GENIS
Nato da Elysius con una fecondazione in vitro made in Titano e fatto crescere rapidamente per non essere oggetto di vendetta da parte dei nemici di Mar-Vell (alla Marvel negli anni '90 si fumavano robe pesanti a volte), il personaggio di Genis-Vell fece la sua prima apparizione con l'alias Legacy su Silver Surfer Annual 6 grazie a Ron Marz e Ron Lim, in cui era convinto di essere il figlio di Starfox. Venuto a conoscenza della verità, Genis iniziò un percorso di formazione che continuò su alcuni numeri della testata dedicata al surfista e sulla miniserie Cosmic Powers, in cui si dimostrò degno del suo retaggio non uccidendo l'assassino di suo padre, Nitro.
Genis ebbe l'onore poi nel 1996 della prima serie regolare a lui dedicata (un'uscita anche questa, probabilmente, dettata da ragioni di mantenimento del trademark), intitolata appunto Captain Marvel, alias che adottò in via definitiva comunque soltanto al termine del quarto numero completando così la sua formazione. La testata però chiuse i battenti due numeri dopo, nonostante il suo sceneggiatore Fabian Nicieza avesse già pianificato il successivo story-arc. Il personaggio rimase nel limbo un paio d'anni fino a quando comparve, in una versione più adulta, come uno dei protagonisti della straordinaria maxiserie del 1998/1999 Avengers Forever di Kurt Busiek e Carlos Pacheco, che tutti voi dovreste leggere almeno 6 volte nel corso della vostra vita.
Nel dodicesimo e ultimo numero, Genis (così come fece suo padre anni prima) si fuse a livello molecolare con Rick Jones per salvargli la vita e la sua personalità del presente assunse l'aspetto del Genis del futuro. Sempre come accaduto a suo padre, Genis poteva scambiarsi di posto con Rick solo sbattendo le Nega-Bande per uscire dalla Zona Negativa in cui era confinato: era dunque il tempo di una nuova serie regolare. Esordì alla conclusione di Avengers Forever e fu scritta da Peter David, che nei suoi 35 numeri di vita diede alle storie un tono molto leggero e ironico, nonostante trattasse anche alcuni temi delicati come la vecchiaia o la bisessualità. Lo sceneggiatore ne approfittò inoltre per recuperare il personaggio di Miguel O'Hara (lo Spider-Man del 2099) e parte della cosmogonia Marvel lasciata nel dimenticatoio (Drax, Dragoluna, il Magus).
Mai ai vertici delle classifiche, la serie venne coinvolta alla fine in una diatriba/marchettone pubblicitario con l'allora presidente della Marvel Bill Jemas (una gara a quale serie ce l'aveva più lungo nota come U-Decide), che portò nel 2002 a un suo immediato rilancio. Che ebbe vita ancora più breve. 25 numeri, ancora con David alle sceneggiature tranne un fill-in di Nicieza, che ne approfittò furbescamente per inserire in continuity il suo story-arc cassato anni prima. I toni stavolta furono molto più cupi, per via della follia di cui Genis divenne vittima dopo una crisi cosmica. C'è un numero, il 13, colpevolmente inedito in Italia, in cui David fa una satira molto critica e pesante sulla politica militare interventista dell'allora Presidente George W. Bush: un piccolo gioiellino.
Nel 2006 Genis ritornò nelle mani di Fabian Nicieza, che lo incluse nel cast della serie New Thunderbolts con un nuovo alias, Photon (sì, lo stesso usato da Monica Rambeau, storia lunga). La sua follia causata dall'abuso di Coscienza Cosmica non era scomparsa e Zemo capì che alla fine il figlio di Mar-Vell avrebbe distrutto l'Universo: così lo imprigionò nella dimensione della Forza Oscura disperdendone l'essenza. Seguendo l'esempio di suo padre, Genis non è più ricomparso alla data odierna. Capitan Marvel invece sì.
Genis ebbe l'onore poi nel 1996 della prima serie regolare a lui dedicata (un'uscita anche questa, probabilmente, dettata da ragioni di mantenimento del trademark), intitolata appunto Captain Marvel, alias che adottò in via definitiva comunque soltanto al termine del quarto numero completando così la sua formazione. La testata però chiuse i battenti due numeri dopo, nonostante il suo sceneggiatore Fabian Nicieza avesse già pianificato il successivo story-arc. Il personaggio rimase nel limbo un paio d'anni fino a quando comparve, in una versione più adulta, come uno dei protagonisti della straordinaria maxiserie del 1998/1999 Avengers Forever di Kurt Busiek e Carlos Pacheco, che tutti voi dovreste leggere almeno 6 volte nel corso della vostra vita.
Nel dodicesimo e ultimo numero, Genis (così come fece suo padre anni prima) si fuse a livello molecolare con Rick Jones per salvargli la vita e la sua personalità del presente assunse l'aspetto del Genis del futuro. Sempre come accaduto a suo padre, Genis poteva scambiarsi di posto con Rick solo sbattendo le Nega-Bande per uscire dalla Zona Negativa in cui era confinato: era dunque il tempo di una nuova serie regolare. Esordì alla conclusione di Avengers Forever e fu scritta da Peter David, che nei suoi 35 numeri di vita diede alle storie un tono molto leggero e ironico, nonostante trattasse anche alcuni temi delicati come la vecchiaia o la bisessualità. Lo sceneggiatore ne approfittò inoltre per recuperare il personaggio di Miguel O'Hara (lo Spider-Man del 2099) e parte della cosmogonia Marvel lasciata nel dimenticatoio (Drax, Dragoluna, il Magus).
Mai ai vertici delle classifiche, la serie venne coinvolta alla fine in una diatriba/marchettone pubblicitario con l'allora presidente della Marvel Bill Jemas (una gara a quale serie ce l'aveva più lungo nota come U-Decide), che portò nel 2002 a un suo immediato rilancio. Che ebbe vita ancora più breve. 25 numeri, ancora con David alle sceneggiature tranne un fill-in di Nicieza, che ne approfittò furbescamente per inserire in continuity il suo story-arc cassato anni prima. I toni stavolta furono molto più cupi, per via della follia di cui Genis divenne vittima dopo una crisi cosmica. C'è un numero, il 13, colpevolmente inedito in Italia, in cui David fa una satira molto critica e pesante sulla politica militare interventista dell'allora Presidente George W. Bush: un piccolo gioiellino.
Nel 2006 Genis ritornò nelle mani di Fabian Nicieza, che lo incluse nel cast della serie New Thunderbolts con un nuovo alias, Photon (sì, lo stesso usato da Monica Rambeau, storia lunga). La sua follia causata dall'abuso di Coscienza Cosmica non era scomparsa e Zemo capì che alla fine il figlio di Mar-Vell avrebbe distrutto l'Universo: così lo imprigionò nella dimensione della Forza Oscura disperdendone l'essenza. Seguendo l'esempio di suo padre, Genis non è più ricomparso alla data odierna. Capitan Marvel invece sì.
PROSSIMAMENTE: MAHR-VEHL
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