2 aprile 1994. Segnatevi questa data, è importante e non fu un pesce d'aprile in ritardo: fu il giorno in cui gli albi Marvel Italia esordirono nelle edicole.
Come abbiamo visto nei precedenti capitoli, la transizione dal vecchio al nuovo status non fu semplice e non si era ancora visto il "meglio". Il mese prima c'era stata Lucca Comics (sì, è esistito un tempo in cui questa manifestazione si teneva due volte l'anno e, incredibile a dirsi, all'interno di uno spazio chiuso!). Insomma, il palcoscenico perfetto per presentare questa nuova, importante realtà editoriale. Molti fan accorsero per essere testimoni di questo evento storico, molti fan rimasero delusi.
Eh sì, poichè, per motivi legati alla sicurezza della struttura principale, il Palazzetto dello Sport, ritenuto non adeguato, intervenne la polizia che sbarrò le entrate e consentì l'ingresso scaglionato solo a piccoli gruppi alla volta. Un vero incubo a detta di chi ha vissuto quella manifestazione. Siccome noi italiani non ci facciamo mai mancare nulla, erano presenti anche alcuni autori americani, che a parte stringere le mani ai propri fan aldilà della cancellata poco altro poterono fare. I cinque numeri zero della Marvel Italia, lì in eccezionale anteprima, rischiarono di rimanere lettera morta. Ma non fu così.
Alcuni albi entrano nella storia, a volte subito, a volte perchè acclamati nel tempo. Il numero 0 dell'Uomo Ragno rientrò di prepotenza nella prima categoria e non per le storie che conteneva, bensì per l'appendice curata da Marco Lupoi. Con idee molto chiare e varie pagine a disposizione, Lupoi spiegò per filo e per segno i piani editoriali di tutte le testate Marvel Italia (anche di quelle che dovevano ancora uscire). Idee frutto di una ormai esperienza quasi decennale nel campo dell'editoria, che risaliva fin dai timidi e impacciati esordi come collaboratore della Labor. Chiaro che a rileggere quell'editoriale 20 anni dopo si nota la "polvere", ma questo non intacca il suo valore.
Oltre all'Uomo Ragno, uscirono altri numeri zero dedicati a X-Men, Fantastici Quattro, Devil & Hulk (una novità editoriale su cui nessuno all'epoca avrebbe scommesso) e Thor. Storie di poche pagine, autoconclusive, di cui oggi non rimarrebbe traccia, se non fosse che hanno segnato il cambio di un'epoca.
Come forse intuibile, il "gruppo Lupoi" non fece affidamento su redattori provenienti da due ex editori licenziatari - Comic Art e Play Press - non tanto (è solo una mia opinione) perchè con alcuni di loro aveva avuto qualche contrasto, ma semplicemente perchè preferì avere accanto a sè persone che già conosceva, di cui aveva potuto valutare la professionalità. Sostanzialmente quasi tutto il gruppo Star che lavorava sulle testate Marvel - redattori, letteristi, traduttori - si trasferì alla Marvel Italia, anche se ci fu qualche nuovo innesto. Tra i volti nuovi un nome che spesso passa inosservato, forse perchè non compare in evidenza all'interno dei redazionali o degli albi: proveniente da Disney (toh, guarda un po'), Simone Airoldi cercò di partire subito in quarta con questa nuova avventura.
Solo che, si sa, a volte per andare troppo veloce si rischia di deragliare.
Errata Corrige: Mi è stato fatto giustamente notare che fu Vendicatori e non Thor il quinto numero zero.
Errata Corrige: Mi è stato fatto giustamente notare che fu Vendicatori e non Thor il quinto numero zero.
Thor? Vendicatori vorrai dire?
RispondiEliminaDiciamo che sarebbe stato meglio dire "Capitan America & Thor". Il numero zero di Vendicatori fu pubblicato, ma non nella prima tornata.
RispondiEliminaè il contrario.
RispondiEliminaad aprile usci vendicatori zero
in autunno capitan america si trasformo in cap e thor e usci lo zero. ;)
Niente, allora sono fuso e la cosa va corretta :)
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