Immagino succeda anche a voi di ritrovare ogni tanto, nella pila di fumetti che dovete ancora leggere, un volume che vegeta lì da mesi, se non addirittura anni, magari perchè il titolo non vi attirava più di tanto o semplicemente ve ne siete dimenticati. Poi però lo leggete e rimanete piacevolmente stupiti. La miniserie, datata 2004, che ho scoperto e letto di recente è appunto stata questa piacevole sorpresa: sto parlando di Powerless, mini di 6 numeri scritta dagli sceneggiatori televisivi Matt Cherniss e Peter Johnson e disegnata da Michael Gaydos, l'artista di Alias che per questa storia di sicuro ha deciso che Alex Maleev era un buon modello a cui ispirarsi (non gliene facciamo una colpa, sia ben chiaro).
Diciamolo subito, l'idea alla base della storia non è nulla di originale: dimostrare che il coraggio e l'altruismo di alcuni eroi (Devil, Uomo Ragno e Wolverine nello specifico) esistano aldilà dei loro superpoteri. Premesso questo, però, il tema centrale di tutta la miniserie, ovvero la narrazione delle vicende che coinvolgono tre semplici "esseri umani" di nome Matt Murdock, Peter Parker e Logan è a mio avviso veramente ben narrato, senza eccedere in inutili spiegazionismi o psicologismi (se questo termine non è mai stato usato prima, ne reclamo la paternità). Inoltre non si toglie il lusso (sarebbe stato anche semplice farlo) di intrecciare le varie storie tra loro. Ognuno dei protagonisti prosegue per la sua strada, che porterà ad una tragedia o ad un apparente lieto fine. Unico collante, uno psicologo con cui i tre entreranno in contatto, William Watts, di cui scopriremo l'identità Marvel solo nell'ultima pagina (un piccolo colpo di scena davvero ben fatto).
L'edizione italiana credeva così tanto in Devil... che l'ha depennato come protagonista dal titolo della copertina, lasciando l'onore della ribalta solo all'Uomo Ragno e Wolverine. Va beh, si può perdonare. Nelle note finali si parla anche di un possibile seguito, che però non è mai stato realizzato: forse è meglio così, alla fin fine.
Torno a rovistare nella pila di fumetti lasciati in sospeso, visto mai che scopra qualche altra perla...
Diciamolo subito, l'idea alla base della storia non è nulla di originale: dimostrare che il coraggio e l'altruismo di alcuni eroi (Devil, Uomo Ragno e Wolverine nello specifico) esistano aldilà dei loro superpoteri. Premesso questo, però, il tema centrale di tutta la miniserie, ovvero la narrazione delle vicende che coinvolgono tre semplici "esseri umani" di nome Matt Murdock, Peter Parker e Logan è a mio avviso veramente ben narrato, senza eccedere in inutili spiegazionismi o psicologismi (se questo termine non è mai stato usato prima, ne reclamo la paternità). Inoltre non si toglie il lusso (sarebbe stato anche semplice farlo) di intrecciare le varie storie tra loro. Ognuno dei protagonisti prosegue per la sua strada, che porterà ad una tragedia o ad un apparente lieto fine. Unico collante, uno psicologo con cui i tre entreranno in contatto, William Watts, di cui scopriremo l'identità Marvel solo nell'ultima pagina (un piccolo colpo di scena davvero ben fatto).
L'edizione italiana credeva così tanto in Devil... che l'ha depennato come protagonista dal titolo della copertina, lasciando l'onore della ribalta solo all'Uomo Ragno e Wolverine. Va beh, si può perdonare. Nelle note finali si parla anche di un possibile seguito, che però non è mai stato realizzato: forse è meglio così, alla fin fine.
Torno a rovistare nella pila di fumetti lasciati in sospeso, visto mai che scopra qualche altra perla...
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