La storia dei Capitan Marvel made in Marvel ha spesso un tratto comune: il prescelto per questo titolo lo conosciamo quando si trova dall'altro lato della barricata e, per un motivo o per l'altro, è un nemico della Terra. Salvo poi cambiare atteggiamento e divenire uno dei suoi protettori. A questa sorte non è sfuggito nemmeno il prossimo Capitan Marvel.
NOH-VARR
Un personaggio che, come Monica Rambeau, è spesso soggetto a cambi di alias. Apparve la prima volta come Marvel Boy nella miniserie omonima del 2000 scritta da Grant Morrison e disegnata da J.G. Jones. Unico sopravvissuto del suo equipaggio, quest'alieno dei Kree si ritrovò a fronteggiare il folle Dr. Midas, spalleggiato dalla non meno folle figlia di Midas, Oubliette. Questo lo portò tuttavia anche a scontrarsi con lo SHIELD e, pur avendo alla fine la meglio su Midas, venne incarcerato mentre Oubliette annunciava in mondovisione una jihad cosmica.
Nelle intenzioni di Morrison, questa doveva essere sia la prima parte di una trilogia che una trama ambientata nell'Ultimate Universe, il quale avrebbe esordito ufficialmente di lì a poco. Da qui la presenza di uno SHIELD decisamente particolare e una breve apparizione dei Fantastici Quattro (la cui testata Ultimate Morrison avrebbe voluto inaugurare) reduci da un viaggio nella Zona Positiva. La cosa tuttavia non si concretizzò e così alla fine Marvel Boy venne inserito nel Marvel Universe.
La sua successiva apparizione degna di rilievo fu nella miniserie New Avengers: Illuminati, in cui il suo percorso di crescita cambiò e il personaggio cominciò ad essere gestito da Brian M. Bendis. Reed Richards e soci fecero una visita in prigione a Noh-Varr, ancora determinato a dichiarare guerra alla razza umana, e gli raccontarono di Mar-Vell, un kree come lui, e della sua vita da eroe, invitandolo a prendere esempio da lui. La cosa ebbe un peso determinante quando, durante l'invasione segreta degli Skrull, Noh-Varr si imbattè in Khn'nr, lo skrull che si era finto Mar-Vell per qualche tempo, che morì tra le sue braccia. Il vedere un nemico giurato della sua razza difendere la Terra e morire per essa come Capitan Marvel, lo spinse a raccogliere questa gloriosa eredità.
Sfortunatamente per Noh-Varr, non durò molto poichè il suo mentore in questa nuova identità fu Norman Osborn che lo volle nei suoi Oscuri Vendicatori, facendolo manipolare da Moonstone e mascherando le sue vere intenzioni. Solo che Moonstone, come sempre, fece il doppio gioco e fece intuire a Noh-Varr come le motivazioni di Osborn non fossero poi così nobili: disgustato, Noh-Varr abbandonò il gruppo da un giorno all'altro e in seguito, col Regno Oscuro di Osborn decaduto, si affiliò ai Vendicatori col nuovo nome in codice di Protettore. In questa identità aiutò gli eroi più potenti della Terra contro varie minacce, tra cui anche il suo ex mentore Osborn.
Alla fine, però, la Suprema Intelligenza Kree gli ordinò di prelevare a tutti i costi un frammento della Forza Fenice, la quale avrebbe ridato vita alla razza dei Kree. Noh-Varr eseguì e per questo non esitò a mettersi contro i suoi stessi compagni di squadra. Quando però capì che la Suprema Intelligenza avrebbe lasciato la Terra al suo destino contro la Fenice, Noh-Varr si ribellò e riconsegnò il frammento ai Vendicatori, i quali non perdonarono il suo tradimento e gli intimarono di non rimettere più piede sulla Terra.
La sua storia dunque non è ancora finita, come neppure quella dei Capitan Marvel made in Marvel.
Nelle intenzioni di Morrison, questa doveva essere sia la prima parte di una trilogia che una trama ambientata nell'Ultimate Universe, il quale avrebbe esordito ufficialmente di lì a poco. Da qui la presenza di uno SHIELD decisamente particolare e una breve apparizione dei Fantastici Quattro (la cui testata Ultimate Morrison avrebbe voluto inaugurare) reduci da un viaggio nella Zona Positiva. La cosa tuttavia non si concretizzò e così alla fine Marvel Boy venne inserito nel Marvel Universe.
La sua successiva apparizione degna di rilievo fu nella miniserie New Avengers: Illuminati, in cui il suo percorso di crescita cambiò e il personaggio cominciò ad essere gestito da Brian M. Bendis. Reed Richards e soci fecero una visita in prigione a Noh-Varr, ancora determinato a dichiarare guerra alla razza umana, e gli raccontarono di Mar-Vell, un kree come lui, e della sua vita da eroe, invitandolo a prendere esempio da lui. La cosa ebbe un peso determinante quando, durante l'invasione segreta degli Skrull, Noh-Varr si imbattè in Khn'nr, lo skrull che si era finto Mar-Vell per qualche tempo, che morì tra le sue braccia. Il vedere un nemico giurato della sua razza difendere la Terra e morire per essa come Capitan Marvel, lo spinse a raccogliere questa gloriosa eredità.
Sfortunatamente per Noh-Varr, non durò molto poichè il suo mentore in questa nuova identità fu Norman Osborn che lo volle nei suoi Oscuri Vendicatori, facendolo manipolare da Moonstone e mascherando le sue vere intenzioni. Solo che Moonstone, come sempre, fece il doppio gioco e fece intuire a Noh-Varr come le motivazioni di Osborn non fossero poi così nobili: disgustato, Noh-Varr abbandonò il gruppo da un giorno all'altro e in seguito, col Regno Oscuro di Osborn decaduto, si affiliò ai Vendicatori col nuovo nome in codice di Protettore. In questa identità aiutò gli eroi più potenti della Terra contro varie minacce, tra cui anche il suo ex mentore Osborn.
Alla fine, però, la Suprema Intelligenza Kree gli ordinò di prelevare a tutti i costi un frammento della Forza Fenice, la quale avrebbe ridato vita alla razza dei Kree. Noh-Varr eseguì e per questo non esitò a mettersi contro i suoi stessi compagni di squadra. Quando però capì che la Suprema Intelligenza avrebbe lasciato la Terra al suo destino contro la Fenice, Noh-Varr si ribellò e riconsegnò il frammento ai Vendicatori, i quali non perdonarono il suo tradimento e gli intimarono di non rimettere più piede sulla Terra.
La sua storia dunque non è ancora finita, come neppure quella dei Capitan Marvel made in Marvel.
PROSSIMAMENTE: PHYLA
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