico, voltandosi, urta un vaso situato sull'orlo di un tavolo e lo fa cadere sul pavimento, dove si infrange. Il rumore viene udito dagli Spettri Neri e zia Mara, la quale manda Conquistador all'assalto. L'essere abbandona così la sua guisa animale per assumere quella più letale di Segugio della Nebulosa Oscura. Sybil ode i suoi latrati e prova disperatamente ad aprire la porta d'ingresso, ma scopre che per qualche ragione è bloccata. Conquistador le è ormai a pochi passi quando improvvisamente la porta si spalanca e la ragazza cade riversa al suolo. Quando si rialza avverte una presenza vicino a lei: è Rom, Cavaliere Spaziale, guidato fin qui dal suo Analizzatore di Energia. Il cyborg afferra prontamente il Segugio alla gola, sbattendolo poi violentemente sul terreno ed esortando nello stesso tempo Sybil a fuggire e a nascondersi. Lei esegue prontamente, ma per la paura e la disperazione si dirige verso le mefitiche brughiere, che potrebbero offrirle non la salvezza, ma la morte. Nello stesso momento dalla casa escono gli Spettri Neri, che subito si tramutano in mostruose creature ed iniziano ad inseguire la ragazza.
Intanto, Rom continua ad affrontare il Segugio, mentre zia Mara assiste alla battaglia, certa che alla fine la sua creazione trionferà. Per sfuggire alla ferrea presa del Cavaliere Spaziale, Conquistador diviene momentaneamente intangibile, scivolando sotto il terreno e riemergendone poco dopo, alle spalle dell'eroe: colto di sorpresa, Rom viene colpito dagli artigli della creatura, che ha anche il buon senso di rimanere in gran parte intangibile. Un freddo mortale pervade i circuiti del cyborg, mentre il Segugio mette in atto una massiccia distruzione dei suoi sistemi interni: poi, certo del fatto che la sua preda sia ormai vinta, l'essere diviene nuovamente tangibile per assestare il colpo di grazia. Ciò segna la sua fine. Rom gli scarica contro una raffica infuocata, costringendolo ad arretrare, poi gli assesta un violento pugno al volto. Il Cavaliere Spaziale sa che più perde tempo in questa battaglia, più la vita di Sybil è in pericolo, dunque deve concluderla al più presto: perciò mette da parte la pietà che prova per colui che un tempo era solo un innocuo cane e richiama dal subspazio il Neutralizzatore. Il Segugio balza contro di lui, ma Rom fa fuoco, colpendolo e facendolo tornare alla sua guisa animale: Conquistador guaisce per il dolore, poi cade violentemente in mare, a pochi metri dagli appuntiti scogli. Per esseri come lui non può purtroppo esservi l'esilio nel Limbo.
Rom è dispiaciuto per quanto è stato costretto a fare e vuole che la responsabile paghi per questo crimine: si volge così verso zia Mara. Ma costei è una Strega Suprema degli Spettri Neri, dalle incredibili capacità: richiama a sé la nebbia, attorniandosene come un sudario, poi si trasforma in un essere totalmente nero, che cresce di dimensioni di fronte agli occhi attoniti di Rom. Mara è un parto della Nebulosa Oscura, un suo mostro, antico già quando Wraithworld era agli albori della sua esistenza. La Strega tende una sua mano tenebrosa verso il Cavaliere Spaziale, il quale però non si fa incantare e col suo Neutralizzatore spara contro il mostruoso essere, il quale viene privato dei suoi poteri magici, spogliato della sua guisa oscura e catapultato nel Limbo. Rom non perde tempo ulteriore e parte subito alla volta delle brughiere, alla ricerca di Sybil.
La ragazza sta ancora fuggendo, gli Spettri Neri sempre alle sue calcagna. Seppur cieca, ha un vantaggio sui suoi inseguitori: conosce questi territori meglio di loro, li percorre fin dalla sua nascita. Ma sarà sufficiente? Rom vola più veloce, fino a trovare Sybil appoggiata ad un albero. Dopo essersi fatto riconoscere, le chiede cosa ne sia stato degli Spettri Neri: lei risponde che, dal momento che le brughiere non erano il loro territorio naturale, non erano pronti ad affrontare i pericoli che esse offrono. Ad un certo punto ha avvertito la vicinanza della loro malvagità, poi li ha sentiti urlare, infine vi è stato unicamente il silenzio. Segno che le brughiere l'avevano protetta. Col suo visore, Rom vede dove sono finiti gli Spettri Neri: dentro una pozza mefitica, senza fondo e senza alcun appiglio. Dove sono irrimediabilmente affogati.

CONTINUA...

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